Supercross
AMA Supercross 2024 - San Francisco: l'approfondimento di Stefano Dami
Nonostante pioggia e fango, non mancano spunti interessanti dalla cronaca delle gare di San Francisco, con i due leader della classifica, RJ Hampshire e Jett Lawrence che, in difficoltà, chiudono entrambi al nono posto
Una sola settimana di distanza da Anaheim1 e cambia totalmente lo scenario di gara. Il secondo round dell'AMA Supercross si corre all'Oracle Park di San Francisco, stadio senza copertura e soggetto quindi alle intemperie. E la pioggia arriva puntuale così come le previsioni meteo dicevano, bagnando il tracciato di gara già dal venerdì e rendendo impossibile lo svolgimento del classico Press Day. Rivoluzionato anche il programma di gara del Sabato, con un solo turno di qualifica senza prove libere. Questo significa poco tempo per provare la pista, in condizioni molto difficili a causa del fango, ed arrivare alle heat con un tracciato pesante ed impegnativo nonostante gli sforzi dell'organizzazione di sistemarlo al meglio.
RJ Hampshire, alla sua decima stagione di supercross, si presenta con la tabella rossa per la prima volta in carriera, mentre Jett Lawrence invece è già più abituato alla tabella rossa, e dopo il successo del primo round la strappa a Sexton per metterla in bella mostra sulla sua tabella numero 18.
In una giornata come quella odierna la cosa più facile è incappare in qualche errore, la vittoria in questi casi premia il pilota più attento e più concentrato nel non commetterli. Il tracciato è risultato per tutta la serata veramente al limite della praticabilità, con i piloti impossibilitati a chiudere le sezioni ritmiche ed i salti, ma più che altro intenti ad arrivare alla fine sani e salvi. Una gara di sopravvivenza! La pioggia ha continuato ad accompagnare incessante tutto il programma serale, senza mai dare tregua.
Le heat regalano le prime emozioni con Jorge Prado che sfrutta al massimo le sue doti in partenza ed il saper guidare con la pista libera davanti a se'. Vittoria grandissima ed importante per lo spagnolo, anche se arrivata in condizioni atipiche, così come quella di Ferrandis nella seconda heat, al primo successo americano! Per i main event vengono spianate le whoops, diventate un inferno di canali e melma.
Jett Lawrence, già non troppo a suo agio nella heat, naufraga nel fango del main event e non va oltre la nona posizione finale, collezionando più cadute ed errori stasera di quelli che gli ho visto fare in tutta la stagione scorsa. Subisce anche il doppiaggio di Sexton proprio nel corso dell'ultimo giro, e questo sicuramente potrebbe essere una grande iniezione di fiducia per il campione in carica. Non credo che invece Jett abbia troppo accusato a livello mentale questa situazione, in fondo sa di essere incappato in una delle gare più brutte dell'ultimo periodo, ed in condizioni veramente estreme. Ritengo se ne sia fatto una ragione già una volta tolto il casco all'interno del suo motorhome.
Sta di fatto che Sexton ha dimostrato carattere e grande concentrazione, con un riflesso nello scatto in partenza del main degno davvero di una lepre e con una condotta di gara senza alcuna sbavatura. E finalmente non è arrivato il classico errore di quando si trovava a guidare le gare da solo! La tabella rossa ritorna nuovamente e meritatamente sulla sua KTM!
In queste condizioni davvero difficili sono emersi i piloti con più esperienza e più "duri", caratterialmente parlando. Tomac si prende la seconda posizione con una gara tutta grinta e tenacia, seppur si veda che sulla moto non è ancora a suo agio come lo conosciamo noi. La sua guida è ancora legnosa, rigida, a volte sembra veramente attaccato al manubrio con le unghie. Ma quando c'è da soffrire lui non molla, e si prende punti importantissimi che lo rilanciano in campionato, in attesa che ritorni la sua vera condizione.
Idem per Ken Roczen, altro pilota tosto ed esperto, che ritrova il podio con una bella gara in rimonta. E pensare che aveva anche trovato un partenzone al comando insieme a Sexton, ma ha fatto spegnere la moto sulla prima rampa! Per fortuna il suo Suzuki con il kickstarter non ha fatto troppi problemi a ripartire.
McElrath il podio lo perde a pochi giri dalla fine, ma comunque porta a termine un'ottima gara conclusa al quarto posto, anche lui mettendo in mostra tutta la sua esperienza e dimostrando quanto oggi fosse importante partire bene e non commettere errori.
Chi in questo main event avrebbe potuto davvero fare di più con una partenza delle sue è Jorge Prado. Ha potuto anche scegliere il cancello migliore per il via del main event, grazie alla vittoria nella heat, ma ha sbagliato la partenza proprio nella giornata in cui era fondamentale partire davanti! Oggi era da podio, chiaramente complice le condizioni della pista che non avevano molto a che vedere con un supercross ma piuttosto con un'estrema di enduro, ma lo spagnolo a mio avviso ha sprecato una grande occasione, seppur abbia chiuso con un più che onorevole settimo posto.
Plessinger, che ha dimostrato un feeling eccezionale con il fango ed una velocità imbrazzante soprattutto nei primi giri della heat, a causa dei soliti errori che commette spesso non va oltre la quinta piazza: anche per lui occasione sprecato per un podio che era alla portata, e forse anche di più!
Uno dei miei piloti preferiti, Ferrandis, conclude un altra gara positiva ed a ridosso dei primi dopo una bella rimonta. Avere meno pressioni ed un team a sua disposizione probabilmente è più importante per lui che guidare una moto factory. Mi aspetto presto un podio!
Cadute ed errori invece per Webb ed Anderson, che perdono contatto con la vetta della classifica anche se siamo soltanto all'inizio e la gara di oggi assomigliava comunque molto ad una roulette russa!
Nella 250, gara perfetta per Jordon Smith, non sbaglia ne' la partenza nè il dopo e si prende vittoria e tabella rossa, ed a fine gara è talmente euforico da fare un bel tuffo in avanti nel fango! Sbaglia invece Hampshire, sia la partenza che il proseguo incappando in più cadute, e non va oltre il nono posto.
Va peggio a Vohland, che rompe la moto mentre si trovava in seconda posizione e a Shimoda che dopo aver vinto la sua heat vanifica tutto con una cattiva partenza ed un successivo probabile problema alla moto; ed a DiFrancesco anche lui grande vincitore nella heat ma che si perde in finale. Kitcken, sempre tra i più veloci in pista, chiude secondo, e completa il podio Marchbanks, togliendo la gioia del primo podio in carriera a Nicoletti ( 34 anni..) proprio nell'ultimo giro!
Ora tocca a San Diego, sperando nel meteo visto che è un altro stadio all'aperto. Perché è vero che una gara nel fango può capitare e fa parte del gioco, ma il supercross corso sul terreno asciutto è tutto un altro spettacolo!
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