I giorni indimenticabili nella vita di un uomo, diceva Flaiano, sono cinque o sei; gli altri fanno volume. Lo stesso si può dire anche per i modelli moto delle aziende, specie quelli che hanno una storia lunghissima come le Husqvarna TE ed FE da enduro. Moto aggiornate anno dopo anno, ma per le quali i punti di svolta memorabili si ricordano e si contano sulle dita di una mano.

Uno di questi è il MY24, che verrà senz’altro ricordato per la quantità di aggiornamenti introdotti e, ve lo possiamo anticipare, per la qualità del risultato. Come per KTM, anche su Husqvarna i tecnici austriaci hanno lavorato su tutti i fronti: motori, telai, sospensioni, elettronica e plastiche; ma con la fondamentale differenza data dalla presenza del link al posto del PDS, e il “sapore” complessivo del pacchetto ormai ben differenziato tra moto “orange” e moto giallo-blu.

A questo proposito, cominciamo col dire che le nuove grafiche con la H coronata in grande evidenza ci sembrano particolarmente azzeccate. L’impostazione Husqvarna resta riconoscibile, ma la zona centrale è più movimentata (anche alla ricerca di un miglior contatto con le ginocchia) e spiccano i dettagli high-tech come la nuova mascherina portafaro fissata alle piastre forcella e completata da un bel faro full LED che ha triplicato la sua potenza illuminante.

Le Husqvarna TE ed FE 2024 al microscopio

Se si scende nei dettagli è tutto nuovo, dai comandi al manubrio al forcellone; i 2T non hanno più i caratteristici scarichi corrugati, i 4T sono visibilmente ancora più compatti. Ma partiamo dal telaio, che segue l’ultima generazione di geometrie introdotta l’anno scorso sulle TC ed FC da Cross: cannotto di sterzo riposizionato, attacchi motore simmetrici e unificati (una versione per tutte le 2T e una per tutte le 4T tranne la FE 501), motori 4T ruotati all’indietro di 2° per abbassare il pignone e ridurre il tiro catena, attacchi pedane più interni e meglio integrati.

A questo nuovo telaio sono collegate sospensioni WP tutte nuove, con la forcella XACT a cartuccia chiusa che prende il posto delle poco apprezzate XPLOR: non è la stessa versione delle Cross avendo la molla in acciaio anziché ad aria, ma ha la nuova idraulica con pistone centrale e hydrostop esteso all’ultima fase di affondamento (68 mm utili). Come sulle Cross il mono è stato accorciato (-15 mm) e alleggerito (-100 g), ma grazie anche al nuovo leveraggio mantiene la corsa della ruota posteriore a 300 mm; sia forcella che mono sono regolabili a mano, senza attrezzi. Il forcellone perde 190 g di peso. Nuovo anche il telaietto, sempre ibrido ma ora con base in alluminio rinforzata con poliammide.

Motori 2T: via il TPI, arriva il TBI

Lato freni e idraulica frizione arriva Braktec al posto di Brembo, ma la differenza è meno rilevante dal momento che l’azienda spagnola è ormai stabilmente nell’orbita del produttore bergamasco. Cambiano come detto i comandi elettrici al manubrio e arriva una inedita Offroad Control Unit sotto la sella, che semplifica la gestione dell’impianto elettrico evitando il ricorso a fusibili e relè. Interessante anche il bloccasterzo amovibile, che trova posto sotto la piastra di sterzo superiore.

Nel comparto elettronico, oltre al controllo di trazione e alle mappe motore disponibili su tutti i modelli, Husqvarna introduce anche sulle sue Enduro il Quickshifter, attivo a salire dalla seconda alla sesta marcia. La grande novità riguarda il sistema di alimentazione, sempre a iniezione per le 2T ma che passa da TPI con corpo farfallato Dellorto e due iniettori controflusso nei travasi a TBI, corpo farfallato Keihin e due iniettori in serie, uno a valle della farfalla e uno a monte che interviene agli alti regimi. Un sistema più difficile da omologare ma più performante, e richiesto a gran voce dai piloti agonisti. Rimane il miscelatore separato, mentre la valvola di scarico è ora coordinata elettronicamente con accensione e iniezione e ha un intervento differenziato modello per modello.

Motori 4T: l'influenza della Moto3

Sui modelli 4T abbiamo un 250 e 350 rivoluzionati, con misure ultraquadre (alesaggio del 250 aumentato a 81 mm, record di categoria, e corsa ridotta rispetto a prima) e altezza totale di conseguenza inferiore. È un motore nato meno per la coppia in basso e più per l’allungo, con il limitatore della FE 250 posto a 12.800 giri; ha valvole (in titanio sul 250, in acciaio sul 350) più grandi e bilancieri rivestiti DLC per ridurre gli attriti, nuovi pistoni con rapporto di compressione più elevato: ben 14,4:1 sulla FE 250, praticamente lo stesso della FC 250.

La trasmissione è stata unificata ed è ora la stessa per tutti i motori 4T. Il cambio è stato rivisto nella forchetta di selezione e nella leva a pedale, oltre a integrare il sensore per il quickshifter. La frizione DDS è a tazza con parastrappi per tutte, tranne la TE 150 che non ha il parastrappi.

Le due monoalbero 450 e 501 possono contare su un motore alleggerito e più compatto grazie alla testa rivista, sia nella forma che nel sistema di raffreddamento e nel giro dell’olio. Anche il collettore di scarico è nuovo e ha un diametro inferiore (ora lo stesso della FC 450) per migliorare la prontezza di risposta ai bassi regimi.

Husqvarna Enduro 2024: si salta in sella!

Gli aggiornamenti e le modifiche apportate hanno migliorato decisamente quelle che già erano moto molto valide, come hanno dimostrato nei campionati in cui la Casa è direttamente impegnata (SuperEnduro e Hard Enduro). La presentazione è avvenuta come da tradizione Husqvarna nel nord Europa: questa volta è stata scelta la Norvegia, un Paese nel quale l’Enduro è bandito dalle aree pubbliche; Husqvarna però ci ha portato in una immensa area privata a Dolemo, nella quale è stato realizzato un percorso coi controfiocchi! Il tutto si componeva di due parti, un pistino di circa 3-4 minuti con sassi, radici e fondo morbido dove potersi scaldare e smanettare e una linea degna del Mondiale da 15 minuti, tutta nel bosco e caratterizzata da rocce, salite e discese tecniche (quasi estreme) e mulattiere. La Norvegia sembra piatta… ma non lo è!

Veniamo alle moto. Azzeccata l’ergonomia, si sente che il nuovo telaio è più stretto tra le gambe e permette di avere il pieno controllo della moto nello stretto, dando sicurezza quando serve cambiare traiettoria all’ultimo. Lavora benissimo con la nuova forcella a cartuccia chiusa: l’inserimento rimane preciso, scegliere e decidere dove mettere le ruote diventa facile e immediato, la moto non scarta sui sassi e scorre bene nel veloce, dove queste nuove moto si esaltano grazie a una grandissima stabilità. Anche il monoammortizzatore riposizionato e rivisto lavora molto bene: puntando i piedi sulle nuove pedane permette di avere trazione in tutte le situazioni.

Husqvarna TE 2024: finalmente allungano!

Partiamo con le 2 tempi dove la curiosità è più alta per l'arrivo della nuova iniezione TBI. La piccolina di casa Husqvarna, la TE 150, è molto divertente. Ha un telaio dedicato, è leggerissima anche in termini di inerzie e molto maneggevole. Il nuovo motore TBI le regala un gran tiro sotto, ma manca ancora un po' in allungo e bisogna usare tanto il cambio se si vuole cercare il tempo.

Questo problema non sussiste invece con le TE 250 e 300, dove il nuovo sistema di alimentazione sembra aver risolto i difetti dei precedenti TPI: i nuovi motori abbinano una spinta lineare e gran tiro sotto a un allungo formidabile. Il duemmezzo è più cattivo e brioso, il trecento più pastoso e facile, lo vediamo già tra i bestseller di categoria. L’effetto delle mappe si sente molto, la soft ammorbidisce l’erogazione al punto che sembra quasi di guidare una moto da trial. Bellissimo il connubio col nuovo telaio che rende le TE più grosse efficacissime, nei tratti più impestati sembrano galleggiare.

Husqvarna 4T 2024: la quadratura del cerchio

Passando alle 4T, il nuovo bialbero ha guadagnato ulteriore carattere: già alla FE 250 il tiro sotto non manca, la spinta ai medi aiuta tanto nel brutto e quando il sentiero si apre basta spalancare il gas e sfruttare l’allungo, ora davvero da riferimento per quanto riguarda la categoria E1. Una vera moto pronto gara.

La sorella FE 350 resta forse la moto più completa e versatile della gamma. La verità sta come al solito nel mezzo, questa treemmezzo è il riferimento delle vendite per chi non vuole una spinta che aiuti più che sulla 250 senza arrivare alle brutalità delle sorelle maggiori monoalbero. Questo motore permette sia di andare a spasso che di attaccare e fare il tempo. Se vogliamo paragonarle alle TE, queste FE “piccole” sono ancora più piantate e stabili sul veloce, ma meno scorrevoli nel brutto (si sente più il peso sull’ostacolo).

Benvenuta rivoluzione!

Passando alle ammiraglie TE 450 e TE 501, sono come sappiamo moto con veramente molto motore, mi viene quasi difficile da descrivere per quanto vanno forte! Certo, tanti cavalli aiutano in molte situazioni, ti basta scegliere la marcia giusta e loro ti portano su dappertutto. Sono piuttosto diverse nel feeling: la prima è un’arma da prova speciale, ha un motore più esuberante e inerzie comunque ridotte; la 501 è un vero trattorone, fa tanta velocità con un filo di gas. In entrambi i casi, per portare al limite queste cilindrate ci vuole il fisico…

Benvenuta quindi alla rivoluzione anche in casa Husqvarna, queste nuove Enduro MY24 ci sono piaciute davvero tanto. La nostra classifica personale vede sul podio la TE 250, la FE 350 e la FE 250, ma in gamma c’è veramente una moto per tutti i gusti!