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Normativa contro il fuoristrada. Possibile abolizione

il 16/11/2017 in News

L'emendamento che vietava l'uso delle moto sui sentieri e sterrati più stretti di 2,5 metri dovrebbe essere cancellato dalla commissione trasporti della Camera. Ecco quali sono le due strade da percorrere

Normativa contro il fuoristrada. Possibile abolizione
Si profila un dietrofront per la norma "ammazza-fuoristrada". Il fronte comune esercitato da un lato dalla Federazione Motociclistica Italiana, dall'altro da Confindustria ANCMA (l'associazione dei produttori di moto) starebbe infatti per strappare un fondamentale risultato, ossia la "neutralizzazione" dell'emendamento votato alla fine di luglio nella Commissione trasporti della Camera dei Deputati. Vale però la pena fare un passo indietro. Tale emendamento, approvato a maggioranza dalla Commissione presieduta da Michele Meta (PD), ha rimaneggiato gli articoli 2, 3 e 194 del codice della strada. Una serie di interventi che di fatto destinava al solo passaggio di pedoni, velocipedi e animali tutte le strade costituite dai sentieri e dalle mulattiere, di larghezza minore o uguale a 2,5 metri.

BATTAGLIA
battaglia iniziata a fine luglio ha avuto dei passaggi informali ma sostanziali, come una riunione tra i rappresentanti di FMI, ANCMA e il presidente della commissione Michele Meta. Il quale, messo di fronte all'evidenza del contraccolpo che tale emendamento avrebbe sul fronte sportivo e industriale (ricordiamo che il settore dell'off-road vale 10mila moto all'anno, con tassi di crescita del 53%, cui vanno sommate le 5mila moto specialistiche e non targate, mentre sono mezzo milione in Italia gli appassionati del tassello on-off; ndr) ha detto che avrebbe tenuto conto dei rilievi mossi dalle due associazioni. FMI e ANCMA hanno anche proposto una soluzione per correggere il divieto, ossia tornare al vecchio e collaudato principio di sussidiarietà tra enti locali finora in vigore.

COMPETENZA TORNA AGLI ENTI LOCALI
fatto, la competenza sulla destinazione delle spetterà alle amministrazioni regionali, provinciali e comunali, ossia le realtà che meglio conoscono il territorio e più di altre hanno voce in capitolo sull'opportunità o meno di aprire una strada al transito delle moto tassellate. Fonti vicine al dossier danno come certo il ripensamento della Commissione trasporti. Che di fronte a sé a questo punto ha due strade per abrogare il provvedimento della discordia. La prima prevede una modifica in Commissione dell'emendamento, soluzione che metterebbe la parola fine alla questione. Un ulteriore assist potrebbe arrivare dai tempi stessi della politica. Con una legislatura in dirittura d'arrivo, l'iter dell'emendamento rischia di non proseguire e di essere vanificato dallo scioglimento delle Camere.

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