Il motocross? Lo sport più bello del mondo! By Stefano Dami

Il weekend di gare appena trascorso ci ha regalato storie che vale la pena raccontare. Perché parlano di come il nostro sport sia ancora fatto di uomini, di sacrifici e duro lavoro che alla fine pagano, di meritocrazia sportiva che la pista in qualche modo sa sempre rendere, di sogni inseguiti che qualcuno riesce a raggiungere e che dimostrano che non bisogna mai smettere di crederci.

Storie di ragazzi, di qua e di la dell’oceano, che hanno vissuto il loro weekend di successo e di passione. Storie diverse ma accumulate dalle lacrime finali dei loro protagonisti e di chi ha saputo rendere possibile tutto quanto, di tutte le persone che lavorano intorno, spesso nell’ombra, ma che sono parte integrante di queste successi.

Ma andiamo con ordine. Sabato si corre la quarta prova di National Usa sulla pista di High Point. E nella classe 250 ottiene il successo assoluto Ty Masterpool, pilota sotto contratto con il team Kawasaki ProCircuit praticamente dalla settimana prima dell’inizio della stagione outdoors. Classe 2001 ed originario del Texas, Ty ha avuto una buona carriera da Amateurs per poi debuttare nel 2019 tra i Pro con il team Yamaha Star Racing ed essere il rookie of the year proprio lo stesso anno nel Pro Motocross 250. Ma poi qualche anno difficile, dove non riesce ad emergere e si ritrova in team semi-privati. Lo scorso anno in sella ad una Kawasaki 450 si mette in luce in diverse gare, lottando spesso nella top ten con i piloti factory e dimostrando grande carattere e nessun timore referenziale nei confronti dei big. Ma non arriva comunque la chiamata attesa, almeno fino a quando Mitch Payton si ritrova orfano di McAdoo e Forkner alla vigilia del National. Così arriva l’occasione, quella di scendere di cilindrata ma con una moto ufficiale, e non si può rifiutare. Poche settimane per prendere confidenza, per trovare il passo e la condizione, con i risultati che gara dopo gara andavano migliorando. Per arrivare al successo assoluto di High Point, ottenuto con la vittoria nella seconda manche contendendo nel finale di gara il ritorno di Deegan e regalando il successo numero 300 al team PC. E via di abbracci, di lacrime e di immagini che fanno solo il bene delnostro sport..

Come gli abbracci e le lacrime che seguono al primo podio in carriera del nostro Valerio Lata, che arriva a conclusione di una gara incredibile nel GP di casa di Maggiora. Non è la stessa situazione di Masterpool, Valerio sta affrontando la sua carriera in maniera impeccabile, facendo un passo alla volta senza bruciare le tappe. Le doti tecniche, fisiche e mentali non sono in dubbio, e sono dimostrate dai successi già ottenuti nel minicross e nella classe 125. Vittorie che stanno proseguendo anche nella classe 250, dove il laziale comanda a punteggio pieno il campionato Italiano Prestige ma con l’obbiettivo grosso del campionato Europeo. Anche l’ingresso nel gruppo sportivo delle Fiamme Oro da sicurezza alla carriera futura di Valerio, ma il podio ottenuto da wild card Domenica scorsa ha tutte le caratteristiche di essere l’episodio chiave, la svolta, quella gara che ti da la conferma che stai facendo le cose giuste e che puoi già stare lì in mezzo, a lottare con i big. Il padre di Valerio qualche giorno dopo scrive “chi ci conosce sa i sacrifici e l’impegno che ci mettiamo da anni, arrivare a fare il podio al mondiale da wild card credo sia tanta roba, grazie a chi ci sta vicino e come può ci aiuta in primis il team..” parole che racchiudono come una gara possa far dimenticare in un attimo anni ed anni di sacrifici economici e familiari per inseguire un sogno che in pochi raggiungono veramente, ma che ora vedi veramente vicino.

Così come continuano a sognare i genitori della due coppie di fratelli più veloci del momento. La mamma dei gemelli Coenen, più volte inquadrata nel corso della seconda manche e visibilmente commossa, con Sasha che va ad ottenere il secondo successo consecutivo in carriera e con Lucas che continua ad essere probabilmente il primo vero contendente al titolo di De Wolf. Chissà come passa dentro alla testa di un genitore che vede i propri figli lì davanti in un campionato del mondo, se scorrono tutte le immagini ed i ricordi di intere settimane passate sui campi di gara, sulle piste ad allenarsi, sui chilometri macinati per dargli la possibilità di riuscire a raggiungere i loro obbiettivi che forse sono anche obbiettivi di famiglia. Perché inseguire questi sogni vuol dire spesso sacrificare la vita, le abitudini di tutti i componenti di una famiglia..

Stesso dicesi per i fratelli Lawrence, con Jett che torna al successo e si mette definitivamente alle spalle la caduta di un paio di settimane fa. Ma vedere lui e Hunter là davanti a giocarsi la vittoria è diventata quasi una normalità, con l’unico Sexton in grado di inserirsi nella lotta. Al momento ha avuto sempre la meglio Jett negli scontri diretti, un po’ come se Hunter non creda possibile riuscire a battere il fratello minore già più titolato di lui. Nonostante più volte abbia dimostrato di non averne molto di meno, di potersela giocare... ma a parte chi dei due vince, questo fino ad ora non sembra aver pregiudicato il loro rapporto, sembrano sempre felici dei relativi successi e la rivalità sportiva finisce in pista senza strascichi fuori. E speriamo continui così, anche se non sarà facile perché si stanno giocando vittorie e titoli, ma quanto è bello vederli sempre abbracciarsi a fine gara e congratularsi l’uno con l’altro. Anche in questo caso i genitori possono essere orgogliosi!

Tutte storie di vita, di sport che continuano ad emozionarci ed a farci rimanere innamorati di questo sport!