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Prima vittoria Stark Future nel British Arenacross: è vera gloria?

Redazione
dalla Redazione il 09/01/2024 in Supercross
Prima vittoria Stark Future nel British Arenacross: è vera gloria?
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Jack Brunell si è aggiudicato la seconda prova del Campionato 2023/20224 alla AO Arena di Manchester entrando nella storia come primo vincitore in sella ad una moto elettrica. L'analisi del nostro esperto Stefano Dami

Sabato sera a Manchester è stata una grande serata per Stark Varg. La moto elettrica da cross che più di chiunque altro sta cercando di farsi strada ed attirare l'attenzione in mezzo ai motori endotermici, ha ottenuto un'incredibile vittoria nel secondo round dell'Arenacross UK, il campionato di supercross inglese.
Ad ottenere la prima vittoria in una gara così prestigiosa è stato Jack Brunell, ragazzo inglese non più giovanissimo (e con cui nell'ultima parte della mia carriera ho anche corso in alcune gare del campionato europeo Supercross). La sua prima vittoria in carriera in questa serie è coincisa proprio con la prima vittoria di Stark Varg in una gara di supercross "seria" e seguitissima, visto che l'Arenacross UK è uno dei campionati più importanti in Europa ed attira al via molti piloti di livello. Basti pensare che il compagno di squadra di Jack in Stark è l'americano Justin Bogle, e nell'entry list di questo campionato ci sono nomi sicuramente importanti come Tommy Searle, Conrad Mewse, Ashley Greedy, Harry Kullas ed altri piloti ben noti dalle nostre parti.
Con la vittoria di Manchester Brunell è anche diventato il nuovo leader di campionato, e questo ha fatto sicuramente un gran parlare, come sempre d'altronde quando c'è di mezzo la Stark Varg. Perchè ancora il pubblico più appassionato si divide in due fazioni, quelli a favore e quelli assolutamente contro alla moto elettrica. Non voglio creare qua un dibattito se per salvare il mondo serva passare alla mobilità elettrica o se sia tutto una grande bufala, non ho le competenze per farlo e non è nemmeno il luogo adatto dove parlarne. Sicuramente il motocross è talmente una nicchia che non credo servirebbe a nulla a livello di inquinamento globale se tutti quanti smettissimo domani di andare in moto. Ma è anche vero che in certi stati (vedi il Belgio, la Svizzera ed in generale il nord Europa) il poter praticare fuoristrada in maniera silenziosa e con un impatto ambientale minore potrebbe fare la differenza. Ma anche di questo abbiamo già parlato.
Quello che vorrei approfondire è quanto competitiva potrebbe già essere questa moto in mezzo ai nostri comuni 450, ad esempio se un pilota di livello, uno di quelli che si gioca il mondiale MXGP o il campionato AMA Supercross, decidesse di correrci e se la federazione internazionale dasse il benestare per la partecipazione.

Prima vittoria Stark Future nel British Arenacross: è vera gloria?

Alla prima domanda rispondo con molta sicurezza che un top rider potrebbe davvero fare la differenza con questa moto. A parte la potenza che sappiamo essere tanta e con la possibilità di intervenire sull'elettronica in maniera ancora più semplice, permettendo di scaricarla a terra nel modo migliore (con l'unica incognita della durata della batteria per una manche da 35 minuti, ma credo che si possa tranquillamente arrivare anche a questo, senza avere cali di potenza nel corso della gara), credo che la grande differenza la faccia la facilità di guida ed il fatto di non avere marce e frizione. In fase di accellerazione, in partenza ad esempio, riduce di molto le possibilità di sbagliare, così come il non dover rilasciare la frizione manualmente ma dover semplicemente dare gas. E poi il poter guidare concentrandosi esclusivamente sulla tecnica e sulle linee, il non dover più pensare ai giri del motore, a cambiare marcia nel momento giusto, a non far spegnere la moto in staccata. E con l'alternativa del freno posteriore al manubrio, il poter sempre tenere i piedi sulle pedane nella posizione migliore, senza più pensare alla leva freno ed alla leva del cambio. Vantaggi che si traducono per forza in prestazioni superiori, in una guida più attenta, concentrata e performante.
La parte più complicata è senza dubbio il regolamentarne la presenza. Già qualche settimana fa la Stark avrebbe dovuto partecipare al mondiale SuperEnduro con Taddy Blazusiak, ma alla fine non si è trovato l'accordo con la FIM ed è saltato tutto. Non è facile stabilire delle regole, sia sulla cilindrata che sulla sicurezza, per equiparare un moto elettrica ad una con motore endotermico. La cosa più facile da fare sarebbe creare un campionato a parte come succede nella Formula 1 o in MotoGP, ma in questo modo va a perdersi tutta la parte più interessante, quella del confronto! Perchè francamente è proprio questo che attira maggiormente, e la stessa Stark quando ha presentato
il suo progetto ha subito messo in chiaro di voler andare a sfidare il mondo tradizionale del motocross e del fuoristrada in generale, non c'erano soltanto fini ambientali ed ecologisti.
Gli organizzatori ed i promoter che fino ad oggi si sono presi la responsabilità di farla correre insieme agli altri credo abbiano comunque valutato al meglio i rischi che questa decisione potesse avere, soprattutto in termini di sicurezza. Non credo abbiano azzardato qualcosa, visto che nel caso di Manchester si è trattato comunque di una gara all'interno di uno stadio chiuso con il sold out di pubblico. Chi si prenderebbe la briga di assumersi responsabilità così grandi per il solo gusto di avere una moto elettrica al via?
Detto questo credo che, inizialmente nella classe 450 dove non ci sono limiti di potenza per nessuno ma soltanto di cilindrata e dove comunque di potenza in realtà ce n'e' fin troppa ( tutte le case e tutti i top team oramai puntano più sull'erogazione e sulla facilità di guida, perchè non siamo mica sull'asfalto con rettilinei kilometrici..), si potrebbe trovare un compromesso ed un regolamento ad hoc per farla correre.
Soltanto per il gusto del confronto, almeno inizialmente nella Top Class. Non di certo per salvare il mondo, per quello è meglio concentrarsi su altri aspetti della nostra vita!

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