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James Stewart scrive ai tifosi. Dopo la gara di Unadilla

il 19/08/2010 in News

Il pilota Yamaha dice la sua sulla gara del rientro e sulla mancata convocazione per il Motocross delle Nazioni

James Stewart scrive ai tifosi. Dopo la gara di Unadilla
Era l'evento più atteso dell'estate dai tanti fans del motocross americani. Il ritorno alle gare di James Stewart in occasione della prova del National di Unadilla si è trasformato invece in un mezzo flop. Un terzo posto e un ritiro sono davvero poca cosa per un campione come lui, senza dimenticare che ad Unadilla, Stewart è stato battuto, oltre che dalla nuova stella Ryan Dungey, anche dal neo arrivato Clement Desalle.
Conscio del momento delicato, James Stewart all'indomani della gara ha voluto spiegare direttamente ai suoi tifosi la propria opinione sull'andamento della gara e, soprattutto, sulla mancata convocazione come pilota titolare al prossimo Motocross delle Nazioni.
Nella lunga lettera Stewart conferma di essere tornato alle gare in occasione degli ultimi quattro round del National proprio in previsione di una sua partecipazione al MXoN. Questa almeno, secondo le sue parole era stata la promessa che gli era stata fatta dai selezionatori se avesse dato dimostrazione di impegno e attaccamento alla maglia nazionale. Ma il lavoro svolto da lui e dal team non è stato ritenuto sufficiente e Stewart è rimasto clamorosamente escluso dalla lista dei titolari. Per questo Stewart si è dichiarato molto dispiaciuto, soprattutto per il fatto che la squadra era stata praticamente già fatta prima ancora dell'inizio della gara di UNadilla, senza che lui potesse dimostrare il proprio stato di forma.
Per quanto riguarda il deludente risultato della gara, Stewart attribuisce la maggior parte delle colpe ai problemi di assetto della sua Yamaha, sviluppata soprattutto per il Supercross e quindi con un set up poco adatto all'outdoor. Così, nonostante le buone impressioni iniziali, con il passare dei giri e con il degrado della pista, ha trovato sempre più difficoltà a guidare in maniera efficace, compromettendo il risultato. Il lato positivo della vicenda è che finalmente il polso, fratturato otto mesi fa, sembra guarito e non ha creato problemi nella guida.
Per questo Stewart si dice certo, una volta trovato il giusto assetto per le sospensioni, di poter fare sicuramente meglio fin dalla prossima gara.

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