Moto
Chi l’ha vista? Vertemati AG 250, il sogno brianzolo

Nel 2009, i fratelli Alvaro e Guido Vertemati presentarono questa rivoluzionaria quarto di litro che rimase però solo un esercizio tecnico e di stile
La storia della Vertemati, fondata nel 1993 a Ronco Briantino (MB), è al tempo stesso romantica e complicata. Dopo la prima e famosa C500, affidata a Joel Smets per il Mondiale Cross 500, che riprendeva alcune soluzioni tecniche Husaberg, arrivarono le VOR 492 e 503, con distribuzione a cascata di ingranaggi e forcellone ricavato dal pieno.
Dal 2002 iniziarono una serie di vicissitudini societarie che portarono al fallimento societario nel 2004; il marchio fu successivamente riacquistato dalla procedura fallimentare da altri imprenditori, in società con ii fondatori, che ripresero l'attività sotto il nome di Vertemati Racing.
Dopo una collaborazione con Benelli, che portò alla nascita della BX, alla fine del 2009 Vertemati presentò l’avveniristica 250AG 2010. La sigla AG stava per Alvaro e Guido, i due fratelli fondatori del marchio che con questo nuovo progetto erano pronti ancora una volta a stupire tutti e rivoluzionare il mondo del motocross.
I fratelli Vertemati, come sempre, avevano sviluppato infatti una base tecnica fortemente innovativa, con un telaio a doppio trave in acciaio al cromo molibdeno, all’interno del quale trovava posto un motore dal layout estremo con cilindro fortemente inclinato all’indietro, sistema di lubrificazione separato per frizione, scatola cambio e albero motore, scarico e aspirazione in posizioni invertite, distribuzione con cascata di ingranaggi, collocazione del filtro aria sotto al serbatoio ed ammortizzatore posteriore vincolato al forcellone senza leveraggi.
Il layout della moto fu affidato allo studio Ricupito Design, che tenendo conto di tutte queste caratteristiche riuscì a dare alla moto una forma minimalista, con superfici lisce per non intralciare in alcun modo il movimento del pilota, con componenti piccoli, leggeri e ben raccordati fra loro.
Peccato che anche in questo caso, la moto rimase solo un concept e non arrivò mai alla fase produttiva.





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