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Jeffrey Herlings interview. The superheroes Jeffrey
il 27/12/2013 in News
Giovane come un vino novello di ottobre, veloce come un improvviso fulmine estivo. "The Bullet" si racconta, rivelando una maturità quasi sconosciuta
Eccoci alla seconda parte della serie di interviste dedicate
ai "Supereroi". Dopo aver "importunato" Tony Cairoli, abbiamo fatto le stesse domande anche a
Jeffrey Herlings e, come al solito, i confronti sono molto interessanti.
Tra l'altro, quello che emerge da questa intervista è
un Herlings inedito e inaspettato: più maturo e, forse, anche
più compassato di quanto poteste mai immaginare.
Per esempio, ha preferito declinare le domande un po' più
spinte che avevano invece divertito tanto Tony. Che il ragazzino
tutto istinto stia maturando? A voi l'ardua sentenza… da
parte nostra, spero che non perda mai quel prodigioso mix di genio
e sregolatezza che l'hanno fatto grande fino a ora.
Due titoli mondiali alla tenera età di 18 anni: ti senti un po' un "Supereroe"?
"No, dai, sono solo un essere umano… niente supereroi!".
In cosa questo titolo è diverso dal precedente?
"Beh, il primo è sicuramente più spettacolare proprio per il fatto di essere il primo.?La prima volta nella tua vita che diventi campione del mondo non sai cosa aspettarti. Mentre quest'anno sapevo già cosa aspettarmi, per cui è stato meno...diciamo meno cool!".
E' stato più facile o più difficile?
"Più facile".
Quindi te lo aspettavi?
"Beh, diciamo che questo era lo scopo. E poi i miei principali avversari se ne sono andati in MX1, per cui…".
Jeffrey, dimmi un aggettivo per descrivere Bastogne 2013?
"Un week-end incredibilmente di 'M'?per me! A Bastogne si è interrotta la mia stringa di vittorie e ho pure rischiato che fosse la mia ultima gara della stagione. Un brutto week-end, non c'è che dire!".
E quello che useresti per descrivere la tua stagione?
"Beh, è stata un'annata incredibilmente buona. Ho vinto praticamente ogni gara a cui ho partecipato, per cui, sì, direi che l'aggettivo più adatto per descriverla è: incredibile".
Un aggettivo per descrivere la tua ragazza, Pit Beirer, Stefan Everts, Valentina Ragni, la tua moto, il tuo Team e i tuoi fans.
"Ah, ne uso uno per tutto: straordinario. Davvero, sono persone straordinarie in una squadra straordinaria".
Cosa pensi al cancelletto quando vedi il cartello dei 5 secondi?
"Penso a essere il più veloce possibile e a vincere la gara".
La MX1: ti aspettavi il titolo di Tony?
"Beh, lui ha vinto qualcosa come quattro o cinque titoli di fila, per cui... sì, me lo aspettavo".
Che tipo di rapporto hai con lui?
"Buono. Lui è una bella persona ed è uno dei migliori sportivi al mondo, per cui lo rispetto moltissimo".
Se doveste mai lottare per il titolo nella stessa categoria, saresti più preoccupato o più eccitato per la sfida?
"Allora, diciamo che sarei più preoccupato, perché Tony non è certo un avversario facile da battere (pausa, ndr). No, non sarebbe facile batterlo".
La cosa più pazza che gli hai mai visto fare?
"Nel 2005, quando ha dato un calcio a Davide Guarneri. Era Guarneri? Non sono sicuro… (era Guarneri, ndr)".
Qual è la differenza più lampante tra voi in moto?
"Penso che Tony abbia una guida più pulita della mia, ed è più costante. O meglio, anch'io sono costante a livello di risultati, ma cado molto più di lui. Ci sono quasi dieci anni di differenza tra di noi e questo si riflette ovviamente sull'esperienza che lui ha accumulato rispetto a me e sul fatto che io sono ancora giovane e?selvaggio, anche nella guida!".
E come persone?
"Ah, ci sono le stesse differenze che vedo in moto. Lui è molto più calmo, rilassato e 'smart' rispetto a me. Io sono un tipo più irruente e ho sempre qualche 'casino' in ballo".
Cosa è il coraggio oggi?
"Guarda, per quanto mi riguarda il coraggio è riuscire a stare con i piedi per terra. Anche se sei in un ottimo team, ti vengono offerte un sacco di possibilità, hai magari una bella macchina, ti girano un po' di ragazze e un po' di soldini... insomma, devi tenere i piedi ben piantati a terra e, allo stesso tempo, non smettere mai di credere ai tuoi sogni".
Sei un tipo che si alza felice la mattina o sei un po' musone?
"No, no, nel momento in cui apro gli occhi sono già iperattivo. Ho sempre un sacco di cose da fare, per cui non ho tempo da perdere. Appena mi sveglio butto i piedi giù dal letto e via! La giornata è cominciata".
La lezione più importante dell'ultimo anno?
"Rimanere sulla moto il sabato!".
C'è qualcosa che pensi di dover dimostrare a te stesso e anche agli altri?
"Sì, che non sono la chimera di una notte. Voglio rimanere sulla cresta dell'onda per diversi anni. Voglio dimostrare tutto il mio potenziale e, soprattutto, voglio essere il simbolo di qualcosa di buono per lo sport".
Il rimprovero che ti fanno più spesso?
"Mah, ora come ora no, ma nel passato, per esempio l'anno scorso, avevo dei problemi con la stampa, per come veniva interpretato quello che dicevo o facevo. Quest'anno, invece, è andato tutto liscio?finora! Ho costruito una buona immagine di me e voglio che rimanga così".
La parolaccia che dici con maggior frequenza?
"Beh (e ci pensa, ndr), dico merda molto spesso. Ma dai, merda non è proprio una parolaccia. Comunque sì, merda lo dico proprio spesso!".
Se non fosse illegale, cosa faresti?
"Non lo so. Questa è una domanda difficile. Cerco sempre di seguire le regole, per cui non so, credo che non farei nulla di illegale".
In coppia è difficile soprattutto?
"Ti dico solo una parola: avere fiducia".
L'ultima volta che hai pensato: "Chi me lo ha fatto fare?"
"Lo penso praticamente ogni giorno, quando faccio tutto quello che mi viene in mente di fare, tipo le cavolate in bici per strada".
Lo sfizio da toglierti prima dei venti?
"No, guarda, ho tutto quello che desideravo avere. Ho vinto due titoli Mondiali, ho un buon lavoro, mi diverto, voglio solo godermi tutto ciò in maniera sana e il più possibile equilibrata".
E prima dei trenta?
"Beh, spero che avrò una buona moglie, con la quale pensare di avere qualche bambino, di essermi sistemato e di aver avuto una carriera incredibilmente buona. Penso che intorno ai trenta vorrò smettere di correre, per cui spero di avere fatto una splendida carriera!".
L'ossessione numero uno?
"Essere il numero uno".
L'ultima volta che hai pianto?
"A dirti la verità credo che sia stato ad agosto a Bastogne. A causa dell'infortunio del sabato il dolore fisico era notevole... e poi volevo così tanto vincere quella gara. E invece mi sono ritrovato a guardarla in TV con le lacrime agli occhi".
Nell'aldilà, come gli antichi Egizi, cosa ti piacerebbe portarti?
"Mah, penso che abbiamo già tutto in questo di mondo, ma se proprio devo dire qualcosa, penso che finché posso portarmi delle belle ragazze sono a posto".
Jeffrey, qual è la cosa più scema che fai online ma non riesci a smettere di fare?
"Mah, sono spesso a smanettare con il mio iPhone, ma non è che sto sempre online, diciamo che gioco ai videogiochi e parlo con i miei amici".
La parola vigliacco cosa/chi ti fa venire in mente?
"Mi fa venire in mente l'anno scorso, quando correvo contro Tommy Searle e qualcuno diceva che ero un codardo e che non ero il suo vero rivale. Per fortuna quest'anno non me l'ha ancora detto nessuno…".
A questo punto arriva il momento delle "hot questions", ma Jeffrey preferisce non rispondere alle domande "quanto hai guadagnato nel 2013", "l'ultima volta su Youporn", "quante volte pensi al sesso durante la giornata" e "hai mai provato il Viagra".
Riprendiamo.
C'è qualcosa più divertente del sesso?
"Sembrerà strano, ma credo che correre in moto sia più divertente. Quando guido la mia moto tutta la pressione e i brutti pensieri se ne vanno e mi rilasso completamente. E questo può essere meglio del sesso a volte!".
Giochi alla playstation?
"No, non gioco".
Sai usare lavatrice, lavastoviglie e ferro da stiro?
"Allora, magari se ci provassi potrei anche essere in grado, ma per ora è mia mamma che si occupa di tutte queste faccende".
L'acquisto più pazzo che hai fatto?
"Forse la mia macchina. L'inverno scorso ero infortunato, per cui mi sono detto: 'Va beh, vado a comprarmi una bella macchina!'. È una cosa che rimpiango però, tornassi indietro non lo rifarei".
Qual è la vera trasgressione oggi?
"Non lo so, magari è divertente trasgredire, ma come ti dicevo io cerco sempre di stare in riga, di non far succedere nulla di spiacevole per me e per gli altri. Voglio dare un'immagine pulita di me, per cui niente trasgressioni".
La tua vacanza ideale?
"Un posto caldo dove posso semplicemente sdraiarmi a prendere il sole, nuotare, mangiare bene e, possibilmente, divertirmi un po'".
Ti svegli mai la mattina con il desiderio di essere una persona normale e non un pluricampione?
"Ma io sono una persona normale! Non mi sento affatto una star o un supereroe, per cui posso tranquillamente svegliarmi la mattina e continuare a essere normale tutti i giorni".
Senti la responsabilità di essere un modello per molti ragazzi?
"Sì, specialmente alle gare. So che ci sono persone che sono lì apposta per vedermi, e che mi vedono come un modello da seguire. Io cerco di comportarmi normalmente, ma, proprio perché so che posso essere un modello da imitare, cerco comunque di mostrare il lato migliore di me. Non è facile, ma so che è giusto farlo".
Cosa ti senti di consigliare loro?
"Mah, la gente deve sapere che sono una persona normale e che mi piace parlare con tutti. A volte, però, raccontare cento volte la stessa cosa in un giorno può diventare frustrante; ma è una parte del mio lavoro e, anche se non mi piace, la faccio cercando di trarre il massimo anche da questa".
Pensi che sposerai la tua ragazza? Pensi che ti sposerai mai?
"Uhm, non credo che mi piacerebbe sposarmi. Per me stare insieme è già sufficiente, per cui ti dico che non so se mi sposerò. Anzi, per ora assolutamente no".
Non potevamo lasciarci sfuggire l'occasione di presentarvi Jeffrey da un punto di vista assolutamente privilegiato. Valentina Ragni, Team Coordinator (leggete factotum) dei Team Factory KTM è la persona che, sulle piste, conosce Herlings forse meglio di tutti. Gli organizza l'agenda, controlla che sia sempre tutto a posto e, in alcune occasioni, tiene a freno il carattere impulsivo del suo pilota. Ci siamo quindi accoccolate nel gavone di uno dei truck KTM e abbiamo avviato una simpaticissima chiacchierata sul suo pupillo. Con il suddetto pupillo che, ogni tre secondi e mezzo, veniva a distrarla con mille scuse, in cerca della sua dose di attenzione quotidiana. E lei che riusciva ad ascoltarlo, blandirlo e tenerlo a bada senza nemmeno perdere le fila del nostro discorso… ragazzi, ci vuole talento!
Valentina, prima di tutto, come vedi Jeffrey come pilota?
"Per me Jeffrey è talento, è passione allo stato puro. Credo che sia uno dei più grandi fenomeni degli ultimi dieci anni. Lo vedi da come va in moto, io mi incanto a guardarlo. Questo per lui non è un lavoro: ha una passione che gli brucia dentro e che quando è sulla moto gli fa fare cose pazzesche. Ecco, lui in moto è nel suo elemento primordiale".
E come persona? Qualcuno lo considera un po' sbruffone ma, come mi sono resa conto anche realizzando questa intervista, forse è molto più timido e riservato di quanto non voglia far apparire. Tu cosa ne pensi?
"È esattamente così. Intendiamoci, Jeffrey ha un cuore grande, ma è uno che ti riempie la giornata. Ha sempre qualcosa in mente, ed è talmente vulcanico che non sai mai cosa aspettarti da lui. Per la serie: cento ne pensa e duecento ne fa. Se ne inventa sempre una e stargli dietro è un'impresa! Ma ultimamente è maturato molto,?è diventato molto più preciso e puntuale e se gli si dico una cosa (per esempio di arrivare puntuale alle conferenze stampa o di presentarsi per una sessione di autografi), normalmente lo fa".
Jeffrey è arrivato in KTM quattro anni fa, quando era poco più di un ragazzino. Come è cresciuto nella famiglia KTM?
"Beh, innanzitutto ti dico che è cresciuto sotto tutti i punti di vista. Specialmente in quest'ultimo anno l'ho visto maturare molto e limare lati del suo carattere che, prima, potevano essere ostici da gestire. Tieni conto che quando è arrivato da noi era un po' un pesce fuor d'acqua. Grande nei risultati, ma ancora piccolo anagraficamente parlando. E si vedeva… era timido e quasi spaurito. Sai, essere catapultato subito in un team ufficiale non è facile e per superare queste sue incertezze faceva un po' lo spaccone, ma era tutta facciata. Con Ken (Roczen, ndr) mi ricordo che c'era parecchia rivalità e non solo in pista, ma anche per il ruolo di star della squadra. Pensa che mi rimproverava di continuo di dedicare più attenzioni a Ken rispetto a lui e me la faceva 'pagare' con una serie di atteggiamenti un po' arrogantelli,?finchè all'ennesima sbruffonata gli ho detto: 'Hai mai pensato che ricevi quello che dai?'. Deve averci riflettuto sul serio, perché da lì le cose hanno cominciato a migliorare e anche il nostro rapporto è diventato più semplice, più naturale".
Insomma, ho capito che devi essere anche un po' psicologa per cercare di entrare nella mente dei tuoi piloti e per riuscire a gestirli al meglio…
"Proprio così. Sai, tieni conto che Jeffrey è cresciuto con i genitori separati e questo ha influito sicuramente sulla sua crescita. Per esempio, è un ragazzo che fatica a fidarsi delle persone, non gli piace mostrare il suo lato vulnerabile, ma una volta conquistata la sua fiducia diventa un 'tenerone'. Ora mi chiama 'mamma 2', ti ho detto tutto! Un altro episodio che ci ha unito parecchio è stato quando ha avuto quell'incidente in macchina in Russia, l'anno scorso. Per fortuna non è stato nulla di grave, ma sai, abbiamo dovuto fare moltissimi controlli in ospedale a Mosca, i suoi genitori non c'erano e io sono stata con lui tutto il tempo, accompagnandolo per tutta la notte da un esame all'altro. Credo che in quel momento abbia davvero capito che io ero lì per lui e che poteva fidarsi di me al 100%".
Valentina, alla fine sei riuscita ad "addomesticarlo" un po'…
"Beh, sì, diciamo che mi sono semplificata il lavoro. L'anno scorso era molto più nervoso, impulsivo, rispondeva alle provocazioni con il risultato di farle diventare più grandi di quello che erano; mi riferisco ai vari piccoli dissapori con Searle, Pocock e Tonus, ma anche ad atteggiamenti sopra le righe che aveva all'interno della squadra. Al contrario, ti posso dire che quest'anno nessuno dei ragazzi e dei meccanici ha avuto modo di lamentarsi della sua condotta. Anzi, ha trovato il modo di incanalare positivamente la sua energia esplosiva e con quella contagia tutto il team, che così lavora al meglio. Anche al di fuori del week-end del Gran Premio è molto più partecipe a tutto ciò che è 'squadra'. Per esempio, è venuto al party di Tony per la vittoria del titolo e anche al matrimonio di Kelly e Stefan (Everts, ndr), cosa per lui impensabile fino all'anno scorso".
A proposito, cosa mi dici delle voci che vogliono il suo rapporto con Everts non proprio idilliaco?
"Ti dico che anche questo ha fatto parte del suo processo di maturazione. Come ti dicevo, all'inizio Jeffrey era refrattario alla disciplina e incline a fregarsene dei consigli e dei pareri delle persone che gli stavano intorno. E questo valeva anche per Stefan. Ora invece se Stefan gli consiglia una traiettoria o altro, lui lo ascolta e spesso fa quello che gli viene suggerito. Anche al preparco li vedo parlare fitti fitti e si vede che ora Jeffrey è molto più interessato a quello che Stefan gli dice".
Chissà quante gliene avrai viste combinare in questi anni! "Sì guarda, talmente tante che se me ne chiedi una in particolare non saprei quale scegliere! Ti ribadisco però che sono piccole cose, 'marachelle' in linea con la sua età e con la sua energia esplosiva, che, a parte in pista, da qualche parte deve sfogare. Per il resto, Jeffrey è un ragazzo dal cuore grande, che in moto fa cose altrettanto grandi".
Due titoli mondiali alla tenera età di 18 anni: ti senti un po' un "Supereroe"?
"No, dai, sono solo un essere umano… niente supereroi!".
In cosa questo titolo è diverso dal precedente?
"Beh, il primo è sicuramente più spettacolare proprio per il fatto di essere il primo.?La prima volta nella tua vita che diventi campione del mondo non sai cosa aspettarti. Mentre quest'anno sapevo già cosa aspettarmi, per cui è stato meno...diciamo meno cool!".
E' stato più facile o più difficile?
"Più facile".
Quindi te lo aspettavi?
"Beh, diciamo che questo era lo scopo. E poi i miei principali avversari se ne sono andati in MX1, per cui…".
Jeffrey, dimmi un aggettivo per descrivere Bastogne 2013?
"Un week-end incredibilmente di 'M'?per me! A Bastogne si è interrotta la mia stringa di vittorie e ho pure rischiato che fosse la mia ultima gara della stagione. Un brutto week-end, non c'è che dire!".
E quello che useresti per descrivere la tua stagione?
"Beh, è stata un'annata incredibilmente buona. Ho vinto praticamente ogni gara a cui ho partecipato, per cui, sì, direi che l'aggettivo più adatto per descriverla è: incredibile".
Un aggettivo per descrivere la tua ragazza, Pit Beirer, Stefan Everts, Valentina Ragni, la tua moto, il tuo Team e i tuoi fans.
"Ah, ne uso uno per tutto: straordinario. Davvero, sono persone straordinarie in una squadra straordinaria".
Cosa pensi al cancelletto quando vedi il cartello dei 5 secondi?
"Penso a essere il più veloce possibile e a vincere la gara".
La MX1: ti aspettavi il titolo di Tony?
"Beh, lui ha vinto qualcosa come quattro o cinque titoli di fila, per cui... sì, me lo aspettavo".
Che tipo di rapporto hai con lui?
"Buono. Lui è una bella persona ed è uno dei migliori sportivi al mondo, per cui lo rispetto moltissimo".
Se doveste mai lottare per il titolo nella stessa categoria, saresti più preoccupato o più eccitato per la sfida?
"Allora, diciamo che sarei più preoccupato, perché Tony non è certo un avversario facile da battere (pausa, ndr). No, non sarebbe facile batterlo".
La cosa più pazza che gli hai mai visto fare?
"Nel 2005, quando ha dato un calcio a Davide Guarneri. Era Guarneri? Non sono sicuro… (era Guarneri, ndr)".
Qual è la differenza più lampante tra voi in moto?
"Penso che Tony abbia una guida più pulita della mia, ed è più costante. O meglio, anch'io sono costante a livello di risultati, ma cado molto più di lui. Ci sono quasi dieci anni di differenza tra di noi e questo si riflette ovviamente sull'esperienza che lui ha accumulato rispetto a me e sul fatto che io sono ancora giovane e?selvaggio, anche nella guida!".
E come persone?
"Ah, ci sono le stesse differenze che vedo in moto. Lui è molto più calmo, rilassato e 'smart' rispetto a me. Io sono un tipo più irruente e ho sempre qualche 'casino' in ballo".
Cosa è il coraggio oggi?
"Guarda, per quanto mi riguarda il coraggio è riuscire a stare con i piedi per terra. Anche se sei in un ottimo team, ti vengono offerte un sacco di possibilità, hai magari una bella macchina, ti girano un po' di ragazze e un po' di soldini... insomma, devi tenere i piedi ben piantati a terra e, allo stesso tempo, non smettere mai di credere ai tuoi sogni".
Sei un tipo che si alza felice la mattina o sei un po' musone?
"No, no, nel momento in cui apro gli occhi sono già iperattivo. Ho sempre un sacco di cose da fare, per cui non ho tempo da perdere. Appena mi sveglio butto i piedi giù dal letto e via! La giornata è cominciata".
La lezione più importante dell'ultimo anno?
"Rimanere sulla moto il sabato!".
C'è qualcosa che pensi di dover dimostrare a te stesso e anche agli altri?
"Sì, che non sono la chimera di una notte. Voglio rimanere sulla cresta dell'onda per diversi anni. Voglio dimostrare tutto il mio potenziale e, soprattutto, voglio essere il simbolo di qualcosa di buono per lo sport".
Il rimprovero che ti fanno più spesso?
"Mah, ora come ora no, ma nel passato, per esempio l'anno scorso, avevo dei problemi con la stampa, per come veniva interpretato quello che dicevo o facevo. Quest'anno, invece, è andato tutto liscio?finora! Ho costruito una buona immagine di me e voglio che rimanga così".
La parolaccia che dici con maggior frequenza?
"Beh (e ci pensa, ndr), dico merda molto spesso. Ma dai, merda non è proprio una parolaccia. Comunque sì, merda lo dico proprio spesso!".
Se non fosse illegale, cosa faresti?
"Non lo so. Questa è una domanda difficile. Cerco sempre di seguire le regole, per cui non so, credo che non farei nulla di illegale".
In coppia è difficile soprattutto?
"Ti dico solo una parola: avere fiducia".
L'ultima volta che hai pensato: "Chi me lo ha fatto fare?"
"Lo penso praticamente ogni giorno, quando faccio tutto quello che mi viene in mente di fare, tipo le cavolate in bici per strada".
Lo sfizio da toglierti prima dei venti?
"No, guarda, ho tutto quello che desideravo avere. Ho vinto due titoli Mondiali, ho un buon lavoro, mi diverto, voglio solo godermi tutto ciò in maniera sana e il più possibile equilibrata".
E prima dei trenta?
"Beh, spero che avrò una buona moglie, con la quale pensare di avere qualche bambino, di essermi sistemato e di aver avuto una carriera incredibilmente buona. Penso che intorno ai trenta vorrò smettere di correre, per cui spero di avere fatto una splendida carriera!".
L'ossessione numero uno?
"Essere il numero uno".
L'ultima volta che hai pianto?
"A dirti la verità credo che sia stato ad agosto a Bastogne. A causa dell'infortunio del sabato il dolore fisico era notevole... e poi volevo così tanto vincere quella gara. E invece mi sono ritrovato a guardarla in TV con le lacrime agli occhi".
Nell'aldilà, come gli antichi Egizi, cosa ti piacerebbe portarti?
"Mah, penso che abbiamo già tutto in questo di mondo, ma se proprio devo dire qualcosa, penso che finché posso portarmi delle belle ragazze sono a posto".
Jeffrey, qual è la cosa più scema che fai online ma non riesci a smettere di fare?
"Mah, sono spesso a smanettare con il mio iPhone, ma non è che sto sempre online, diciamo che gioco ai videogiochi e parlo con i miei amici".
La parola vigliacco cosa/chi ti fa venire in mente?
"Mi fa venire in mente l'anno scorso, quando correvo contro Tommy Searle e qualcuno diceva che ero un codardo e che non ero il suo vero rivale. Per fortuna quest'anno non me l'ha ancora detto nessuno…".
A questo punto arriva il momento delle "hot questions", ma Jeffrey preferisce non rispondere alle domande "quanto hai guadagnato nel 2013", "l'ultima volta su Youporn", "quante volte pensi al sesso durante la giornata" e "hai mai provato il Viagra".
Riprendiamo.
C'è qualcosa più divertente del sesso?
"Sembrerà strano, ma credo che correre in moto sia più divertente. Quando guido la mia moto tutta la pressione e i brutti pensieri se ne vanno e mi rilasso completamente. E questo può essere meglio del sesso a volte!".
Giochi alla playstation?
"No, non gioco".
Sai usare lavatrice, lavastoviglie e ferro da stiro?
"Allora, magari se ci provassi potrei anche essere in grado, ma per ora è mia mamma che si occupa di tutte queste faccende".
L'acquisto più pazzo che hai fatto?
"Forse la mia macchina. L'inverno scorso ero infortunato, per cui mi sono detto: 'Va beh, vado a comprarmi una bella macchina!'. È una cosa che rimpiango però, tornassi indietro non lo rifarei".
Qual è la vera trasgressione oggi?
"Non lo so, magari è divertente trasgredire, ma come ti dicevo io cerco sempre di stare in riga, di non far succedere nulla di spiacevole per me e per gli altri. Voglio dare un'immagine pulita di me, per cui niente trasgressioni".
La tua vacanza ideale?
"Un posto caldo dove posso semplicemente sdraiarmi a prendere il sole, nuotare, mangiare bene e, possibilmente, divertirmi un po'".
Ti svegli mai la mattina con il desiderio di essere una persona normale e non un pluricampione?
"Ma io sono una persona normale! Non mi sento affatto una star o un supereroe, per cui posso tranquillamente svegliarmi la mattina e continuare a essere normale tutti i giorni".
Senti la responsabilità di essere un modello per molti ragazzi?
"Sì, specialmente alle gare. So che ci sono persone che sono lì apposta per vedermi, e che mi vedono come un modello da seguire. Io cerco di comportarmi normalmente, ma, proprio perché so che posso essere un modello da imitare, cerco comunque di mostrare il lato migliore di me. Non è facile, ma so che è giusto farlo".
Cosa ti senti di consigliare loro?
"Mah, la gente deve sapere che sono una persona normale e che mi piace parlare con tutti. A volte, però, raccontare cento volte la stessa cosa in un giorno può diventare frustrante; ma è una parte del mio lavoro e, anche se non mi piace, la faccio cercando di trarre il massimo anche da questa".
Pensi che sposerai la tua ragazza? Pensi che ti sposerai mai?
"Uhm, non credo che mi piacerebbe sposarmi. Per me stare insieme è già sufficiente, per cui ti dico che non so se mi sposerò. Anzi, per ora assolutamente no".
Non potevamo lasciarci sfuggire l'occasione di presentarvi Jeffrey da un punto di vista assolutamente privilegiato. Valentina Ragni, Team Coordinator (leggete factotum) dei Team Factory KTM è la persona che, sulle piste, conosce Herlings forse meglio di tutti. Gli organizza l'agenda, controlla che sia sempre tutto a posto e, in alcune occasioni, tiene a freno il carattere impulsivo del suo pilota. Ci siamo quindi accoccolate nel gavone di uno dei truck KTM e abbiamo avviato una simpaticissima chiacchierata sul suo pupillo. Con il suddetto pupillo che, ogni tre secondi e mezzo, veniva a distrarla con mille scuse, in cerca della sua dose di attenzione quotidiana. E lei che riusciva ad ascoltarlo, blandirlo e tenerlo a bada senza nemmeno perdere le fila del nostro discorso… ragazzi, ci vuole talento!
Valentina, prima di tutto, come vedi Jeffrey come pilota?
"Per me Jeffrey è talento, è passione allo stato puro. Credo che sia uno dei più grandi fenomeni degli ultimi dieci anni. Lo vedi da come va in moto, io mi incanto a guardarlo. Questo per lui non è un lavoro: ha una passione che gli brucia dentro e che quando è sulla moto gli fa fare cose pazzesche. Ecco, lui in moto è nel suo elemento primordiale".
E come persona? Qualcuno lo considera un po' sbruffone ma, come mi sono resa conto anche realizzando questa intervista, forse è molto più timido e riservato di quanto non voglia far apparire. Tu cosa ne pensi?
"È esattamente così. Intendiamoci, Jeffrey ha un cuore grande, ma è uno che ti riempie la giornata. Ha sempre qualcosa in mente, ed è talmente vulcanico che non sai mai cosa aspettarti da lui. Per la serie: cento ne pensa e duecento ne fa. Se ne inventa sempre una e stargli dietro è un'impresa! Ma ultimamente è maturato molto,?è diventato molto più preciso e puntuale e se gli si dico una cosa (per esempio di arrivare puntuale alle conferenze stampa o di presentarsi per una sessione di autografi), normalmente lo fa".
Jeffrey è arrivato in KTM quattro anni fa, quando era poco più di un ragazzino. Come è cresciuto nella famiglia KTM?
"Beh, innanzitutto ti dico che è cresciuto sotto tutti i punti di vista. Specialmente in quest'ultimo anno l'ho visto maturare molto e limare lati del suo carattere che, prima, potevano essere ostici da gestire. Tieni conto che quando è arrivato da noi era un po' un pesce fuor d'acqua. Grande nei risultati, ma ancora piccolo anagraficamente parlando. E si vedeva… era timido e quasi spaurito. Sai, essere catapultato subito in un team ufficiale non è facile e per superare queste sue incertezze faceva un po' lo spaccone, ma era tutta facciata. Con Ken (Roczen, ndr) mi ricordo che c'era parecchia rivalità e non solo in pista, ma anche per il ruolo di star della squadra. Pensa che mi rimproverava di continuo di dedicare più attenzioni a Ken rispetto a lui e me la faceva 'pagare' con una serie di atteggiamenti un po' arrogantelli,?finchè all'ennesima sbruffonata gli ho detto: 'Hai mai pensato che ricevi quello che dai?'. Deve averci riflettuto sul serio, perché da lì le cose hanno cominciato a migliorare e anche il nostro rapporto è diventato più semplice, più naturale".
Insomma, ho capito che devi essere anche un po' psicologa per cercare di entrare nella mente dei tuoi piloti e per riuscire a gestirli al meglio…
"Proprio così. Sai, tieni conto che Jeffrey è cresciuto con i genitori separati e questo ha influito sicuramente sulla sua crescita. Per esempio, è un ragazzo che fatica a fidarsi delle persone, non gli piace mostrare il suo lato vulnerabile, ma una volta conquistata la sua fiducia diventa un 'tenerone'. Ora mi chiama 'mamma 2', ti ho detto tutto! Un altro episodio che ci ha unito parecchio è stato quando ha avuto quell'incidente in macchina in Russia, l'anno scorso. Per fortuna non è stato nulla di grave, ma sai, abbiamo dovuto fare moltissimi controlli in ospedale a Mosca, i suoi genitori non c'erano e io sono stata con lui tutto il tempo, accompagnandolo per tutta la notte da un esame all'altro. Credo che in quel momento abbia davvero capito che io ero lì per lui e che poteva fidarsi di me al 100%".
Valentina, alla fine sei riuscita ad "addomesticarlo" un po'…
"Beh, sì, diciamo che mi sono semplificata il lavoro. L'anno scorso era molto più nervoso, impulsivo, rispondeva alle provocazioni con il risultato di farle diventare più grandi di quello che erano; mi riferisco ai vari piccoli dissapori con Searle, Pocock e Tonus, ma anche ad atteggiamenti sopra le righe che aveva all'interno della squadra. Al contrario, ti posso dire che quest'anno nessuno dei ragazzi e dei meccanici ha avuto modo di lamentarsi della sua condotta. Anzi, ha trovato il modo di incanalare positivamente la sua energia esplosiva e con quella contagia tutto il team, che così lavora al meglio. Anche al di fuori del week-end del Gran Premio è molto più partecipe a tutto ciò che è 'squadra'. Per esempio, è venuto al party di Tony per la vittoria del titolo e anche al matrimonio di Kelly e Stefan (Everts, ndr), cosa per lui impensabile fino all'anno scorso".
A proposito, cosa mi dici delle voci che vogliono il suo rapporto con Everts non proprio idilliaco?
"Ti dico che anche questo ha fatto parte del suo processo di maturazione. Come ti dicevo, all'inizio Jeffrey era refrattario alla disciplina e incline a fregarsene dei consigli e dei pareri delle persone che gli stavano intorno. E questo valeva anche per Stefan. Ora invece se Stefan gli consiglia una traiettoria o altro, lui lo ascolta e spesso fa quello che gli viene suggerito. Anche al preparco li vedo parlare fitti fitti e si vede che ora Jeffrey è molto più interessato a quello che Stefan gli dice".
Chissà quante gliene avrai viste combinare in questi anni! "Sì guarda, talmente tante che se me ne chiedi una in particolare non saprei quale scegliere! Ti ribadisco però che sono piccole cose, 'marachelle' in linea con la sua età e con la sua energia esplosiva, che, a parte in pista, da qualche parte deve sfogare. Per il resto, Jeffrey è un ragazzo dal cuore grande, che in moto fa cose altrettanto grandi".
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