Moto
Sherco 250 4T Cross. Buona la prima
il 03/04/2013 in Moto
Debutto positivo per la francesina, vera moto laboratorio. L'abbiamo provata e vi diciamo che...

E' arrivata all'improvviso,
senza fare nemmeno troppo
clamore. Di lei se n'è parlato
poco durante l'inverno e,
in più, non è stata avvistata
spesso sulle piste. In occasione
dello Starcross di Mantova,
però, ha fatto la sua prima apparizione ufficiale,
suscitando interesse e, soprattutto, facendo vedere
buone cose. Domenica scorsa è arrivata la prima vittoria nella gara degli Internazionali Supermarecross a Bibione.
Stiamo parlando della Sherco 250 4T da MX, il primo (e per ora unico, visto che si tratta davvero del solo prototipo disponibile) esemplare con cui la Casa francese ha deciso di attaccare il mercato del Cross. Come potete leggere nel box, il vero artefice di questo progetto è Franco Moro, l'uomo che ha ricevuto in carico l'onere e l'onore di portarne avanti lo sviluppo. La base di partenza è quella della sorella da Enduro, a cui non sono stati apportati troppi stravolgimenti, cosa che la rende pronta per essere in vendita dai concessionari presumibilmente entro pochi mesi. A portarla in gara il giovane e promettente Nicola Recchia, che ha creduto in un progetto che dai più veniva visto con scetticismo, come ci ha confermato lo stesso Franco. Una volta provata, però, lo stesso Nicola ne è rimasto subito entusiasta e, devo ammettere, che io stesso sono uscito sorpreso - in positivo - da questa giornata di test.
Diciamocelo francamente, noi crossisti siamo sempre un po' diffidenti quando si tratta di provare qualcosa di non giapponese, tanto che anche la KTM ha dovuto sudare le classiche sette camicie per convincere la gente della bontà del proprio prodotto.
A Mantova la Sherco 250 ha avuto qualche problema di gioventù, com'era prevedibile, ma è stata comunque capace di partire quinta nella manche di qualifica MX2 e di stare nel gruppo di testa per parecchi giri. E dovrebbe bastare questo a sottolineare che la strada intrapresa sembra essere proprio quella giusta.
La parentela con la versione Enduro è forte. Si mantengono invariati il telaio, il forcellone con il link, le piastre di sterzo con il relativo offset e tutte le sovrastrutture. Vengono invece sostituite le sospensioni, con un pacchetto - firmato WP - più consono all'uso nel Cross. Forcella da 48 mm con cartuccia chiusa e mono con taratura (molla e idraulica) dedicata. "Il lavoro sulle sospensioni è stato, forse, quello più duro" ci confida Franco. È stato lui (in collaborazione con Luca Franzoi della "Full Out"), infatti, a seguire con i tecnici WP ogni step evolutivo.
Il motore è derivato dall'Enduro, dal quale eredita i carter, la termica e le misure di alesaggio e corsa. Il tutto condito con un po' più di "pepe", come si conviene per una moto racing (anche se ci è stato detto che la versione in vendita non sarà troppo diversa). Cambiano anche la mappatura dell'iniezione, la ruota posteriore da 19 e lo scarico prodotto da Akrapovic ma customizzato dalla Moro Racing. Invariati, invece, il motorino di avviamento e la frizione idraulica Brembo, così come l'impianto frenante.
UN MOTORE DAVVERO AL TOP
Nonostante la Sherco Cross giri soltanto da un paio di mesi, il fatto di potere contare su di un propulsore con alle spalle un buon livello di sviluppo (effettuato negli ultimi anni nel campionato della Moto3) permette di non preoccuparsi troppo del "fattore potenza". Si è trattato, infatti, soltanto di spostarla dai regimi medio-alti, tipici della velocità, ai bassi, range più utilizzato nel Cross. Fin dai primi giri ci si accorge - con stupore, almeno da parte mia - che questo motore non ha nulla da invidiare ai riferimenti di categoria, come per esempio KTM. Sia ai bassi sia a metà gira davvero forte, portandoti fuori dalle curve di una pista sabbiosa e pesante come Mantova senza esitazioni. Si riesce a curvare in terza praticamente ovunque (anche perché la prima e la seconda sono troppo ravvicinate) e questo, unito al grande allungo che si ha a disposizione, permette di insistere molto sulla marcia prima di cambiare. Insomma, si fa davvero tanta strada. Anche là dove il terreno lega non si avvertono cali di potenza e il cambio marcia è sempre vigoroso; il limitatore, inoltre, è tarato così in alto che, a volte, ci si dimentica di cambiare.
A livello ciclistico il lavoro fatto sulle sospensioni ha dato i suoi frutti. La moto è ben bilanciata e risulta facile e leggera sui salti, così come negli inserimenti in curva. Scendere nel canale è facile e intuitivo, grazie anche alla precisione e alla sicurezza che trasmette l'avantreno, il che permette di curvare molto forte. Pure nelle staccate più bucate - e sul veloce - la moto si comporta in maniera impeccabile, con buone doti di stabilità e un ottimo assorbimento delle asperità più accentuate. Un equilibrio generale che la rende efficace e facile allo stesso tempo. La posizione in sella è azzeccata, la si sente molto snella tra le gambe e gli spostamenti sono facilitati da una linea priva di "ostacoli". Un'altra nota positiva? Il funzionamento della frizione idraulica.
Se devo trovare qualche difetto, punto il dito su un impianto frenante non al top, soprattutto per potenza, e su un look che potrebbe essere più aggressivo... ma su quello si può solo migliorare. Ora, del resto, si è lavorato più alla sostanza che a catturare gli sguardi, per cui il risultato raggiunto è davvero positivo. Teniamola d'occhio.
Stiamo parlando della Sherco 250 4T da MX, il primo (e per ora unico, visto che si tratta davvero del solo prototipo disponibile) esemplare con cui la Casa francese ha deciso di attaccare il mercato del Cross. Come potete leggere nel box, il vero artefice di questo progetto è Franco Moro, l'uomo che ha ricevuto in carico l'onere e l'onore di portarne avanti lo sviluppo. La base di partenza è quella della sorella da Enduro, a cui non sono stati apportati troppi stravolgimenti, cosa che la rende pronta per essere in vendita dai concessionari presumibilmente entro pochi mesi. A portarla in gara il giovane e promettente Nicola Recchia, che ha creduto in un progetto che dai più veniva visto con scetticismo, come ci ha confermato lo stesso Franco. Una volta provata, però, lo stesso Nicola ne è rimasto subito entusiasta e, devo ammettere, che io stesso sono uscito sorpreso - in positivo - da questa giornata di test.
Diciamocelo francamente, noi crossisti siamo sempre un po' diffidenti quando si tratta di provare qualcosa di non giapponese, tanto che anche la KTM ha dovuto sudare le classiche sette camicie per convincere la gente della bontà del proprio prodotto.
A Mantova la Sherco 250 ha avuto qualche problema di gioventù, com'era prevedibile, ma è stata comunque capace di partire quinta nella manche di qualifica MX2 e di stare nel gruppo di testa per parecchi giri. E dovrebbe bastare questo a sottolineare che la strada intrapresa sembra essere proprio quella giusta.
La parentela con la versione Enduro è forte. Si mantengono invariati il telaio, il forcellone con il link, le piastre di sterzo con il relativo offset e tutte le sovrastrutture. Vengono invece sostituite le sospensioni, con un pacchetto - firmato WP - più consono all'uso nel Cross. Forcella da 48 mm con cartuccia chiusa e mono con taratura (molla e idraulica) dedicata. "Il lavoro sulle sospensioni è stato, forse, quello più duro" ci confida Franco. È stato lui (in collaborazione con Luca Franzoi della "Full Out"), infatti, a seguire con i tecnici WP ogni step evolutivo.
Il motore è derivato dall'Enduro, dal quale eredita i carter, la termica e le misure di alesaggio e corsa. Il tutto condito con un po' più di "pepe", come si conviene per una moto racing (anche se ci è stato detto che la versione in vendita non sarà troppo diversa). Cambiano anche la mappatura dell'iniezione, la ruota posteriore da 19 e lo scarico prodotto da Akrapovic ma customizzato dalla Moro Racing. Invariati, invece, il motorino di avviamento e la frizione idraulica Brembo, così come l'impianto frenante.
UN MOTORE DAVVERO AL TOP
Nonostante la Sherco Cross giri soltanto da un paio di mesi, il fatto di potere contare su di un propulsore con alle spalle un buon livello di sviluppo (effettuato negli ultimi anni nel campionato della Moto3) permette di non preoccuparsi troppo del "fattore potenza". Si è trattato, infatti, soltanto di spostarla dai regimi medio-alti, tipici della velocità, ai bassi, range più utilizzato nel Cross. Fin dai primi giri ci si accorge - con stupore, almeno da parte mia - che questo motore non ha nulla da invidiare ai riferimenti di categoria, come per esempio KTM. Sia ai bassi sia a metà gira davvero forte, portandoti fuori dalle curve di una pista sabbiosa e pesante come Mantova senza esitazioni. Si riesce a curvare in terza praticamente ovunque (anche perché la prima e la seconda sono troppo ravvicinate) e questo, unito al grande allungo che si ha a disposizione, permette di insistere molto sulla marcia prima di cambiare. Insomma, si fa davvero tanta strada. Anche là dove il terreno lega non si avvertono cali di potenza e il cambio marcia è sempre vigoroso; il limitatore, inoltre, è tarato così in alto che, a volte, ci si dimentica di cambiare.
A livello ciclistico il lavoro fatto sulle sospensioni ha dato i suoi frutti. La moto è ben bilanciata e risulta facile e leggera sui salti, così come negli inserimenti in curva. Scendere nel canale è facile e intuitivo, grazie anche alla precisione e alla sicurezza che trasmette l'avantreno, il che permette di curvare molto forte. Pure nelle staccate più bucate - e sul veloce - la moto si comporta in maniera impeccabile, con buone doti di stabilità e un ottimo assorbimento delle asperità più accentuate. Un equilibrio generale che la rende efficace e facile allo stesso tempo. La posizione in sella è azzeccata, la si sente molto snella tra le gambe e gli spostamenti sono facilitati da una linea priva di "ostacoli". Un'altra nota positiva? Il funzionamento della frizione idraulica.
Se devo trovare qualche difetto, punto il dito su un impianto frenante non al top, soprattutto per potenza, e su un look che potrebbe essere più aggressivo... ma su quello si può solo migliorare. Ora, del resto, si è lavorato più alla sostanza che a catturare gli sguardi, per cui il risultato raggiunto è davvero positivo. Teniamola d'occhio.
Sherco 250 4T Cross. Buona la prima
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