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Bike Wars
Nelle arti marziali ci sono i tornei interstile, e questo e il loro equivalente a due ruote: BMX contro MTB contro Dirt, o se preferite tutti contro tutti. E vinca il migliore
Dai film degli anni Settanta ai trofei degli anni 80 allo sviluppo della MMA, le arti marziali hanno già vissuto gli alti e bassi delle formule ibride. Ora ci provano la bici a far incontrare e scontrare i talenti di diversa scuola, dalla BMX (Race e Dirt) alla MTB (XC, DH, 4X, Dirt). Il punto di incontro trovato dai ragazzacci di Red Bull è la pump track: la pista stretta, tortuosa e ondulata nata per allenare il ritmo e il movimento delle braccia.
L’idea arriva da lontano e perlomeno dal 2011, quando per inaugurare il nuovo circuito di Paulinia, in Brasile, venne organizzato un contest con bici da BMX, MTB e Dirt private della catena. E se pensate che la differenza tra una moto da Cross e una bici da BMX la facciano le gambe, vi sbagliate di grosso: su entrambe è tutto il corpo che lavora, e la parte alta è tanto più importante quanto meno spinta arriva alla ruota. Anche senza pedalare per partire, i bravi rider riescono non solo a completare un giro, ma anche ad aumentare la loro velocità, realizzando salti sempre più alti e lunghi.
Il Pump Track Champs lascia la catena al suo posto, ma mantiene l’idea di confrontare bici e stili diversi, e vinca il migliore. Nel 2018 si è svolta la prima edizione, con 23 round di qualificazione sparsi per il mondo: hanno vinto due svizzeri, David Graf e Christa von Niederhäusern, atleti top del mondo BMX; nel 2019 è stata la volta di due americani sempre di estrazione BMX, Tommy Zula e Payton Ridenour, che hanno vinto la prima corona d'alloro visto che nel frattempo la disciplina è diventata un Mondiale UCI.
La buona notizia è che c'è sempre una tappa anche in Italia! Che fate, siete ancora lì?
Foto Miles Holden, Jethro Snyders, Sven Martin, Nicolas Gantz, Graeme Murray / Red Bull Content Pool
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