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Days of Joy 2018. Il gran finale!

il 18/09/2018 in News

Si è svolta nello scorso week end l'ultima tappa dei Days of Joy. Vi portiamo a curiosare tra i personaggi e gli appassionati che si sono esercitati nell'ovale del flat track....

Days of Joy 2018. Il gran finale!
Meno male che Flat Track è una disciplina internazionale. Il suo nome in inglese toglie tutti dagli impicci della traduzione. Perché all’ultimo appuntamento dei Days of Joy 2018, al corso per imparare la nobile arte del traverso c’era gente da tutto il mondo. Bastava vedere la lista degli iscritti: nove dalla Francia, tre dalla Spagna, uno (anzi, una), dall’Ucraina. Al momento del briefing prima della partenza gli istruttori si guardano smarriti. I francesi infatti parlano un inglese molto basico. “Tu lo parli il francese?” chiede Gianni Borgiotti ad Adelio Lorenzin, che lo affianca sull’ovale sterrato. Fortuna vuole che Lorenzin, oltre a essere un ottimo pilota, se la cava parecchio bene anche con la lingua. E gli spagnoli? “Facile – dice Borgiotti – con loro si parla in italiano, lo capiscono”. Loro annuiscono.

La lingua della moto

Le Scrambler Ducati preparate per il Flat Track, affiancate dalle più performanti Flat Track Pro (con motore 800, per quelli che hanno già dimestichezza con la materia), sono sullo sterrato pronte a partire. Qualche giro di riscaldamento, poi l’atmosfera diventa rovente, in tutti i sensi. A 30 gradi sotto al sole, vestiti da moto, e con la concentrazione a mille per eseguire alla perfezione gli ordini degli istruttori, si suda copiosamente. I francesi, venuti in macchina dalla Provenza, ci danno dentro e si motivano a vicenda. Gli spagnoli Jordi Farriol Batalla e Robert Pitarg Butille invece sono arrivati dalla Catalogna in aereo. Robert è anche accompagnato dal figlio, un piccolo teppista di 10 anni che, nelle pause dell’attività, mostra orgoglioso i suoi video onboard realizzati con una action cam. È una promessa della velocità, o almeno così dice. La pattuglia degli italiani, molti alla seconda esperienza alla Flat Track school dei Days of Joy, gli fanno i complimenti e lo ribattezzano “piccolo Marquez”.

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