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Peterhansel torna in Yamaha ... ma non è Stéphane!

Redazione
dalla Redazione il 01/01/2022 in News
Peterhansel torna in Yamaha ... ma non è Stéphane!
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Andrea Peterhansel, la nuova dirigente sportiva di Yamaha, quando ancora era Andrea Mayer, con il suon cognome da nubile, è arrivata quinta in moto nel 2000, prima di ripetere l’impresa su quattro ruote nel 2004

La Dakar 2021 non è stata un’esperienza positiva per Yamaha. Nessuno dei “Blues” è riuscito a raggiungere il traguardo e così il marchio dei tre diapason ha deciso di reagire in maniera forte. Il primo atto è stato quello di ridurre la squadra a tre piloti, mentre il secondo è stato cambiare il capitano in comando mettendo un… Peterhansel!

Può sembrare uno scherzo, ma Andrea Peterhansel, la nuova dirigente sportiva di Yamaha, non è tipo da scherzare sulla Dakar. Quando ancora era Andrea Mayer, con il suon cognome da nubile, è arrivata addirittura quinta in moto nel 2000 su KTM, prima di ripetere l’impresa su quattro ruote nel 2004 su Mitsubishi. La sua preparazione sulla gara ha fatto la differenza quando Yamaha ha dovuto scegliere la persona giusta per prendere in mano la situazione: “Marc Bourgeois mi ha contattato per aiutare a ristrutturare la squadra. Ho 25 anni di esperienza da mettere a disposizione, abbiamo fatto delle scelte e dovremo attenerci ad esse, anche se questa è solo una parte del lavoro", spiega.

Il terzo atto di questo cambiamento epocale è stato che i tre piloti ufficiali Branch, Short e Van Beveren hanno preso parte a quattro tappe del campionato del mondo con una moto il cui sviluppo è ora sotto la supervisione tecnica dell'ex meccanico di Stéphane Peterhansel; i primi risultati si sono visti subito: una vittoria per l'uomo del Botswana in Kazakistan, un secondo posto ad Abu Dhabi per il francese e un secondo posto nel mondiale per VBA, che ha fatto il paio con il secondo posto di Yamaha nel titolo costruttori.

Fin qui tutto bene per la nuova manager, che ha saputo individuare i punti di forza e le debolezze di tutti in vista del gravoso impegno della Dakar: “C'è una grande atmosfera e hanno fatto progressi durante tutto l'anno. Anche Adrien ha riacquistato fiducia e velocità, Ross ha imparato a guidare con più calma, mentre Andrew è già un pilota molto completo con ottime qualità strategiche, una scommessa sicura”.

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