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Bordone-Ferrari Racing Team. Intervista a Renato Ferrari

il 06/11/2012 in News

L'intervista al General Manager del Team dopo gli ultimi avvenimenti che hanno portato al sequestro preventivo di parte del materiale della squadra

Bordone-Ferrari Racing Team. Intervista a Renato Ferrari
Architetto, siamo alla fine del sogno? È vero quanto urlano gli scandalisti attorno alla storia del Bordone-Ferrari Racing Team?
RF. No, non è vero. Il sogno del Bordone-Ferrari Racing Team è sempre vivo. In un certo senso può essere considerato alla fine, ma solo perché dal sogno di due persone, Nicoletta Elisa Altieri Bordone ed io, Renato Ferrari, si è passati ad una realtà concreta che vive operativamente nel nostro quotidiano.

Perché tanta animosità nei vostri confronti, allora?
RF. Perché abbiamo fatto degli errori e c'è sempre un "nemico" pronto a calare la scure sugli errori altrui considerandoli premeditati.

Quali errori?
RF. Sono stati fatti errori di due tipi, entrambi legati al nemico numero 1 dell'imprenditoria: la passione. Se non ci fosse un briciolo di passione progetti come il nostro non potrebbero nascere, e non ne nascono perché sono irrazionali in rapporto con la realtà economica e sociale dei nostri tempi. Bisogna ricordare che siamo nati con il progetto di un piccolo Team per avvicinarci al mondo dei Rally. Abbiamo immediatamente suscitato un enorme entusiasmo, che abbiamo alimentato con la nostra passione costruendo un Team Rally come non se ne vedevano da tempo. Gli appassionati ci hanno chiesto una Dakar in grande, e abbiamo costruito la formazione che ha portato quattro Piloti nei primi dieci alla Dakar. Ci hanno chiesto l'Enduro, e in men che non si dica abbiamo creato la Squadra di Enduro, senza indugi. Abbiamo le risorse economiche per farlo e l'abbiamo fatto rispondendo sì alla nostra passione ed a quella dei tifosi.
L'errore principale che abbiamo fatto è stato quello di non considerare che ad una forza economica reale non ha corrisposto la necessaria fluidità finanziaria per tenere fede agli impegni presi nei tempi previsti. L'errore secondario, strettamente legato a quello principale, è stato quello di coinvolgere i nostri collaboratori in quella rincorsa che non è ancora finita, e che è stata resa difficile dall'entusiasmo che vi abbiamo posto portandoci ad essere spesso troppo ottimisti nella scelta dei tempi. Adesso che siamo in dirittura d'arrivo e stiamo raggiungendo l'obiettivo, il clima di sfiducia tende a prendere il sopravvento sulla realtà delle cose, generando le reazioni sbagliate e sensazionaliste che leggiamo in questi giorni.

Si parla di "maxi sequestro", il genere di titoli che le prime pagine sono solite associare all'attività criminale.
RF. È il genere di sensazioni che fanno male, soprattutto quando vengono da quelle persone che in realtà sono informate e che potrebbero alzare il telefono e chiedere direttamente, prima di lanciarsi alla cieca nella ricerca del titolo da prima pagina. Uno dei nostri fornitori si è arrabbiato, giustamente, ed ha fermato il materiale della nostra Squadra di Enduro. È un provvedimento provvisorio, che non ha impedito la ricerca di una soluzione amichevole, nel frattempo avviata, e che non coinvolge, come azzardatamente scritto, l'intera struttura del Bordone-Ferrari Racing Team di Milano. Ed è pura fantasia l'illazione secondo la quale staremmo "nascondendo" il materiale della Squadra Rally altrove.

Si parla anche del coinvolgimento dei Piloti e dei Tecnici nella crisi.
RF. Tutti sono coinvolti, anche noi personalmente, così come è giusto considerare che dobbiamo operare scelte atte a razionalizzare l'intero Progetto, proprio per eliminare i problemi di crescita che abbiamo avuto. Ci dispiace enormemente, soprattutto per gli Uomini che sono al nostro fianco e che sono rimasti fedeli alla causa non ostante le difficoltà di questi mesi. A tutti loro va la nostra eterna riconoscenza e tutta la nostra stima. Adesso siamo in una fase delicata. Abbiamo provveduto a regolarizzare tutte le posizioni personali e stiamo facendo la stessa cosa con i fornitori, a capo dei quali ci sono Uomini veri che hanno capito la situazione e che non ci hanno voltato le spalle. Sono giorni, ore concitate, nelle quali tutto può ancora succedere, ma crediamo di aver fatto le cose giuste, e proprio i prossimi giorni lo dimostreranno.

In concreto, qual è la situazione, oggi?
RF. Per prima cosa abbiamo provveduto ai pagamenti delle prestazioni dei nostri Piloti e dei nostri Tecnici. Parallelamente abbiamo iscritto la Squadra Rally alla Dakar, con tre Piloti ed un organico di 15 uomini. Il quarto Pilota parteciperà all'Africa Eco Race. Abbiamo razionalizzato anche la Squadra di Enduro, che conterà ancora di più sulle forze emergenti dell'Enduro Italiano, con l'inserimento di altri due giovani. Globalmente è un impegno colossale, e crediamo che da solo possa dimostrare la nostra sincerità d'intenti e la lungimiranza del Progetto. Fossimo, come qualcuno prova ad insinuare, dei "banditi" non avremmo certo fatto tutto questo. Un "bandito" non porta risorse e non ha progetti, si limita a scappare con la valigia piena di soldi. Noi siamo qui, presenti e raggiungibili in qualsiasi momento, abbiamo concretamente portato nuove risorse al Team, ai suoi progetti ed alla gente che collabora con noi.

Il tempo gioca un ruolo fondamentale.
RF. È il minore dei problemi, quando c'è la volontà di arrivare e di centrare gli obiettivi. Lo dimostrano i risultati che abbiamo ottenuto, la grandezza raggiunta dal nostro Progetto e le opportunità che abbiamo dato, e che continuiamo a dare, ai nostri Piloti.
Certamente è una corsa contro il tempo. Abbiamo venti giorni per imbarcare i nostri mezzi a Le Havre in partenza per la Dakar. Le moto arriveranno a Lima più tardi, in aereo, così abbiamo più tempo per rifinire la loro preparazione e per consentire ai Piloti di effettuare tutti i test necessari prima del Rally.

Lei è fiducioso, insomma?
RF. Molto di più, oso essere certo. Non per ambizione o presunzione, ma per il fatto che, esattamente come tutti quelli che ci hanno seguito, soffriamo delle stesse problematiche. Siamo con loro e come loro, e lottiamo per raggiungere gli obiettivi, questi sì ambiziosi e un po' presuntuosi, che ci siamo prefissati insieme a Piloti e Tecnici.

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