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I piloti Airoh pronti per il Motocross delle Nazioni 2022

Redazione
dalla Redazione il 08/09/2022 in News

Abbiamo incontrato durante un evento Airoh i piloti supportati dal marchio italiano, che si stanno preparando all’appuntamento più prestigioso della stagione

Si è svolto nei giorni scorsi un evento promosso da Airoh, nel quale sono intervenuti molti dei piloti supportati dal marchio di caschi italiano. E noi non ci siamo fatti sfuggire l’occasione di scambiare alcune battute con i crossisti che saranno presenti al prossimo Motocross delle Nazioni, in programma il 24 e 25 settembre a Red Bud, negli stai Uniti.

I piloti Airoh pronti per il Motocross delle Nazioni 2022

Tony Cairoli

L’anno scorso ti sei ritirato ufficialmente, ma sembra che tu abbia ancora voglia di correre

Si mi sono ritirato dal mondiale mxgp ma avevo già in mente di correre questo nazioni quindi ho dovuto tenermi in forma. A correre il national non ero preparatissimo ma mi sono comunque divertito ed è servito per fare qualche gara. Il loro livello è alto soprattutto i primi due, di sicuro si giocheranno il titolo al nazioni. Il campionato loro è molto agguerrito, è stato bello anche se mi mancava un po’ il ritmo.

Rispetto a 15 anni fa si è comunque alzato di tanto il livello in europa, il mondiale si è riportato in pari con il motocross americano. Un tempo vincevano sempre loro, oggi è più livellato.

Correre con ragazzi molto più giovani è uno stimolo, è una dimostrazione che ho lavorato bene se a 37 sono ancora qui coi ragazzi di 20, ho ancora la velocità. La loro stagione è stata buona, siamo motivati. Loro mi chiedono qualche consiglio e io sono felice di darglielo. Questo è il mio nazioni numero 16 o 17, ora non ricordo con esattezza.

I piloti Airoh pronti per il Motocross delle Nazioni 2022

Mattia Guadagnini

Ma ci si sente ad essere in squadra con uno dei tuoi idoli?

È un onore, è sempre stato il mio pilota preferito, l’ho visto la prima volta nel 2008 (aveva 6 anni nda), lo stimo molto come persona e come atleta, arrivare a correre nel suo stesso team e stare a contatto, allenarsi assieme, ricevere consigli è bellissimo. È strano avere un idolo per tanti anni e poi arrivare ad essere così vicino a lui. Lui ha molta esperienza, noi abbiamo tantissimo da imparare, sia a livello tecnico che di approccio mentale, ci sono cose che capisci solo dopo tanti anni, avere qualcuno che te le fa capire subito è molto utile. È un maestro e punto di riferimento.

Cosa provi ad andare in america a correre contro gli americani?

È un po’ particolare, ho sempre ammirato quel mondo, non so ancora se mi piacerebbe provare, per ora mi concentro sul mondiale. In ogni caso andare lì è una bellissima esperienza, lo è anche sfidare tutte le altre nazioni come squadra, gli americani in particolare che hanno quest’anno una squadra molto forte. L’anno scorso quando abbiamo vinto loro non c’erano e noi correvamo in casa, quindi sarà tutto molto diverso, anche il viaggio assieme alla squadra.

I piloti Airoh pronti per il Motocross delle Nazioni 2022

Alberto Forato

Come ci si sente ad essere in squadra con Tony?

È una cosa spettacolare, la prima gara di cross che ho visto l’ha vinta lui, correre in squadra assieme è un gran cosa. Averlo come punto di riferimento è una sicurezza in più, sai che lui non sbaglia

Andare in america è tosta, quest’anno hanno una squadra molto forte, competere sulla loro pista poi.. loro corrono li da sempre, molti di noi invece non ci hanno mai corso. Di certo partono un po’ avantaggiati.

I piloti Airoh pronti per il Motocross delle Nazioni 2022

Jorge Prado

Dopo l’infortunio come ti senti? Sembri tornato al top ma lo sei veramente?

Dopo l’infortunio sono tornato prima possibile, ho fatto podio a Riola, ovviamente mi stavo riprendendo e stavo migliorando ogni fine settimana, poi a Lommel ho preso il covid e quello l’ho sentito e ha condizionato l’ultima parte di stagione, ha influito molto sul mio fisico e nelle ultime gare ho faticato molto.

Nelle corse in pista e anche nell’enduro ci sono molti spagnoli forti, nel cross invece ci sei tu e pochi altri. Come mai secondo te?

In sport come la velocità e anche il trial c’è stato un boom in spagna, i campionati nazionali sono di alto livello, la federazione ha lavorato bene e queste cose hanno aiutato a portare piloti al mondiale. Nel cross da quando ho vinto i miei due mondiali mx2 le cose stanno cambiando, si sta alzando il livello, c’è più supporto ai giovani e stanno aumentando i piloti all’europeo e al mondiale. Se riuscirò a vincere anche in mxgp ci sarà una spinta extra spero.

Questo è il mio quinto nazioni, il secondo in america dopo quello del 2018, li avevo fatto anche bene finendo due volte terzo tra le 450, in ogni caso questa è una pista che mi piace molto e penso potremo fare un buon risultato di squadra.

C’è un po’ il mito del motocross americano, cosa si prova ad andare a correre in casa loro e contro la loro nazionale?

Quest’anno la loro squadra è molto forte, andare lì contro di loro, provare a batterli sulla loro pista è molto bello, sono molto motivato. Tomac e sexton hanno fatto una grande differenza, ma anche noi al mondiale abbiamo un livello molto alto. Voglio batterli!

I piloti Airoh pronti per il Motocross delle Nazioni 2022

Simon Längenfelder

Sei uno dei più giovani a correre il nazioni (18 anni), come ci si sente a questa età ad essere già così importanti da rappresentare la propria nazione contro il resto del mondo?

Il mio primo nazioni è stato in realtà nel 2019, all’epoca correvo col 125 e allora mi preparai solo qualche settimana con la 250. L’anno scorso ho corso a mantova e stavolta red bud. Non sono il più giovane ma sono comunque giovane, in ogni caso si dà il massimo, anzi per la tua nazioni cerchi di dare qualcosa extra. Anche il format di gara è diverso da un gp, c’è poco tempo tra le manche, quindi bisogna sempre inventarsi qualcosa.

In America ho corso solo la straight rhythm, mai corso in una pista outdoor. Dai video che vedo sembra tutto diverso, meno tecnico ma tutto più veloce. Per loro venire in europa è difficile, per noi andare là è comunque difficile, c’è anche la questione del fuso orario che non aiuta se si rimane là pochi giorni.

L’idea di andare in america a correre stabilmente mi affascina ma per ora non la prendo seriamente in considerazione, ci sono molte difficoltà, bisogna mollare tutto e reinventarsi da capo. Per ora sono felice qui, mi trovo benissimo col team de carli, oltretutto il supercross è anche più pericoloso del motocross, si corre contro piloti che lo hanno fatto sin da piccoli quindi sarebbe davvero complicato.

I piloti Airoh pronti per il Motocross delle Nazioni 2022

Liam Everts

Sei uno dei più giovani a correre il nazioni (18 anni), come ci si sente a questa età ad essere già così importanti da rappresentare la propria nazione contro il resto del mondo?

Per me è una gara come un’altra, mi concentro su quello che devo fare molto semplicemente. Certo avere dei compagni di squadra è bello ed è più emozionante correre per la propria nazione. Non ho mai corso in america con le moto grandi, solo con le minicross. L’america ha una squadra molto forte, vedremo come andranno e come andremo noi ma di certo credo siano battibili. Correre là mi ha sempre affascinato, il national più che altro, mi piacerebbe un giorno provare qualche gara, ma al supercross non ho mai pensato.

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