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Test Yamaha Ténéré 700 World Raid: enduro vera

Redazione
dalla Redazione il 19/05/2022 in Moto
Test Yamaha Ténéré 700 World Raid: enduro vera
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Non solo estetica: la World Raid è una moto più completa e più matura, che migliora sensibilmente la già ottima Ténéré base. Se cercate l’avventura vera su tutti i terreni, questa moto fa per voi

Avete presente la moto che poche settimane fa ha trionfato al Tunisia Desert Challenge con Alessandro Botturi? Quella moto ora è tra noi, è la Yamaha Ténéré 700 World Raid, un nome che è tutto un programma. La Ténéré World Raid vuole ampliare il raggio d’azione di una moto già apprezzatissima come la Ténéré 700 “base”, ma vuole spingersi oltre, a eliminare anche quel capello fuori posto di una che è già un mezzo eccezionale. E appena nata, è già vincente.

Test Yamaha Ténéré 700 World Raid: enduro vera

Il look è sempre lui, restano i quattro led frontali circondati da quel plexi che fa tanto moto da rally. Anche il cuore è il medesimo, il bicilindrico parallelo CP2 da 689 cm³ e 74 cavalli. Questa World Raid si differenzia dalla Ténéré standard essenzialmente per due elementi. Il primo è il grosso doppio serbatoio in plastica, la cui capacità passa da 16 a 23 litri per un’autonomia dichiarata di circa 500 km, con il doppio tappo per il rifornimento, che richiama le vecchie bicilindriche delle Dakar anni ’80 e ’90. Perchè si tratta proprio di due serbatoi separati, da riempire separatamente: ma questa soluzione presenta tanti vantaggi, dal limitato trasferimento di carico (la benzina è suddivisa in due volumi più piccoli, e il suo movimento a destra e sinistra durante la guida è ridotto) al fatto che in caso di caduta e rottura su un lato, rimane sempre l’altro per portarci a casa.

Per limitare l’incidenza del maggior peso a serbatoi pieni (220 kg dichiarati), questi si sviluppano verso il basso, in modo da mantenere il baricentro il più vicino possibile a quello della normale Ténéré. Basti pensare che il punto più alto del nuovo serbatoione è più basso rispetto all’equivalente della Ténéré 700. Questo comporta anche un minore “dislivello” tra piano sella e serbatoio, a tutto vantaggio degli spostamenti durante la guida fuoristrada.

Test Yamaha Ténéré 700 World Raid: enduro vera

L’altra importante novità sono le sospensioni. Sia all’anteriore che al posteriore, la Ténéré guadagna 20 mm di escursione. La forcella è una KYB da 43 mm a tripla regolazione con 230 mm di corsa, il mono sempre KYB al posteriore offre 220 mm. Maggiore escursione significa anche maggiore altezza sella: siamo a 890 mm (+15 mm rispetto alla standard), e luce a terra più ampia con 250 mm (+10).

Altri dettagli importanti sono il parabrezza più alto e largo, il bel paracoppa in alluminio più avvolgente e l’ammortizzatore di sterzo Öhlins regolabile. La spartana strumentazione LCD diventa un moderno strumento TFT, collegabile al cellulare tramite app. È nuovo anche il sistema di controllo dell’ABS; sulla Ténéré 700 è presente solo un tasto sul cruscotto, qui ci sono tre modalità selezionabili da manubrio: attivo, attivo solo all’anteriore, disattivo. Decisamente più pratico.  Ma com’è davvero e come va questa Tenerona? Siamo volati in Spagna per scoprirlo.

Test Yamaha Ténéré 700 World Raid: enduro vera

OK, tutto bello, ma la vera domanda è una: in fuoristrada come va? E la risposta è semplice: il DNA della Ténéré 700 che conosciamo non si è perso: anche la World Raid, anzi ora soprattutto lei, rimane la più enduristica delle bicilindriche.

Il serbatoio maggiorato non ha alzato il baricentro e la moto non è nemmeno più larga tra le gambe: la maneggevolezza nello stretto rimane intatta, se non per la maggiore inerzia a serbatoio pieno. Dove la pista si apre, inizia il bello. La nuova forcella compie un netto step qualitativo: a velocità contenuta e su percorsi molto sconnessi scorre e mangia tutto, e sul veloce rende la Ténéré più sicura, più stabile, addirittura granitica sulle grosse asperità soprattutto se con l’ammortizzatore di sterzo impostato verso l’hard. È più sostenuta e lavora davvero bene, senza mai raggiungere il fondocorsa senza per questo rendere l’avantreno “di marmo”, da professionisti. Miglioramenti pur se meno marcati, anche nel comportamento del mono che resta più simile all’originale: lavora a dovere e garantisce buona trazione.

Menzione d’onore al sempreverde twin CP2, che pur non cambiando di una virgola si conferma facile, pastoso ai bassi e piacevolissimo. In alto non è un fulmine, ma ce n’è quanto basta per tenere un ritmo impressionante anche su asfalto. Su sterrato poi i poco più di settanta cavalli bastano e avanzano per far divertire. E il bello è proprio come sono spalmati, dal minimo fino ai medi regimi senza indecisioni, messi lì apposta per tirarti fuori dalle curve lente e dalle situazioni ostiche dell’enduro.

Per chi è stata costruita la Ténéré 700 World Raid? Per chiunque non voglia porre limiti alla propria immaginazione, quando si tratta di tracciare una rotta sulla carta geografica. L’Africa da nord a sud? Alla scoperta del medio oriente e dell’Asia centrale? Basta fare il pieno, anzi i pieni, e partire: sotto le sue ruote passerà di tutto e lei non farà una piega. Se cercate avventura vera su tutti i terreni, questa moto è giusta per voi. La World Raid è più completa, più matura e migliora sensibilmente alcune zone grigie della Ténéré base, senza rovesci della medaglia.

Quanto costa questo sogno? 12.859 euro chiavi in mano, che non sono due spicci, ma che servono per ripagare tanta concretezza, sostanza ed efficacia. Proprio quello che ci vuole alle porte del deserto.

Test Yamaha Ténéré 700 World Raid: enduro vera
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