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Boncinelli domina la seconda finale del Mondiale Flat Track 2023 in Ungheria
Al Perenyi Pal Salakmotor Stadion di Debrecen, nella seconda delle cinque finali previste, tornano protagonisti Matteo Boncinelli (GASGAS) e il campione in carica Gerard Bailo (KTM). Bene anche Moschini e Marzotto. Il pilota Fantic ci racconta com’è andata. Sabato 16 settembre la terza finale in Italia, a Boves (CN)
Un mese più tardi del round inaugurale in una Manchester colpita da una forte pioggia, il Campionato del Mondo di flat track 2023 riparte dall’Ungheria, sull’ovale Perenyi Pal Salakmotor Stadion di Debrecen. Un tracciato di circa 330 metri, in quest’occasione con un terreno particolarmente duro e scivoloso per via della gara di speedway del giorno precedente. In questo senso non ha aiutato la giornata calda e soleggiata, che ha impedito all’acqua gettata in superficie di ammorbidire il fondo a dovere.
Non si è lasciato intimorire il nostro Matteo Boncinelli, vice campione del mondo in carica. Il portacolori del team VFR è partito subito forte con tre vittorie nelle prime tre uscite di qualificazione e un secondo posto nella quarta. Bottino quasi pieno quindi e accesso diretto alla finale con il miglior punteggio, alla pari in realtà con l’australiano Jarred Brook.
Dalle batterie uscivano con ottimi risultati anche lo spagnolo Bailo, campione in carica, ed Ervin Krajčovič, secondo a Manchester. Diretti in finale anche Vittorio Emanuele Marzotto e Daniele Moschini. Il veneto della Fantic si era anche lui imposto nelle prime tre manche, ma nella quarta veniva squalificato a causa di un contatto con un avversario e conseguente caduta. Dei nostri, in finale anche Tonelli, passato per la batteria di recupero.
In finale Boncinelli non lasciava molto agli avversari: quasi subito in testa e nessuna possibilità di replica concessa ad alcuno. Alle sue spalle Bailo e Krajčovič, a completare il podio. Viva fino alla bandiera a scacchi invece la lotta per la quarta posizione tra Moschini e Marzotto, con il primo a spuntarla all’ultima curva.
La classifica di campionato vede ora al comando Ervin Krajčovič, forte di due secondi posti. In seconda posizione, a pari merito e a due lunghezze da Krajčovič, Boncinelli, Svedik, vincitore del primo round, e Bailo. Perde terreno lo statunitense Halbert, terzo a Manchester ma squalificato qui a Debrecen.
Ci siamo fatti raccontare per filo e per segno l’andamento della gara direttamente da uno dei protagonisti, Vittorio Emanuele Marzotto.
“La giornata, cominciata come sempre dalle prove libere, era partita molto bene: avevo trovato subito un buon passo. Ottime anche le prime tre batterie con tre primi posti, anche partendo dalla seconda fila. Nell’ultima batteria ho avuto però un incontro ravvicinato con un pilota spagnolo, che in uscita dalla prima curva mi è venuto addosso mentre lo stavo sorpassando all’esterno. Ho fatto un gran volo e sono finito contro le tavole a bordo pista. Mi sono rialzato immediatamente per paura di essere investito dagli altri piloti, ma così facendo ho di fatto “sminuito” l’importanza della caduta, come se non mi fossi fatto nulla, e l’arbitro ha ritenuto me responsabile dell’incidente e mi ha squalificato.
In realtà ho riportato una ferita piuttosto profonda ad un gomito, ma ho stretto i denti e sono andato a farmi medicare solo a gara conclusa perché altrimenti avrei rischiato che non mi facessero continuare.
Ad ogni modo, grazie alle tre vittorie precedenti sono comunque riuscito ad accedere direttamente alla finale e pure in prima fila, ma della prima fila sono stato l’ultimo a scegliere la posizione di partenza. Sono dovuto partire molto interno, anche perché in finale ci sono due file da 6 piloti, a differenza dei 4 delle batterie, e quindi ci si deve allineare molto stretti. La posizione di partenza interna era molto vicina all’erba e il fondo era peggiore che nelle altre zone.
Non sono mai riuscito a partire bene; abbiamo ripetuto la finale addirittura tre volte perché altri piloti continuavano a toccarsi e a finire a terra e ogni volta veniva esposta la bandiera rossa. Tra una ripartenza e l’altra abbiamo percorso molti più giri del dovuto e la pista andava via via asciugandosi e diventava quindi sempre più secca e scivolosa. Ho sofferto molto questo fatto, non sono riuscito a ritrovare il bel passo di inizio gara e ho anche sbagliato in pieno l’uscita dell’ultima curva, facendomi sfilare da Moschini. Ho chiuso quinto non molto soddisfatto, c’erano i presupposti per fare per lo meno un podio.
In definitiva molto meglio che a Manchester, ma non sono riuscito a raccogliere quello che avevo seminato a inizio giornata. In finale ho faticato a trovare trazione e non sono mai partito bene, poi ho fatto qualche bel sorpasso ma non ho concretizzato come avrei voluto.”
La prova di Debrecen ha inaugurato un filotto di tre gare consecutive: la prossima è in programma a Boves, provincia di Cuneo, questo fine settimana, sabato 16 settembre. Seguirà Pardubice, Repubblica Ceca, il 23 settembre e il Campionato del Mondo di flat track 2023 si concluderà l’8 di ottobre a Morizes, in Francia.
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