Moto
Nessun dorma: comparativa enduro Beta RR 430 vs Husqvarna FE 450
Vietato dormire sugli allori: Beta è campione in carica della Endurogp e Husqvarna del wess, ma le loro moto hanno fatto altri passi avanti. Ecco le 450 a confronto.
L’aria fresca della Finlandia mi accarezza il collo, l’odore di pino selvatico mi riempie i polmoni: “Brr… che frescolino che mi sale! Ma quanto belle sono le nuove Husqvarna? Si guidavano già bene, ma ora si guidano da sole!” È da qualche giorno che è uscito il caldo afoso dell’estate, ma nei boschi toscani al Ciocco si respira tutta un’altra aria. “Oh, finalmente un po’ di fresco. E che dire di queste nuove RR? Tanta roba!”. Non ci state capendo niente? Avete ragione. Non potete essere dentro la mia testa a fine luglio, con le vacanze estive alle porte e la mia mente che pascola tra gli ultimi ricordi in sella. La ‘cronologia’ degli ultimi test mi riporta in sella alle Husqvarna MY2020 guidate in terra scandinava, che tanto mi erano piaciute, e poi tra i più ardui terreni del Ciocco dove ho avuto occasione di testare le nuove Beta. Come fare però a mettere ordine tra le sensazioni generate da due belle moto provate in contesti così diversi? Fortunatamente, in questi casi a XOFFROAD abbiamo la soluzione a portata di mano: “Pino Mottola… Ma perché non ci facciamo una bella comparativa? Le Beta mi sembrano migliorate parecchio, specie le 4T coi nuovi propulsori. Mettiamola a confronto con il riferimento di classe!”. Ed eccoci così al rientro dalle vacanze, con il tutto organizzato per benino.
IN QUEL DI VARESE
10 settembre, Arcisate. Il sole è già alto e con me, oltre al fotografo Marcello ci sono Nicolas Minne e Ivan Zanone, i due tecnici inviati rispettivamente da Husqvarna e Beta. Il tracciato è quello comunale del Motoclub Visab, meglio conosciuto come CavaRainer, che per la cronaca ringraziamo: pronto ad entrare a pieno regime con il consenso del nuovo piano regolatore. La giornata prevede una simulazione di CrossTest nel tracciato per poi spostarci tutti insieme, con tanto di tecnici alla guida delle rispettive moto in mulattiera e sentieri da Enduro per una prova il più possibile completa. Le due moto appaiono subito diverse, e non parliamo solo dell’aspetto estetico: basta sedersi per accorgersi delle differenze di posizione e ergonomia. La Beta, completamente rivista in telaio, telaietto, forcellone, sospensioni e plastiche, è più alta di sella e manubrio; ma le pedane più ravvicinate e i convogliatori come da tradizione strettissimi danno la sensazione di moto più piccola. Nonostante la compattezza importante della RR, è però la Husqvarna a dare il meglio di sé tra le tabelle portanumero laterali. Immutata nelle quote se non per una sella appena più bassa, con le nuove plastiche ereditate dalle FC da Cross la moto austriaca è così dannatamente filante da mascherare bene la proprie dimensioni: gli spostamenti in piedi durante la guida, come arretrare tra i buconi veloci o caricare l’anteriore in ingresso curva, avvengono con una fluidità imbattibile. Meno intuitiva la rossa fiorentina, dove i passaggi sono più da ricercare. La Beta come detto si assottiglia di parecchio rispetto alla versione precedente, ma appare comunque più squadrata nel suo insieme rispetto alla Husky. Enduro test o extreme test?
La guida conferma questa sensazione di ritrovata leggerezza della Beta: pur se stiamo parlando di una moto di cubatura grossa, nel lento ci si dimentica in fretta della sua forza motrice, e in mulattiera gli spostamenti laterali - o meglio ancora i cambi di direzione - sono pazzescamente intuitivi. Passando al motore, troviamo su entrambe una risposta fluida e progressiva, ma la curva di coppia completamente diversa differenzia le sensazioni durante l’utilizzo. Con basamento, termica e posizionamento degli alberi completamente nuovi, la Beta si dimostra più performante ai bassi, dove l’ingente schiena la spara fuori dalle curve come un proiettile. Più lineare e con maggiore inerzia la FE: pare dare il meglio di sé ai medi, ma in realtà il suo sottocoppia spinge “rubando” metri e in men che non si dica ti ritrovi a metà rettilineo con la spinta che cresce e cresce fino a sprigionare tutta la sua cavalleria. D’altronde il monoalbero austriaco ha insegnato a tutti come si fa un grosso 4T da Enduro: piccolo e generoso su tutta la curva di erogazione, per il MY2020 si limita a montare la testa più compatta e leggera di derivazione Cross, con una nuova fasatura e maggior compressione.
Ciclisticamente abbiamo trovato la FE più morbida all’anteriore nel primo tratto di corsa, per poi farsi solida nella parte finale; sensazione opposta sulla RR, che parte più sostenuta consentendoti di forzare gli ingressi e aumentare il ritmo, ma termina poi con uno affondo eccessivo. La migliore trazione è appannaggio della moto fiorentina, che nonostante il sottocoppia formidabile della Husqvarna, pare aggrapparsi con i chiodi tra i sassi più viscidi, distaccando la rivale laddove si parla di estremo. Anche i tempi dei movimenti e la coordinazione tra frizione, attacco del gas e ciclistica sembrano pensati per questo: è qui che avverti lo spirito “quasi trialistico” della Beta. Agile e scattante nel lento, alta e ben bilanciata, con una risposta brillante ma elettrica allo stesso tempo, ti consente di restare in piedi fermo in equilibrio davanti all’ostacolo giocando con la frizione; e il “ciuff” è solo un ricordo lontano. Tutto l’inverso invece sulla ex-svedese, che pur avendo frizione, cambio e riposta del gas eccellenti sembra molto più improntata alla velocità pura: lo scontro diretto contro il cronometro, per intenderci. Con lei, il feeling e la ricerca di una guida redditizia è immediato: perfetta nei rettilinei veloci, scorrevole nei canali profondi e dinamica negli spostamenti. Non che la nuova Beta non sia nata per le corse, anzi; ma il DNA non mente: la RR dà il meglio di sé nelle arrampicate e in tutto quello che di estremo c’è nell’Enduro; la FE è invece più orientata al Cross Test da quarta piena.
CE N'E' PER TUTTI
I passi avanti compiuti sono concreti, e ora le moto sono più competitive che mai: insomma, nessuno ha dormito sugli allori! Ma se quel che vi abbiamo raccontato non vi basta, sentite cos’hanno da dire a proposito Nicolas e Ivan nella doppia intervista “scomoda” davanti alle nostre telecamere. I due tecnici hanno guidato prima le proprie moto per poi passare alle rivali, e le nostre domande irriverenti alla ricerca della vincitrice hanno fatto breccia. Che aspettate? Agganciatevi ai nostri Social!
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