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Supercross: come si scelgono gli pneumatici giusti?
Max Anstie protagonista le Mondiale Supercross e attuale leader della classifica SX2 ci guida in questa interessante disamina sulla scelta degli pneumatici più performanti
La scelta giusta degli pneumatici e il giusto assetto per garantire l'aderenza in gara sono aspetti fondamentali del motorsport, soprattutto in campionati come F1 e MotoGP. Ma la scelta delle gomme è altrettanto fondamentale anche nel supercross? Max Anstie ci guida alla scelta delle gomme dei piloti che corrono il World Supercross Championship.
Alcuni dei marchi di pneumatici migliori e più all'avanguardia sono fornitori dei piloti del Mondiale Supercross. Aziende come Michelin non solo vantano oltre 130 anni di storia e competenza, ma sono anche all'avanguardia nella tecnologia per quanto riguarda la composizione degli pneumatici, le loro prestazioni e il loro impatto ambientale (materiale riciclato e impegno verso la sostenibilità).
Michelin propone un prodotto fuoristrada di prim'ordine con il suo pneumatico StarCross MX, che racchiude tutta la ricerca e sviluppo necessaria per massimizzare la trazione su terreni diversi.
Uno pneumatico da supercross è sostanzialmente identico a un normale modello da motocross. I piloti hanno a disposizione diverse mescole. Nel caso di Michelin, lo StarCross è disponibile nelle versioni Hard, Medium, Medium-Hard, Medium-Soft e Soft, con anche una versione Sand e una Mud. Forse la differenza più evidente per gli appassionati è la disposizione del battistrada. Il disegno dei tasselli o "tacchetti" al centro, nelle parti intermedie e laterali dello pneumatico influenza il modo in cui distribuisce il terreno e sfrutta l'aderenza.
L'integrità del tassello è fondamentale per una carcassa durevole su cui il pilota possa contare; è meglio che il tassello si consumi piuttosto che cedere. Michelin utilizza una silice tenace per aumentare la resistenza. Nel caso delle versioni da sabbia, il tassello ha una forma più concava o "a cucchiaio" per penetrare più efficacemente nel terreno più smosso.
Gli pneumatici sono resistenti, qualunque sia la mescola. Un pilota di supercross può disputare un intero round del World Supercross GP con un solo set. Di solito, i produttori offrono un "servizio gara" durante gli eventi, dove i piloti possono valutare le loro opzioni.
Il parere di Max Anstie
"Dipende dal livello di supporto in gara che il pilota o il team hanno, ma di solito c'è una certa scelta", afferma Max Anstie, contendente al titolo SX2. "Diciamo che possiamo avere cinque o sei pneumatici anteriori diversi e tre o quattro posteriori diversi. Dimensioni 120-110 per l'anteriore, alcune leggermente più sottili, altre leggermente più spesse. Mescole diverse per il posteriore e potrebbero esserci pneumatici "factory" o "stock": quelli di serie o "standard" tendono a essere un po' più rigidi. Si può usare una pressione leggermente inferiore e ad alcuni piloti piace. Gli pneumatici factory sono un po' più leggeri, con una mescola più morbida, ma hanno una maggiore scorrevolezza. È una questione di "sensazione".
Di solito i piloti di supercross tendono a peccare di prudenza nella scelta degli pneumatici, a meno che le condizioni meteo non impongano diversamente. Anstie sostiene che le prestazioni variano tra i marchi e, per lui, il bisogno di "sentire" è il fattore determinante.
"Mi attengo allo pneumatico che conosco per via di questa prevedibilità. Potrebbe essere uno pneumatico che, sulla carta, non dovrebbe essere così buono per, diciamo, piste compatte, ma sai quando spingerà. È meglio conoscere le sensazioni che ti dà piuttosto che provare qualcosa di non familiare (ma che potrebbe essere migliore..), fare più giri per capirlo e scoprire che lo pneumatico è diverso in certi punti. Siamo sensibili!”
"Ho fatto molti test con gli pneumatici, e la scelta è ampia, ma ho trovato quello che mi piace per le mie preferenze di assetto e mi attengo a quello, che la pista sia morbida o dura. In casi estremi, come su terreni sabbiosi, passiamo allo “scoop”".
I piloti devono anche scegliere uno pneumatico che offra sufficiente aderenza in partenza. "Le griglie metalliche sono diventate un problema", dice il britannico riferendosi al cancelletto. "Se si ha uno pneumatico vecchio, può slittare di più. Uno nuovo sembra offrire maggiore trazione. Quindi, è un aspetto da tenere a mente se il fondo è bagnato e scivoloso e lo pneumatico vecchio ha un po' di fango".
Un'altra parte del tracciato che viene messa sotto esame sono le whoops. Anche in questo caso, i piloti hanno bisogno di trazione e stabilità, ed è qui che emerge nuovamente la sensibilità di Anstie.
"Preferisco optare per una mescola medio-morbida, soprattutto per le whoops. Non voglio usare una gomma completamente dura perché in quella sezione la sensazione è diversa. Una mescola più dura reagisce in modo diverso, e sappiamo che le whoops sono un problema importante nel supercross. Può essere più flessibile, il che rende le whoops più difficili da affrontare”.
"Preferisco una gomma anteriore più sottile, ma è una preferenza personale", continua. "La maggior parte delle piste da supercross sono un po' morbide e presentano solchi, la mia gomma più stretta li supera meglio ed è più stabile nelle sezioni ritmiche e nelle whoops".
Scelta, conservazione e sensibilità... ma ci sono altri aspetti nella preparazione degli pneumatici. "La pressione è importante", rivela Anstie. "Se la pista ha aderenza, puoi usare una pressione maggiore e questo aiuta a rendere il terreno meno 'aggressivo'. Se è molto compatto, puoi usare una pressione leggermente inferiore, ma c'è molta forza che attraversa gli pneumatici e il resto della bici, quindi bisogna fare attenzione".
E le camere d'aria? Gli pneumatici da motocross possono utilizzare le "mousse", anziché camere d'aria tradizionali, per prevenire potenziali forature.
"Noi usiamo camere d'aria, sia all'anteriore che al posteriore, mentre per il motocross useremo le mousse", spiega Anstie. "Il motivo per cui usiamo le camere d'aria è perché pesano meno e danno meno inerzia alla moto".
A differenza di F1 e MotoGP, dove gli pneumatici vengono usati, scartati e riciclati, il supercross è meno esigente per l'hardware. Durano abbastanza, ma dipende dalla pista. In genere, si potrebbe disputare un round completo con un solo set, ma che sia una questione mentale o di valutazione del rischio, di solito ne viene montato uno nuovo per la gara. Potrebbe semplicemente dare quel tocco in più. È tutta una questione di percentuali.
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