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Piemonte e Toscana conquistano il Trofeo delle Regioni Enduro 2024

Redazione
dalla Redazione il 04/11/2024 in Enduro
Piemonte e Toscana conquistano il Trofeo delle Regioni Enduro 2024
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La sfida tra le regioni nella categoria Senior ha visto la vittoria della Toscana, con Deny Philippaerts, Alessio Paoli e Lorenzo Bernini, mentre nella Under 23 ha prevalso il Piemonte di Samuli Boano, Alessio Berger e Gabriele Giordano

Due bellissime giornate di sole e di divertimento hanno accolto i numerosi piloti iscritti per la consueta sfida tra le regioni italiane che, ogni anno, regala grandissime emozioni tanto ai partecipanti quanto agli spettatori, ovvero il Trofeo delle Regioni Enduro stagione 2024. Ad aprire le danze è stata la sfilata di presentazione delle squadre di regione protagoniste di questa attesissima manche che, partendo da piazzale Benedetto Brin ha colorato e animato le strade del centro storico accompagnati dalle melodie di una banda locale fino a Piazza Crispi, dove si è tenuta la presentazione vera e propria: un momento di allegria e diletto prima della sfida vera e propria, quella del sabato, dove tensione agonistica e scintille avrebbero invaso l’aria dell’Area Olbia Arena, base logistica di questo evento, e del territorio circostante nel quale si estendeva il percorso di 60 km realizzato con cura e dedizione dal Motoclub Insolita Sardegna ASD. Tre le divertenti prove speciali preparate ad hoc per questo evento che hanno saputo sicuramente garantire una sfida mozzafiato ai 159 piloti partecipanti: ben due Cross Test, uno di 5 minuti e mezzo su terreno duro tecnico e stretto, e uno di 4 minuti circa su terreno sabbioso, più scorrevole e veloce del precedente. Ad intervallarli una Enduro Test di 4 minuti e mezzo su terreno misto sassoso e roccioso, scorrevole ma tecnico ricco di sassi pronti a dare filo da torcere: importante quindi mettere in primo piano le proprie abilità e la propria destrezza. Il tutto si è dovuto ripetere per tre giri.

Ma l’enduro non è solo sfida, ma è anche ricco di momenti di condivisione e sensibilizzazione: il motoclub Insolita Sardegna ha, infatti, allestito per entrambi i giorni all’interno del paddock un’area dedicata alla mototerapia, un’iniziativa importantissima che ha permesso a giovani con disabilità di poter provare, in tutta sicurezza, la guida di alcune motociclette messe a disposizione dallo staff organizzatore.

Ore 8, il motore delle fidate di Andrea Giacchero (KTM) e Samuli Boano (TM), primi piloti a lasciare la pedana di partenza, rompono la quiete di Olbia. Si parte, Trofeo delle Regioni 2024.

La sfida tra le regioni in categoria Senior vede la leadership dei piloti della Toscana – Deny Philippaerts (TM), Alessio Paoli (Husqvarna) e Lorenzo Bernini (Rieju) – che, imperterriti, dominano la classifica senza lasciare possibilità ai propri avversari. Lorenzo Bazzurri (Beta), Roberto Bazzurri (Beta) e Vittorio Bellucci (Beta), alfieri della squadra umbra, ci provano, ma la distanza dal team toscano si fa sempre più incolmabile prova dopo prova, costringendoli a chiudere con l’argento tra le mani. A chiudere le fila della classifica sembra essere in prima battuta la formazione del Lazio – Damiano Melchiorri (GasGas), Gabriele Melchiorri (TM) e Simone Girolami (KTM) – che prendono posizione in top 3 con la Enduro Test 1. Ma la sorte di questa squadra si fa avversa con il Cross Test 6, che cambia definitivamente le carte in tavola: la Lombardia di Matteo Grigis (GasGas), Andrea Di Luca (Husqvarna) e Gabriel Grassi (Valenti) passa in vantaggio sul Lazio e porta a casa il bronzo.

A trionfare nella competizione maschile Under 23 è la squadra composta da Samuli Boano, Alessio Berger (KTM) e Gabriele Giordano (TM), piloti del Piemonte, dopo un’iniziale battaglia con la Toscana di Alessio Bini (Beta), Nicola Salvini (GasGas) e Bernardo Ruggeri (Sherco): questi ultimi tentano il recupero, ma il team piemontese sembra non cedere mai. Bronzo per l’Abruzzo con i suoi piloti, Lorenzo Giuliani (Beta), Niko Odorisio (KTM) e Mattia Marano (Vent).

Ma il dominio del Piemonte è inarrestabile: la squadra di Sabrina Lazzarino (Beta) e Elisa Givonetti (TM) porta avanti una leadership incontrastata nella competizione Femminile per tutta la giornata di gara. La Liguria di Giulia Melichetti (Beta) e Stephanie Bianchi (GasGas) partono subito all’attacco sulla squadra Veneta di Giada Calgaro (Husqvarna) ed Erica Lago (Honda), prendendone il posto sul secondo gradino. Il Veneto tenta la rimonta, ma il ritiro di una delle pilote fa calare la squadra fuori dalla top 3. Sale sul terzo gradino la Toscana con Matilda Gergelli (Husqvarna) ed Elisa Gallorini (Beta), che però non possono fare niente davanti al distacco con le squadre rivali. La gara si chiude con il Piemonte che trionfa, anche quest’anno, per la propria leadership. Dietro chiudono Liguria e Toscana.

Ben lottata è stata la sfida tra i Motoclub. Grandi protagonisti i piloti del Ceva – Marco Vizio, Walter Bossi e Igor Marino – che festeggiano il loro trionfo dopo essersi difesi a pieno titolo dal Motoclub Amav, formato da Guido Conforti, Gianni Ganozzi e Tommaso Lilli: argento per questi ultimi. Il bronzo se lo aggiudica il Motoclub Crostolo dopo che i suoi fidati piloti, Matteo Bresolin, Nicola Grossi, e Maicol Parini lo strappano di mano al Motoclub Gaerne – Sunny Marconato, Francesco Cailotto e Luca Albi – sulle battute finali della manche.

Piemonte e Toscana conquistano il Trofeo delle Regioni Enduro 2024

A battagliarsi il titolo di pilota più veloce di giornata, ovvero l’Assoluta, sono due velocissimi riders, Nicola Salvini (GasGas) e Lorenzo Bernini (Rieju). Entrambi non si fanno attendere: con la Enduro Test 1 prendono posto in top 3 e tra i due è subito duello all’ultimo decimo di secondo. La sfida tra le due parti si conclude con la presa di posizione di Salvini a inizio ultimo giro, riuscendo a difendersi a pieno titolo dal rivale che rimane alle sue spalle. A prendere tra le mani il bronzo a fine primo giro è Claudio Spanu (Husqvarna), ma il colpo di scena ce lo regala Deny Philippaerts (TM) nell’ultima prova: con un incredibile tempo assoluto, strappa via il bronzo dalle mani di Spanu.

La 125 è netta: Niccolò Scarpelli (KTM) sfrutta la distanza ridotta rispetto a Davide Pellizzaro (KTM), secondo posto, e parte all’attacco nel Cross Test 2: è sorpasso per Scarpelli. Pellizzaro cerca di rimanergli vicino in cerca di rivincita, ma la distanza tra i due si accresce. Federico Gaspari (Yamaha) chiude la manche con il bronzo ma la distanza con i rivali gli preclude qualsiasi possibilità di sorpasso.

Anche la 250 2T è breve: il primo tempo staccato da Vittorio Bellucci (Beta) porta il pilota ssulla vetta della classifica, ma un silenzioso Lorenzo Giuliani (Beta) gli rimane alle spalle in cerca dell’occasione giusta per attaccare. Cross Test 2, Giuliani incalza e passa in prima posizione, Bellucci è dietro. Tra i due c’è tensione, ma Giuliani rimane con la difesa alta fino alla fine della manche. Alessio Bini (Beta), troppo distante dai due piloti davanti a lui, porta a casa il bronzo.

Fuoco e fiamme in classe 300 per il duello incredibile tra Nicola Salvini e Samuele Bernini che ha reso i due piloti protagonisti anche in assoluta di gara: il risultato è, quindi, il medesimo con Salvini sul vertice della classifica e il rivale in seconda posizione. Terzo posto per Claudio Spanu: rimasto fuori dalla top 3 in assoluta, riesce a portare a casa il bronzo di classe.

Leader indiscusso della 250 4T è Michele Verona (GasGas) che non lascia possibilità di recupero agli avversari di classe, aggiudicandosi così l’oro. Damiano Melchiorri (Fantic) incalza su Matteo Bresolin (Gas Gas) e ne prende il posto. L’attuale terzo posto non molla la presa, ma il distacco su Melchiorri sembra irriducibile. Ultima prova speciale, colpo di scena! Bresolin torna all’attacco e, con grande impeto, strappa l’argento da Melchiorri, che cala sul terzo gradino.

La classe 450 vede un fulmineo Deny Philippaerts come grande protagonista: rimasto imbattuto sul gradino più alto, porta a casa l’oro di classe. Manuel Ulivi (GasGas) lo segue, ma non riesce a colmare la distanza con il rivale, aggiudicandosi comunque un argento di tutto rispetto. La medaglia di bronzo è per Elia Rigo (KTM).

Nella Cadetti 125 è Luca Piersigilli (Beta) a prendere posizione con un buon tempo in Cross Test 1. Il giovane rider tenta di distaccarsi dai suoi avversari, ma a mettergli i bastoni tra le ruote è il Cross Test 3: il 6’13.09 staccato lo sbaraglia fuori dalla top 3. A prendere il suo posto, a questo punto, è Gabriele Melchiorri (TM) che, con le unghie e con i denti, dà il massimo per difendere la sua conquista. Alessio Berger (KTM) lo segue, sono pochi i secondi di distacco, ma Melchiorri non vuole mollare la presa. Manuel Savi (Beta) sale sul terzo gradino dopo la stoccata su Gabriele Giordano (TM).

A dominare la Femminile è una velocissima Aurora Pittaluga (Beta): ambiziosa di vittoria, cerca di distanziarsi subito dalle due rivali in top 3, Sabrina Lazzarino (Beta) e Elisa Givonetti (TM), che si battagliano a colpi di gas l’argento di classe. Ad avere la meglio tra le due è Lazzarino, ma ormai Pittaluga è irrecuperabile. Oro quindi per quest’ultima. L’argento e il bronzo sono, rispettivamente, per Lazzarino e Givonetti.

Alessio Paoli (Husqvarna) e Roberto Bazzurri (Beta) si contendono la Veteran in un duello di fuoco che si protrae per tutta la manche, lasciando tutti col fiato sospeso fino alla fine. La sfida si chiude con il trionfo di Bazzurri sul rivale, che rimane alle sue spalle sul secondo gradino aggiudicandosi la medaglia d’argento. Quella di bronzo è per Simone Girolami (KTM), che ha mantenuto il terzo gradino per tutta la giornata di gara senza minacciare ed essere minacciato.

La manche dei giovanissimi protagonisti della classe 50 Codice ha visto il dominio di Gabriel Grassi (Valenti) che rimane imbattuto sul trono di categoria per tutta la gara. Gabriele Mascaro (Beta), ormai lontano per un possibile sorpasso, deve tenere alta la guardia da Filippo Vaglini (Valenti) perché la distanza tra i due è alquanto ristretta. Enduro Test 2, Vaglini parte all’attacco e prende posto sul secondo gradino di classe. Mascaro non vuole arrendersi, vuole riprendersi l’argento, ma la distanza tra i due inizia ad accrescersi sempre di più. Alla fine Vaglini difende la sua conquista dal rivale, che chiude la gara sul terzo gradino.

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