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GASGAS MC 250F
Anche la 250 4T ha il "vecchio" telaio con telaietto in alluminio, sospensioni WP con forcella AER 48 e mono “lungo” entrambi di penultima generazione
La 4T rossa condivide, come da tradizione recente di Mattighofen, il pacchetto ciclistico con la sorella 2T: quindi abbiamo il telaio in tubi di acciaio idroformati e saldati al laser con telaietto in alluminio, le sospensioni WP con forcella AER 48 e mono “lungo” entrambi di penultima generazione e i freni Brembo con dischi da 260 mm e 220 mm. Il manubrio Neken è montato su piastre forgiate e la sua posizione è personalizzabile.
Il motore bialbero resta quello con alesaggio 78 mm e corsa 52,3 mm, ma raggiunge comunque i 14.000 giri, grazie anche all’esteso impiego di riporti antiattrito, ed eroga 46 CV. L’iniezione è affidata a Keihin con un corpo farfallato da 44 mm controllato da cavi senza rinvii, il raffreddamento usa i tubi del telaio come parte integrante dell’impianto, e ci sono la frizione DS con molla a tazza e comando idraulico e l’avviamento elettrico.
Come va
Stefano Dami: "A confronto con il nuovo MY23, il telaio austriaco del 2022 mostra i suoi limiti: ha un feeling iniziale minore perché va guidato più di forza, cosa che non a tutti i piloti piace fare. Devi scendere nel canale tu insieme alla moto, lei non lo fa da sola; poi è comunque performante, ma messo vicino al telaio nuovo ci è piaciuto di meno".
Pablo D’Aniello: "Con questo telaio non mi sono mai trovato benissimo, anche se col passare del tempo ci prendi le misure e vai forte comunque; il motore è comunque sempre un punto di forza".
Riccardo Perrone: "Se tra le 125 la MC era la mia preferita, tra le 250 4T il telaio di penultima generazione non mi è piaciuto altrettanto, si sente che è un po’ più difficile da mettere in curva rispetto al KTM attuale".
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