Enduro
Africa Eco Race 2022: annullata la sesta tappa
La nebbia e il caldo costringono gli organizzatori ad annullare la prima speciale in Mauritania. Oggi si riparte con una delle tappe più difficili dell’intero rally
Chami, Mauritania – Non è stata la prima volta e probabilmente non sarà neanche l’ultima. Ma le formalità doganali purtroppo, quando ci sono di mezzo aerei ed elicotteri, si sa non sono cosa semplice. In più a complicare le cose ci si è messa la solita, tradizionale, nebbia di Dakhla che stamattina non consentiva una visibilità di oltre 30 metri. Così mentre i piloti lasciavano il bivacco situato a bordo laguna, con un vento fortissimo che non ha smesso di soffiare neanche per un minuto questa notte, una nebbia degna di quelle autunnali della pianura padana avvolgeva l’intero trasferimento di 380 chilometri fino alla frontiera di uscita dal Marocco.
Impossibile per i mezzi aerei dell’AFRICA ECO RACE alzarsi in volo e quando finalmente la situazione si è cominciata a scaldare, grazie a un pallido sole, erano ormai le 10,30. In compenso fra Marocco e Mauritania, alla dogana di Guerguerat le formalità si sono svolte in pochissimi minuti grazie a un eccellente lavoro, minuzioso, che viene svolto nei mesi che precedono la competizione e dietro le quinte dallo staff di Jean Louis Schlesser.
Dopo aver spostato le lancette dell’orologio due ore indietro, per adeguarsi all’attuale ora mauritana, i piloti si sono ritrovati al punto di partenza della speciale di oggi, dopo circa 60 chilometri dalla frontiera, già alle 11 pronti a prendere il via come da programma alle 12 per una prova speciale di 204 chilometri non particolarmente complicata ma tipicamente mauritana.
A quell’ora invece gli elicotteri stavano raggiungendo Nouadhibou dove si accingevano ad espletare le formalità doganali e fare il pieno, in attesa di ripartire verso la prova speciale. Purtroppo però la zona di partenza, particolarmente esposta al sole, ha messo a dura prova tutti i piloti che seppure all’ombra e con acqua a sufficienza da bere, si sono ritrovati accaldati per colpa degli oltre 47° di temperatura esterna.
L’orario di partenza è stato aggiornato alle 14 ma i direttori di gara, auto e moto, si sono resi conto che le condizioni erano peggiorate rapidamente e non era pensabile mandare i piloti all’interno del settore selettivo con questo grande caldo. Così la decisione, che ha trovato immediata adesione da parte di tutti, è stata quella di annullare la prova e di portare tutti al bivacco di Chami via strada, per circa 120 chilometri.
Alle 16, ora mauritana, 18 in Italia, la carovana del rally ha raggiunto un bivacco sabbioso e caldo, ma ventilato nel quale i piloti hanno affrontato le ultime formalità prima di riposarsi all’ombra delle tradizionali tende berbere.
La tappa di oggi è annunciata come una delle più difficili dell’intero rally, e non solo per le temperature altissime: i piloti lasceranno Chami alle 7,15 per un trasferimento che li porterà 20 chilometri più in là. La partenza della speciale per la prima moto, che a questo punto è sempre quella del vincitore di sabato, il francese Xavier Flick, avverrà alle 7,43 per una speciale di 470 chilometri composta di fuoripista e dune, dune e fuoripista. Come se fino ad oggi avessimo scherzato la navigazione sarà ancora una volta decisiva e la battaglia che oppone i primi due piloti in gara, Maurizio Gerini (Husqvarna) e Stefan Svitko (KTM) – separati da 2’40” in classifica generale - sarà come sempre accesissima. Un breve trasferimento di 24 chilometri e mezzo porterà la carovana al bivacco, ben noto all’AER di Akjoujt.
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