Moto
"Chi l'ha vista?" - Ancillotti GA125
La GA125 era la moto che nelle intenzioni dei nuovi proprietari avrebbe dovuto segnare il ritorno sul mercato del marchio toscano. E invece…
Per i più giovani il nome Ancillotti è collegabile solo alla produzione di sofisticate mountain bike da downhill ed enduro effettuata da Alberto, uno dei figli del fondatore dell'azienda originaria, ma Ancillotti è stata una delle aziende italiane più famose nella costruzione di moto fuoristrada, negli anni ’70 e ’80.
Il nome Ancillotti affonda infatti le radici all’inizio del secolo scorso, quando nel 1907 nasce a Firenze la ditta di riparazioni Ancillotti Meccanica, fondata da Ernesto Ancillotti. Il vero successo commerciale arriva negli anni ’70 quando Ancillotti inizia ad occuparsi di fuoristrada, con modelli realizzati con telai di propria progettazione. Gli anni Settanta sono il periodo di maggior successo per Ancillotti: le partecipazioni ai campionati nazionali ed internazionali di cross e regolarità, la conquista di tanti titoli nazionali, la messa in commercio dei modelli equipaggiati con motori Sachs e Hiro. Nel 1973 l'ampliamento degli ordini e il boom economico portano gli Ancillotti a spostarsi in un nuovo sito produttivo a Sambuca Val di Pesa, appena fuori Firenze, dove nasce una fabbrica dotata di catena di montaggio. Inoltre, la produzione da sempre incentrata su modelli di cilindrata ridotta, da 50 e 125c.c., a partire dalla seconda metà degli anni Settanta, viene ampliata con motociclette fino a 250 cc.
Dopo la crisi degli anni ’90, le linee produttive dell'Ancillotti chiusero definitivamente i battenti nel 1985.
Nel 2005 il marchio Ancillotti è stato ceduto dai figli del fondatore Gualtiero e agli inizi del 2009 è rinata la Ancillotti Motor Cycles srl.
Dalla collaborazione tra Ancillotti Motor Cycles e Friba Motoracing sono nate la Ancillotti 125 GA e la Ancillotti 125 GP. In seguito sarebbero dovute arrivare la 125 Enduro e la 144 GA da cross.
La 125 GA Cross, presentata al Salone del Ciclo e del Motociclo di Milano del 2010, era un modello convenzionale con una linea classica, ma contraddistinto da una grandissima cura costruttiva e dall'utilizzo di accessoristica di assoluto livello. Il telaio era in tubi tondi e ovali di diametro e spessore differenziato in acciaio al CrMo, con doppia culla sdoppiato all'altezza del motore. Una particolarità era costituita dall'ammortizzatore posteriore, realizzato ad hoc per la GA125 con la la possibilità di smontarlo senza rimuovere il telaietto posteriore ma solo svitando due viti. La motorizzazione del prototipo sfruttava un'unità di derivazione KTM, ma il modello definitivo avrebbe dovuto montare un motore completamente nuovo e progettato dal tecnico Mario Baglioni. Nel 2010 una GA125 dotata di motore TM partecipò e vinse una prova del Campionato Toscano Motocross, guidata da Manuel Beconcini. Nel 2011 la Ancillotti GA125 ha partecipato ancora al Campionato Toscano Cross con Alessio Susini ed è stata nuovamente esposta al Salone di Milano con alcuni aggiornamenti tecnico-estetici prima di scomparire definitivamente dalla scena.
Nei programmi della casa c’era anche un modello Ancillotti 350 Scrambler, realizzata interamente dal centro sviluppo Ancillotti Motor Cycles, in partnership con Betamotor, progetto che però anche in questo caso finì nel nulla.
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