Moto
KTM 450 Rally Replica. Per molti ma non per tutti
il 20/12/2011 in Moto
Per averla in garage bisogna firmare un assegno da 30.000 euro

La 450 Rally Replica è un prodotto di serie
e, allo stesso tempo, è l'unica moto
al mondo progettata e costruita per andare
alla Dakar. Ogni vite, ogni minimo
dettaglio è pensato per quando sarai laggiù,
da solo, in mezzo a un deserto. Il prezzo? 30.000 (trentamila...) euro IVA compresa.
Misteri e leggende
E da solo, laggiù, in mezzo al deserto, ci sarà anche Gianernesto Astori. Un privato, uno come tanti. Uno che incontriamo un giorno, per caso. Due chiacchiere, poi lui la butta lì. "Io ho ordinato un 450 Rally Replica, vi interessa?". Ci interessa, sì. Attacchiamoci anche una X sulla carena e mettiamo in piedi una bella storia.
La 450 Rally Replica viene venduta come fosse una moto normale. In un sacchetto di plastica ci sono gli specchietti, le frecce, il portatarga gigante e i "tappi" per l'omologazione. Smentite dunque varie leggende metropolitane, del tipo "la moto arriva con un motore in più". Palle, perché i propulsori di scorta costano 5.000 euro l'uno e bisogna ordinarli con largo anticipo.
Enduro? No, meglio il cross
La storia di questa moto la sanno tutti. Era nata come 690 Rally, poi i regolamenti sono cambiati. Allora nel telaio a traliccio gli hanno messo un motore 450. Non il sei marce monoalbero della EXC da Enduro, che a prima vista poteva essere più adatto (ha anche l'avviamento a pedale... di scorta), ma il cinque marce bialbero della SX-F da Cross, modificato però in maniera approfondita. Basti pensare che i due carter centrali sono realizzati apposta. Sono diversi anche cilindro, pistone, circuito di lubrificazione (con il filtro dell'ATV KTM) che tiene circa 1.450 gr di olio e la frizione (Hinson, come quella della 450 SXS). Non cambiano gli alberi a camme, come del resto il carburatore, che nel deserto è sempre una sicurezza. L'accensione è quella dell'Enduro 2012 da 190 Watt, il regolatore di tensione è preso dai bicilindrici KTM stradali. Tutte le modifiche vanno nella direzione di sacrificare qualcosa nelle prestazioni (il rapporto di compressione è più basso, il limitatore taglia circa 800 giri prima) a favore della durata. Nonostante tutto, però, questo rimane un motore spinto, con intervalli di manutenzione "a ore". Una caratteristica, comunque, comune anche ai quattroemmezzo delle concorrenti. Ecco, la Dakar con i motori "piccoli" è la grande incognita per tutti i privati, perché sul mercato non ci sono più motori robusti come quello della cara vecchia Honda XR 400R.
Le gomme. Qui KTM scivola sulla buccia di banana. Consegnare la Rally Replica "in riva al po per il primo vero test. Poi la moto verrà spedita in argentina" con le vecchie Michelin T63 è un affronto. Vabbè, queste gomme vengono buone per il rodaggio...
Per provarla siamo andati in un sabbione del Po. "Beh, a sentirla così - attacca il nostro tester Angelo Maggi - sembra un po' cortina. Questo motore gira come un Cross, prende subito, grida come un pazzo. Non è come le solite motone africane che con un filo di gas vai via a 120 all'ora. Qui a 100 lo senti che gira. Io gli toglierei un paio di denti di corona, perché comunque la prima è già corta: anche allungando il rapporto finale, rimarrebbe utilizzabile nei tratti più endurosi. Il motore infatti risponde al gas, fa sentire a terra la potenza. Anche nei tratti più lenti, la moto rimane brillante. È un Cross. E non ti accorgi nemmeno che il limitatore taglia prima. La frizione? L'ho sollecitata molto, senza problemi. Prestazioni? Con un mono è difficile fare meglio. Di 450 del genere io ho provato l'Aprilia RXV 4.5 Dakar Replica. Prendeva velocità incredibili, però quella era bicilindrica. Era anche un pelo più maneggevole". Ma torniamo alla Kappa. A differenza di quello che si potrebbe pensare all'impatto visivo, non siamo più sul solito bestione da andare solo sul dritto. La mole maggiore si sente, ma ora queste 450 puoi quasi compararle con le Enduro. "Non fosse che con la carena non vedi la ruota davanti... Questa la guidi - continua Angelo - sul duro è agile, sui sassi si corregge bene. Non mette in crisi, non fa paura. Sul veloce è stabilissima, vai sulle pietre con una mano sola, non fa rimpiangere quelle dakariane 'da dritto' di cui parlavo. Ecco, la stabilità mi ha colpito. Però... però nei tratti sabbiosi la moto diventa più impegnativa: in rilascio affonda, si abbassa troppo sul davanti. Io darei una tiratina alle sospensioni, perché ora la forcella è un po' soffice. Inoltre, terrei il manubrio nella posizione tutto indietro e, quando possibile, viaggerei con i serbatoi anteriori vuoti, in modo da caricare meno l'avantreno e avere una moto più reattiva se si trova un ostacolo. L'ergonomia è perfetta, sempre nell'ottica di starci su 12 ore al giorno, solo la leva del cambio è un po' difficile da trovare. Protetta ok, ma così è nascosta!".
Misteri e leggende
E da solo, laggiù, in mezzo al deserto, ci sarà anche Gianernesto Astori. Un privato, uno come tanti. Uno che incontriamo un giorno, per caso. Due chiacchiere, poi lui la butta lì. "Io ho ordinato un 450 Rally Replica, vi interessa?". Ci interessa, sì. Attacchiamoci anche una X sulla carena e mettiamo in piedi una bella storia.
La 450 Rally Replica viene venduta come fosse una moto normale. In un sacchetto di plastica ci sono gli specchietti, le frecce, il portatarga gigante e i "tappi" per l'omologazione. Smentite dunque varie leggende metropolitane, del tipo "la moto arriva con un motore in più". Palle, perché i propulsori di scorta costano 5.000 euro l'uno e bisogna ordinarli con largo anticipo.
Enduro? No, meglio il cross
La storia di questa moto la sanno tutti. Era nata come 690 Rally, poi i regolamenti sono cambiati. Allora nel telaio a traliccio gli hanno messo un motore 450. Non il sei marce monoalbero della EXC da Enduro, che a prima vista poteva essere più adatto (ha anche l'avviamento a pedale... di scorta), ma il cinque marce bialbero della SX-F da Cross, modificato però in maniera approfondita. Basti pensare che i due carter centrali sono realizzati apposta. Sono diversi anche cilindro, pistone, circuito di lubrificazione (con il filtro dell'ATV KTM) che tiene circa 1.450 gr di olio e la frizione (Hinson, come quella della 450 SXS). Non cambiano gli alberi a camme, come del resto il carburatore, che nel deserto è sempre una sicurezza. L'accensione è quella dell'Enduro 2012 da 190 Watt, il regolatore di tensione è preso dai bicilindrici KTM stradali. Tutte le modifiche vanno nella direzione di sacrificare qualcosa nelle prestazioni (il rapporto di compressione è più basso, il limitatore taglia circa 800 giri prima) a favore della durata. Nonostante tutto, però, questo rimane un motore spinto, con intervalli di manutenzione "a ore". Una caratteristica, comunque, comune anche ai quattroemmezzo delle concorrenti. Ecco, la Dakar con i motori "piccoli" è la grande incognita per tutti i privati, perché sul mercato non ci sono più motori robusti come quello della cara vecchia Honda XR 400R.
Le gomme. Qui KTM scivola sulla buccia di banana. Consegnare la Rally Replica "in riva al po per il primo vero test. Poi la moto verrà spedita in argentina" con le vecchie Michelin T63 è un affronto. Vabbè, queste gomme vengono buone per il rodaggio...
Per provarla siamo andati in un sabbione del Po. "Beh, a sentirla così - attacca il nostro tester Angelo Maggi - sembra un po' cortina. Questo motore gira come un Cross, prende subito, grida come un pazzo. Non è come le solite motone africane che con un filo di gas vai via a 120 all'ora. Qui a 100 lo senti che gira. Io gli toglierei un paio di denti di corona, perché comunque la prima è già corta: anche allungando il rapporto finale, rimarrebbe utilizzabile nei tratti più endurosi. Il motore infatti risponde al gas, fa sentire a terra la potenza. Anche nei tratti più lenti, la moto rimane brillante. È un Cross. E non ti accorgi nemmeno che il limitatore taglia prima. La frizione? L'ho sollecitata molto, senza problemi. Prestazioni? Con un mono è difficile fare meglio. Di 450 del genere io ho provato l'Aprilia RXV 4.5 Dakar Replica. Prendeva velocità incredibili, però quella era bicilindrica. Era anche un pelo più maneggevole". Ma torniamo alla Kappa. A differenza di quello che si potrebbe pensare all'impatto visivo, non siamo più sul solito bestione da andare solo sul dritto. La mole maggiore si sente, ma ora queste 450 puoi quasi compararle con le Enduro. "Non fosse che con la carena non vedi la ruota davanti... Questa la guidi - continua Angelo - sul duro è agile, sui sassi si corregge bene. Non mette in crisi, non fa paura. Sul veloce è stabilissima, vai sulle pietre con una mano sola, non fa rimpiangere quelle dakariane 'da dritto' di cui parlavo. Ecco, la stabilità mi ha colpito. Però... però nei tratti sabbiosi la moto diventa più impegnativa: in rilascio affonda, si abbassa troppo sul davanti. Io darei una tiratina alle sospensioni, perché ora la forcella è un po' soffice. Inoltre, terrei il manubrio nella posizione tutto indietro e, quando possibile, viaggerei con i serbatoi anteriori vuoti, in modo da caricare meno l'avantreno e avere una moto più reattiva se si trova un ostacolo. L'ergonomia è perfetta, sempre nell'ottica di starci su 12 ore al giorno, solo la leva del cambio è un po' difficile da trovare. Protetta ok, ma così è nascosta!".
KTM 450 Rally Replica. Per molti ma non per tutti
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