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KTM rispolvera la sospensione a balestra

Redazione
dalla Redazione il 27/01/2023 in Moto
KTM rispolvera la sospensione a balestra
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La casa austriaca ha depositato una domanda di brevetto per una sospensione posteriore con balestra in materiale composito. Promette facili regolazioni e minor peso

Nell’immaginario collettivo le “balestre", sono sinonimo di sospensioni per veicoli del passato o tuttalpiù per pesanti veicoli commerciali e da trasporto. In campo motociclistico poi, se si esclude qualche moto d'anteguerra con sospensioni anteriori a balestra, come alcune Indian, le balestre non sono quasi mai state utilizzate.

All’inizio degli anni ’90 Yamaha provò un sistema a balestra sulla YZM250 0WE4. Si trattava di un prototipo di moto da cross 250cc.  che presentava un'originale sospensione posteriore che combinava molle a balestra in plastica rinforzata con un ammortizzatore rotante. Grazie alla mancanza dell’ammortizzatore dietro al motore, era stato possibile adottare un passaggio di aspirazione diritto per migliorare l'efficienza del motore. La moto è stata utilizzata nel Campionato All Japan del 1992 ed è stata portata alla vittoria nella gara finale da Peter Johansson e ha poi ottenuto la vittoria nella gara di apertura del 1993, guidata da Tomoyoshi Masuda, classificandosi quarta a fine stagione.

KTM rispolvera la sospensione a balestra

Qualche anno più tardi il concetto fu sviluppato ulteriormente da Yamaha, che in collaborazione con Öhlins, mise a punto una sospensione che prevedeva l’uso di balestre posizionate all’interno del forcellone, come si può vedere nell disegno qui sotto.

Nel corso dello sviluppo, i tecnici modificarono più volte i materiali e il sistema, utilizzando prima l'acciaio ed un piccolo ammortizzatore per smorzare idraulicamente la reattività della balestra, poi sperimentando i materiali compositi, arrivando ad avere strutture a densità e risposta differenziata, sempre in associazione al piccolo ammortizzatore. Con il progredire dei materiali e dei programmi di calcolo arrivarono ad eliminare l'ammortizzatore e a sfruttare il carbonio composito come ammortizzatore. In ogni caso il risparmio di peso era notevole, intorno ai 4Kg, ma come spesso succede i costi di sviluppo e produzione non erano tali da rendere il sistema economicamente conveniente rispetto al classico ammortizzatore a molla.

KTM rispolvera la sospensione a balestra

Ma i tempi cambiano, i costi dei materiali anche, ed evidentemente il sistema continua a destare interesse tra gli ingegneri e progettisti delle varie case motociclistiche. Tanto che recentemente anche KTM ha depositato una domanda di brevetto di sospensione posteriore a balestra. Il layout scelto dalla casa austriaca è diverso rispetto a quello utilizzato dalla Yamaha. Il sistema KTM prevede infatti l’utilizzo di una balestra in composito posta in posizione quasi verticale, a ridosso della parte posteriore del motore, per liberare lo spazio normalmente occupato dall’ammortizzatore a molla.

La parte superiore e quella inferiore della balestra sono fissate all'estremità di due leveraggi: quello superiore è imperniato sul telaio della moto, mentre quello inferiore è fissato al forcellone. Così, quando il forcellone si sposta verso l'alto, la molla a balestra si curva ammortizzando il movimento. La taratura del sistema avviene tramite la variazione di lunghezza del leveraggio superiore, grazie ad una filettatura e ad una manopola di regolazione, che consentono di regolare il precarico del sistema. I disegni del brevetto mostra inoltre come la variazione della lunghezza o della forma dei leveraggi a cui è fissata la balestra, possano modificare il comportamento della sospensione. Nella foto sono mostrate quattro diverse disposizioni delle leve che modificano il comportamento della sospensione posteriore senza modificare la molla stessa.

KTM rispolvera la sospensione a balestra

Nei disegni non compare un ammortizzatore idraulico, ma il testo della domanda di brevetto cita la presenza dello stesso, che comunque dovrebbe essere notevolmente più piccolo di un ammortizzatore convenzionale. Tanto da permettere di sfruttare i vantaggi della balestra, che sono in gran parte legati allo spazio che si libera, che può essere utilizzato per rendere più efficienti e semplici da realizzare, parti come l'airbox, il condotto di aspirazione, la marmitta, o lo spazio a disposizione per le batterie in moto da cross elettrica.

I tempi potrebbero quindi essere maturi per l’arrivo in produzione del sistema a balestra, ma come sempre sarà il rapporto costi/benefici a determinare o meno il successo dell’idea.

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