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Interview Giacomo Redondi. Golden Boy

il 21/02/2013 in News

Che fosse forte ce ne eravamo accorti subito. Ora, dopo avere dominato la categoria EY, punta al Mondiale EJ

Interview Giacomo Redondi. Golden Boy
L' appuntamento per l'intervista è all'uscita del casello di Bergamo. Io sono un pò in ritardo. Lui, mi attende lì, alla rotonda. Macchina bianca non male e la fidanzata Greta seduta al suo fianco. Per il ristorante non c'è molta strada. Mi aspetta diciannove Giacomo Redondi, uno che a livello sportivo ha appena archiviato una stagione da incorniciare. Il suo biglietto da visita del 2012? Campione italiano Enduro, classe E1 2T, e campione del mondo della neonata categoria EY. Serve altro? No, ma per concludere la stagione col botto, proprio qualche giorno prima dell'intervista, ha firmato un contratto con Red Bull, diventando così, nel mondo del tasello, l'unico testimonial italiano del colosso delle bibite energetiche insieme a Tony Cairoli. Non male.

Giacomo, raccontaci come vi siete avvicinati con Red Bull?
"Sì. Red Bull ha chiamato KTM Italia per avere il mio numero di telefono e abbiamo fissato un appuntamento nella loro sede di Milano. Mi hanno illustrato il programma per la stagione, ci siamo trovati subito bene e ho firmato il contratto".

Cosa significa essere un pilota appena ingaggiato dal colosso delle bibite energetiche?
"Red Bull lavora tanto sull'immagine del pilota, in più lo segue direttamente: a dicembre infatti dovrò andare in Austria, nel loro centro medico per fare i test fisici. Diciamo che Red Bull è un azienda che cerca di portare l'immagine del loro atleta ovunque".

Perché una realtà come Red Bull che sponsorizza gli atleti più importanti al mondo ha deciso di investire su di te?
"Spero che abbia visto delle qualità. Sono un ragazzo giovane, che si impegna e che, piano piano, sta crescendo. Il 2012 è stato ottimo, ma deve essere un punto il partenza. Spero, anche grazie al loro aiuto, di potere sempre migliorare, così da arrivare pronto quando ci sarà da fare il passo nel Mondiale dei grandi".

Il regalo più bello che hai ricevuto per la vittoria del Mondiale?
"C'era una scomessa in ballo con il mio team manager, la racconto. Se avessi vinto - a livello di tempi - una manche della classe E1 mi avrebbe regalato un Rolex… maledizione, l'ho persa per cinque centesimi, in Finlandia, quando Albergoni ha vinto la sua classe. Il Rolex? L'ho dovuto pagare, con lo sconto, ma l'ho pagato tutto. Cinque centesimi, maledizione...".

Quest'anno in EY non hai avuto avversari. Sei d'accordo?
"Sì, ho perso la prima giornata in Cile, poi ho vinto sempre. Anche lì, però, ero primo con un vantaggio di due minuti quando ci sono stati vari problemi. Noi della EY partivamo dopo la Junior e quando sono arrivato in speciale mi sono ritrovato tutti i cileni davanti, fermi. Il marshall mi ha fermato in linea e mi ha detto 'tranquillo, tranquillo, cancellata', e invece poi è stata assegnata...avevo addirittura spento la moto in speciale. Peccato, perché avrei voluto vincere tutte le prove".

Se avessi corso con la tua moto nella EJ come ti saresti piazzato?
"Quest'anno in Svezia e Finlandia sono andato forte, avevo il giusto feeling, mi piacevano le speciali, ero a posto di testa: lì avrei fatto degli ottimi risultati in chiave EJ e non solo. Insomma, avrei vinto meritatamente la classe. L'avrei fatta mia anche in Spagna, ma solo perché Manzi e Bellino avevano fatto un errore in estrema. Per tutto l'anno, comunque, ho sempre tenuto d'occhio la EJ. Ho provato anche a fare un calcolo con i risultati: sarei finito in seconda posizione nella Junior e Bellino non avrebbe vinto il titolo in Finlandia, ma in Francia. Io sono rimasto fuori dal podio della EJ solo in Cile e Argentina".

La tua è stata una stagione sempre in crescendo…
"Sì, in Argentina facevo degli ottimi Cross Test, ma peccavo un po' nelle estreme. Poi però mi sono allenato bene con Albergoni e Meo e sono arrivato alle altre gare molto a posto. Ero più tranquillo, credevo nelle mie potenzialità e i risultati sono arrivati".

Una curiosità: perché nel 2011 vi siete lasciati con Husqvarna?
"Diciamo che loro per il 2012 non sarebbero più riusciti a mantenere il contratto che avevo l'anno scorso, tutto qui".

Nel Iron Team ti sei trovato davvero bene. Per te è più congeniale una situazione come questa: piccola, familiare e più vicino a casa?
"Ci tengo a precisare che con Fabrizio Azzalin non c'è nessun problema. Quest'anno le carte erano tutte a mio favore: avevo la moto giusta, sospensioni semi-ufficiali e il meccanico sempre disponibile. Insomma, era tutto perfetto. Penso che nel 2012 all'Iron Team abbiamo fatto un'annata perfetta, visto anche il titolo italiano vinto da Fabio Mossini. Davvero bravi".

Giacomo, dicci i piani per il prossimo anno: classe, cilindrata e struttura del team.
"La classe sarà la EJ, la moto per il Mondiale la 250 4T. Stiamo valutando se fare ancora gli Assoluti d'Italia con la 125, o fare tutta la stagione con un'unica cilindrata. Avremo un supporto completo dalla KTM Farioli, ma a oggi non so dire se saremo sotto la tenda Farioli o quella Iron. Le certezze sono due: correrò con una KTM e avrò tutto l'abbigliamento libero".

Tu sei giovane e vivi l'ambiente "dall'interno": che opinione hai in merito alla faccenda del Bordone Ferrari e di Thomas Oldrati?
"Per fortuna a me non è mai capitata una situazione del genere. Anche quest'anno tutto ciò che avevo pattuito a inizio anno è stato rispettato. Questo è il nostro lavoro, per me arrivare alle gare e non essere a posto di testa perché ci sono cose che non funzionano nel team… beh, a quel punto anche io come Thomas avrei preferito sciogliere il contratto e andare avanti per la mia strada. Se, come dice Renato Ferrari, è stato Oldrati a comportarsi male questo non lo so, ma dopo ciò che mi ha detto Thomas e dopo le ultime cose a cui si sta assistendo... penso che Oldrati non avesse tutti i torti. Di sicuro anche lui non sarà stato un santo, però se tu hai dei bonus, l'ingaggio e questi non arrivano... allora per correre gratis lo faccio con i miei colori".

In Francia abbiamo rubato le moto dal parco chiuso. Il tuo pensiero?
"Sono cose che non si possono accettare. Visto che ogni team paga l'organizzatore, lui deve garantire la sicurezza. Il bello è che non fanno entrare i piloti con le macchine e i furgoni nel paddock, però lasciano rubare le moto dal parco chiuso. Incredibile".

Antoine Meo. Mi sono fatto l'idea che lui sia il tuo modello. A parte la sua velocità, cosa invidi ad Antoine?
"Il fatto che un campione come lui sia umilissimo. È un fuoriclasse in tutti i sensi, io lo so. Basta vedere il modo in cui mi ospita a casa sua, sia lui sia la sua famiglia. Quest'anno ci sono andato quattro volte, per due settimane, un bel periodo quindi, e più dello scorso anno. Quest'anno non stavamo più sotto la stessa Husqvarna come nel 2011, ma lui mi ha detto: 'Le porte di casa mia per te sono sempre aperte'. E ha mantenuto la parola".

Vediamo sempre tua mamma alle gare. Viene perché è una necessità o perché le fa piacere?
"È da quando sono piccolo che mi segue alle gare. Per lei non venire a una gara sarebbe un tradimento. E anche per me non vederla sarebbe davvero una cosa strana. È una tradizione, è così e non bisogna cambiarla".

Proiettiamoci a fine 2013. Hai appena vinto il titolo della EJ. Ti aspetteresti una chiamata dal team KTM Factory?
"Se riuscissi a vincere il campionato 2013 facendo vedere un miglioramento continuo, forse potrebbe anche essere il naturale percorso. Alla fine il mio obiettivo è quello di diventare un pilota ufficiale KTM. E poi un italiano in squadra non ci starebbe male, ma quello è un posto ambito, te lo devi meritare".

Bellino: te lo aspettavi così veloce e consistente?
"Come me e come Moroni anche per lui lo scorso anno era il primo anno di Mondiale. Così, come siamo migliorati noi, lo ha fatto anche lui. Immaginavo una sua crescita, ma mi ha sorpreso perché in alcune gare, come in Francia, è andato davvero forte. Però sì, me lo aspettavo. L'unica sua pecca è che nelle gare faticose, dove le speciali erano lunghe, andava sempre in calare, per poi rallentare la domenica. Anche se il suo andare più piano era comunque un punto di riferimento per tutti i piloti della EJ".

Tu, invece, quali sono le situazioni dove devi migliorare?
"Quest'anno per me le gare in Finlandia e Svezia erano una scommessa, visto che non avevo mai corso in quelle condizioni, con sabbia sassi e radici, se non alla Sei Giorni dove però non ero a posto. Ho dimostrato di sapere andare forte anche su quei terreni. Devo migliorare sul duro e nelle linee vere".

Hai già preparato un piano di allenamento per quest'anno?
"Sì. Durante la stagione andrò da Meo, a casa sua. Nel preseason e nel corso dell'anno mi allenerò con Albergoni. E poi Guerrero mi aveva chiesto, e io ho accettato subito, di andare in Spagna. Quindi questo inverno andrò prima con Simone in Sardegna e poi da Cristobal in Spagna… potrò rubargli i segreti!".

Ora che sei più famoso, le ragazze ti stanno più addosso di prima?
"È vero, e lui gli dà anche retta! (risponde la sua ragazza Greta, mentre lui diventa rosso come la benzina Super di qualche anno fa, ndr). Comunque sì, c'è maggiore interesse...".

Quanto guadagna un pilota di Enduro giovane come te, ma già vincente?
"Le cifre non te le dico. Però, visto che sono libero a livello di materiale tecnico, non prendo ingaggi da nessuno. Ho giocato le mie carte con i premi, così è uno stimolo anche per me andare forte e guadagnare i bonus, piuttosto che prendere ingaggi miseri. E nessuno dei miei partner ha detto di no. Poi, per il 2013, il team mi darà un buon ingaggio che mi permette sia di allenarmi, sia di fare una bella vita".

C'è qualche team che ti ha cercato insistentemente per il 2013?
"Mi ha fatto molto piacere l'avvicinamento fatto dalla Honda, ma io ho deciso di rimanere in KTM visto che il mio obiettivo è quello di diventare un pilota ufficiale. Poi c'è stato anche il team Bordone Ferrari, la Beta e l'Husqvarna".

Nell'ultima intervista fatta tempo fa mi avevi detto di non interessarti molto di politica. È cambiato qualcosa?
"No, penso solo che sia necessario pagare meno tasse". <

Sei una persona credente, vai in Chiesa?
"No, però la mattina, sul palco prima di partire, faccio il segno della croce. Lo faccio per scaramanzia".

Quindi sei scaramantico?
"Sì".

Cosa non fai mai prima di una gara?
"Mettere la ginocchiera sinistra prima della destra. E poi faccio il segno della croce come ho detto prima".

Sei un atleta modello? Conduci uno stile di vita sano?
"Non alla perfezione, però ci provo! Per quanto riguarda gli allenamenti, invece, sono una macchina".

Se potessi riavvolgere il nastro della tua vita. Cosa cercheresti di fare con tutte le tue forze?
"Riuscire a correre un anno nel Mondiale Motocross".

C'è una domanda che non ti ho fatto a cui vuoi darmi risposta? Vuoi dirmi qualche cosa che non ti ho chiesto?
"Direi che abbiamo parlato un po' di tutto. Anzi no: 'Ti è piaciuta la mia festa per il titolo mondiale'?". Certo "Red".

E che sia la prima di una lunga serie.
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