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Comparativa Motard 125 4T, professione ragazzo

Redazione
dalla Redazione il 18/12/2020 in Moto
Comparativa Motard 125 4T, professione ragazzo
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Abbiamo preso le sei 125 più desiderate dai teenager e le abbiamo affidate ai loro rappresentanti più accreditati: 6 youtuber del mondo moto per una giornata tra moto... e video

Beta, Fantic, Rieju, SWM, Valenti e Vent: nomi che evocano soprattutto il mondo dei 50 2T e dei 125 4T; ovvero il mondo degli sbarbati; ovvero dei teenager; come a dire, dei ragazzi giovani. “Edo, come ci organizziamo per questa prova? Qua ormai sei rimasto tu l’unico sbarbato…” - “Beh semplice, cerchiamo dei ‘veri’ giovani!”. Dunque dunque, ragazzi amanti del motard o più semplicemente delle moto … ma esistono ancora ragazzi così?

Comparativa Motard 125 4T, professione ragazzo
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RAGAZZI DI OGGI...

Come è difficile essere ragazzi al giorno d’oggi. Tutti ti guardano dall’alto e tutti sono pronti a giudicarti. I più grandi sono cresciuti in mezzo alla benzina, con le mani sporche di grasso e il fumo della miscela ancora tra gli occhi; sono quelli che a detta loro, sono venuti su tra pane e salti dei fossi per il lungo… mica come i ragazzini comodi di adesso.

Poi ci sono quelli della mia età, i millennials. Una sorta di via di mezzo, divisi tra coloro che inseguono disperatamente il lusso e gli altri a cui non interessano minimamente l’auto o la casa belli con il mutuo intestato, ma vivono tra aperitivi, affitto e mezzi di trasporto urbani. Ad accomunare tutti, la tecnologia e la voglia di essere al passo con i tempi.

E alla fine ci sono i loro, la generazione Z, nata e cresciuta con il telefono in mano. Ragazzi per cui la tecnologia non è qualcosa da imparare: i social, i tablet o l’ultimo Mac sono parte integrante della loro vita, sono lì da quando sono nati.

Questo però li rende così attenti a come appaiono e a seguire mode ben precise da portarli ad autogiudicarsi prima di uscire di casa. Vivono in un mondo pieno di giudizi, costantemente. La svolta per loro sta nell’arrivare ad essere sopra questi giudizi: o perché ingiudicabili o perché assurti al ruolo di esempio, di ispirazione. Non dev’essere facile vivere in quest’era dove la comunicazione digitale va così veloce che lo strafalcione della giornata diventa il tormentone da replicare su TikTok. C’è ancora spazio per una passione “vecchio stile” come la moto in un mondo del genere?

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...E PASSIONI DI IERI

Inevitabilmente, la domanda se ai giovani interessino ancora le moto emerge spesso in redazione. I più sono scettici, ma dati di vendita e sondaggi fanno ben sperare. Se chiedete a me, non so bene dove cercare ma so che ci sono. Non lo dico tirando a caso, ma seguo una scuola di fuoristrada e mi trovo continuamente a contatto con mamme e papà sfiancati dalla richiesta costante dei loro figli di salire in moto. I dati di mercato di agosto segnano un +28% rispetto allo scorso anno, mentre i dati su base annua si fermano a un -6%, che fa comunque ben sperare dopo il lungo stop imposto dal lockdown.

Il resto arriva da Instagram. Che di moto è pieno zeppo, e se un argomento esiste e resiste sui social allora vuol dire che ha la sua rete di fan; ma per esserci dei fan ci deve essere un numero ancora maggiore di persone interessate. E se esploriamo meglio troviamo di più, molto di più! Anche se tutti i video e i contenuti creati sulla piattaforma più popolare tra i giovani hanno dei tagli abbastanza similari, esiste un’orbita di pilotini, semi-piloti, biker, stunter e appassionati che generano un traffico e post da urlo, con delle vere e proprie community pronte ad incitarli sempre e comunque.

Ma chi sono queste figure? Si definiscono ‘Influencer’. La definizione del dizionario, anzi di Wikipedia che ne è l’erede digitale, è “una persona che ha un gran numero di seguaci su uno o più social media, crea principalmente contenuti relativi al proprio mondo e che con i contenuti che pubblica riesce, con varia intensità, a influenzare l’opinione e il comportamento d’acquisto del pubblico”. Per noi rappresentano più semplicemente i nuovi contatti per i tester del domani. A questo punto non resta che prendere i due piccioni con una fava: Instagram aperto e casella dei direct che straripa.

Due ore dopo, tester arruolati. Se c’è una cosa bella in questo mondo dei social, è che è maledettamente veloce.

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Nonostante il livello prestazionale imposto dalla normativa, le 125 mantengono una certa personalità grazie alle scelte motoristiche (motore monoalbero più pronto ai bassi oppure bialbero più votato all’allungo) e telaistiche con diverse quote, pacchetti sospensioni e addirittura telai, per i quali si va dal classico monotrave in acciaio al doppio trave in alluminio, passando per quello in acciaio

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INSTAGRAM, YOUTUBE, MOTO

Roberto “Izze” Gatti, è il primo selezionato. Lui in realtà è anche una vecchia conoscenza, con Roby ci siamo trovati innumerevoli volte sui campi di gara, pratica e vive il mondo dell’enduro a 360 gradi, ha partecipato un po’ a tutte le gare, anche quelle iridate o alla Sei Giorni, più tutte quelle seguite come spettatore a bordo fettuccia, pronto a fare casino con motoseghe, bambole gonfiabili, stickers e una camera accesa per riprende sempre in diretta la scena. La sua passione per le moto parte da piccolo grazie allo zio Roberto. È fra i primi a puntare su sketch esilaranti e post comici sul mondo dell’enduro, e in poco tempo su Facebook crea il gruppo Beluga che raggiunge presto una certa fama; poi lo spinge su Instagram e su Youtube.

Il secondo è Nikolas: notiamo qualche bello scatto in pista da cross e veniamo attirati dalla sua fan-base. Guardiamo un paio di stories e un video su YouTube e ci piace il suo modo di comunicare: diretto, semplice e pulito. Gli scriviamo e lo ingaggiamo subito. Nikolas ha un ottimo controllo della moto ed esibisce tutto il suo potenziale quando la mette a candela; è in grado di grattare il parafango posteriore mentre con la mano sinistra si appoggia sull’asfalto (per chi ci segue su Instagram, lì vi mostreremo meglio cosa stiamo dicendo). Insomma niente male per uno che s’innamora della moto per caso quando i suoi, stanchi di scarrozzarlo in giro, gli concedono la patente del 125 e la prima moto.

Il suo profilo è pieno di impennate estreme, qualcuna anche di gruppo: ed è qui che incrociamo altri due protagonisti: Alessandro Caserio e Matteo Nerva. Entrambi “super-impennatori”, contraggono il bacillo della passione delle moto fin dalla giovane età grazie ai familiari, creano continuamente contenuti inerenti al mondo moto sui loro profili personali e provano a inventare nuovi tagli per ingaggiare e motivare sempre di più i loro fan, spendendo ore e ore tra la creazione del contenuto, il lancio, e le risposte ai commenti dei followers. Insomma, giovani ragazzi alla prese con un primo mestiere.

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BRAAP SI GIRA, CIAK SI FILMA

GoPro e microfoni accesi, già prima della partenza i ragazzi registrano i primi stund-up personali sulle moto. Di corsa allacciamo caschi e guanti e finalmente si parte, la lunga giornata ha inizio! Salpiamo con le moto assegnate, scambiandoci più volte i bolidi lungo tutti i trasferimenti.

Le prime impressioni non tardano a giungere: la Rieju è piuttosto bassa, piccola, e i rapporti sono i più corti del lotto: con lei è obbligatorio cambiare presto. Anche il ‘Betino’ è minuto, ma l’altezza sella sembra maggiore e l’ergonomia più racing. Alla fine decretiamo la SWM o la Valenti come le più comode, per via di una triangolazione sella-pedane-manubrio perfetta. Anche la Vent non è niente male, ma la forcella veramente troppo morbida abbassa l’avantreno al punto da disturbare anche durante la guida. Con le nostre motardine, spostarsi e girovagare tra marciapiedi, macchine e caos cittadino è un gioco da ragazzi.

Così intuitive e svelte creano nostalgia dei giorni della scuola, in quei pomeriggi in cui non c’erano ragazzine da sbaciucchiare ma soltanto loro. Morbidona la Rieju, ancora di più e fin troppo la Vent; più sostenute invece le altre, in grado di garantire una stabilità superiore.

E quale scende meglio in curva? Il nostro “Case” le ha testate a fondo tutte! Ormai per lui grattare le pedane è diventata una sorta di fissazione: i giorni spesi in pista gli stanno procurando una mania quasi da sociopatico.

“La Fantic bisogna forzarla un po’, ma quando ci prendi feeling scende bene; la Valenti invece è veramente formidabile, cade in curva progressivamente e con grande sicurezza; addirittura strabiliante la Vent: all’asfalto la pedana ci arriva da sola!”. Per le altre, ci dice, la piega estrema non è il loro pane. “Sì, ma come si impenna la Vent non si impenna nessuno” - ribatte Nikolas. “Vero, ma il controllo totale tra marciapiedi, rampe di scale, e inversioni della Beta è impagabile” – risponde Roby. “Beh ma anche i bassi della Rieju sono una nota di colore tra queste piccole 4T” - precisa Edo, spostando il guanto di sfida sulle doti motoristiche.

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DUE MOTORI, SEI MOTO

I quattro Minarelli presenti sviluppano all’incirca tutti la stessa potenza con un regime di rotazione similare; soltanto la Rieju sembra avere un’accelerazione ai bassi un po’ più pronta. Identiche la Fantic e la Beta, mentre la Vent era un filo sporca di carburazione. Ma se siete fissati con lo sparo al semaforo, allora vi conviene optare per la SWM o la Valenti, che nonostante dei bassi meno frizzanti garantiscono un allungo più consistente grazie al loro motore bialbero. Il vero ago della bilancia a questa età è comunque l’estetica; ma qui il giudizio diventa puramente personale. E infine il prezzo, allineato tranne che per la raffinata Valenti dal telaio in lega. Le differenze tra queste moto sono comunque minime, e parlare di pregi e difetti non è facile; la cosa certa è la semplicità di utilizzo e il divertimento; un vero… gioco da ragazzi! E se quelli di oggi vi salutano, noi vi consigliamo di seguirli sulle loro pagine, perché magari non salteranno mai i fossati per il lungo, ma qualche bel video è sicuramente in arrivo!

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BETA RR MOTARD 125 4T LC

€ 4.940

FASCINOSA - La Beta ha tutto il fascino (e il DNA ciclistico) delle sorelle maggiori che da qualche anno dominano l’enduro racing mondiale

PRO/CONTRO
+
Manegevolezza
Precisione cambio


Cerchi a razze
Tappo serbatoio scomodo
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BETA

Gran bella guida per la 125 fiorentina, che ha voti quasi tutti alti e brilla per maneggevolezza e precisione cambio.

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FANTIC MOTOR MOTARD 125 PERFORMANCE

€ 4.690

SEXY - Da anni la Fantic è fra le più desiderate dai giovanissimi, grazie al suo look ma anche alle qualità della sua ciclistica e delle dotazioni

PRO/CONTRO
+
Erogazione
Posizione in sella


Freno posteriore poco modulabile
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FANTIC

Radar omogeneo anche per la 125 veneta: ottime erogazione ed ergonomia, nessun vero difetto.

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RIEJU MARATHON 125 MOTARD PRO

€ 4.814

COMPATTA - La Rieju è la più compatta del gruppo, oltre che la più pronta ai bassi grazie ad alcuni elementi motore specifici.

PRO/CONTRO
+
Tiro ai bassi regimi
Agilità


Ergonomia

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RIEJU

Minuta nelle misure ma agilissima e con un bel tiro ai bassi, la spagnola si rivela facilissima da usare e molto versatile.

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SWM SM 125 R

€ 4.500

GENEROSA - La più abbondante nelle dimensioni e quindi la più ospitale per chi è alto di statura, è anche la più comoda grazie a sospensioni soft

PRO/CONTRO
+
Stabilità
Potenza agli alti


Cavalletto sporgente
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SWM

Al contrario, la moto varesina è la più abbondante e abitabile. Stabile, potente agli alti, offre un bel comfort.

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VALENTI SM 125 Z

€ 5.990

RACING - è la più costosa, ma ha il telaio in alluminio ed è veramente al top per qualità della componentistica e cura costruttiva

PRO/CONTRO
+
Potenza agli alti
Dinamica di guida


Stacco frizione
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VALENTI

Costa molto, ma la Valenti sposta un po’ più su l’asticella delle dotazioni; va guidata facendo cantare il motore.

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VENT DERAPAGE 125 4T

€ 4.790

AGGRESSIVA - Erede della gloriosa HM, ha il telaio in acciaio ma c’è anche in alluminio. Con Fantic ha la piega del manubrio più aggressiva del lotto

PRO/CONTRO
+
Posizione in sella
Estetica


Forcella
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VENT

Nonostante le sospensioni molto morbide, si guida divinamente e ha sempre un gran bel colpo d’occhio.

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