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In pista con le TM 2024!

Roberto Mattalini il 01/08/2023 in Moto
In pista con le TM 2024!
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Tante piccole novità a telaio, sospensioni e soprattutto motori per rendere ancora più fruibili queste moto dalle dotazioni e prestazioni come sempre "pronto gara". Abbiamo provato le gamme Enduro e Cross a Ponzano di Fermo

La filosofia del made in Italy riguarda tutto ciò che viene prodotto nel nostro territorio, ed esprime tutto ciò che è bello, stiloso, artigianale, fatto a mano. E quando si parla di moto, tutto questo può essere riassunto in un due parole: TM Racing, anzi TM Moto visto che la Casa di Pesaro ormai vuole sottolineare fin dal nome di essere legata a doppio filo alle due ruote.

FATTO IN ITALIA perché il 90% delle parti che compongono la moto sono realizzate all’interno della fabbrica di Pesaro, con materiali di altissima qualità. Dai blocchi di alluminio in TM riescono ad ottenere veri e propri gioielli (telai, forcelloni, piastre, mono ammortizzatore, tappi serbatoio benzina/ olio, carter, cavalletto) e anche il monoammortizzatore fatto in casa (che non funziona per niente male!). Solo la forcella KYB, i cerchi EXCEL, la pompa freno posteriore Nissin e gli iniettori KEHIN arrivano dall’estero, e più precisamente dal Giappone.

In pista con le TM 2024!

TM Moto MY24

EN 300 Fi

TM Moto: orgogliosamente "made in Italy"

ARTIGIANALE perché le moto sono assemblate a mano e vengono effettuate lavorazioni dei particolari con cura maniacale: i cilindri e le teste vengono rifiniti a mano, lo sviluppo dei corpi farfallati è seguito in casa. TM è una specie di reparto corse che vende a tutti i suoi prodotti, realizzati con una competenza tecnica e motoristica a livello di aziende ben più grandi e strutturate.

BELLO E STILOSO… basta guardarle! Nuovi colori, classico azzurro TM con, per il 2024, il parafango posteriore e la sella antiscivolo in grigio, paramani con effetto carbon, grafica accattivante, piastre ricavate dal pieno (offset 22 mm) tappi serbatoio benzina e dell’olio, viteria in ergal e cavalletto lavorato fanno brillare questi gioiellini.

Tutta questa cura nei dettagli unita alla grinta dei motori dà vita a delle moto di serie con prestazioni da Mondiale, apprezzate in tutto il mondo. L’intera gamma è stata rivoluzionata completamente nel 2021, credendo sempre nel 2T anche con l’arrivo dell’iniezione sulle Enduro e sviluppando motori 4T allo stato dell’arte. Ora per il 2024 arriva un nuovo step importante, che riguarda l’estetica ma anche la tecnica.

In pista con le TM 2024!

TM Moto MY24

MX 250 Fi 4T

TM MY24: le novità ciclistiche

Per TM la moto deve essere bella, affidabile e soprattutto veloce. Alcuni dettagli estetici hanno anche finalità tecnica e funzionale, come i caratteristici carter alettati uniti ai radiatori maggiorati e l’elettroventola (solo sui 2T) che assicurano temperature di funzionamento ottimali al motore e ai suoi componenti.

Anche se non siamo ai livelli di KTM che ha rivoluzionato le sue moto, anche TM ha messo mano a tutti i comparti. Il telaio, sempre doppio trave in alluminio, è realizzato con una nuova forgiatura che ne aumenta la resistenza; sui modelli 4T, il telaietto vede ora l’attacco dello scarico montato su silent-block, e anche nuovi silenziatori che riducono le emissioni sonore. Le sospensioni (forcella KYB e mono TM) ricevono nuove tarature, mentre sulla gamma MX arrivano nuovi dischi freno Galfer.

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TM Moto MY24: le novità motoristiche

Le novità principali di questo MY24 riguardano però i propulsori, in particolare a 2 tempi: sulle enduro EN è stato installato un nuovo sensore di pressione (TTPS), collocato nella quinta luce del travaso posteriore, sono stati aggiornati di conseguenza i diagrammi del cilindro e la taratura della valvola di scarico, tutto con l’obiettivo di rendere l’erogazione della potenza più piena e corposa dai bassi regimi. Stando a quanto ci hanno detto i tecnici pesaresi si è accettato di perdere per strada qualche cavallo con l’obiettivo di rendere le moto più sfruttabili. Inoltre è stata migliorata la lubrificazione dei cuscinetti di banco.

Sui 4 tempi, oltre ai nuovi scarichi, arrivano nuovi ingranaggi con frizione sull’avviamento elettrico. In generale abbiamo poi la rivisitazione grafica ed estetica, che conta su nuove colorazioni, nuove manopole Circuit con mescola soft, nuovi paramani Circuit “effetto carbon” e nuova sella antiscivolo. Ma saltiamo in sella e vediamo come vanno queste nuove TM!

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Enduro e Cross insieme

Il test si è svolto con una originale formula in notturna nel crossodromo Guido Catini a Ponzano di Fermo, un tracciato vecchio stile caratterizzato da saliscendi e un fettucciato tecnico dove mettere alla prova la ciclistica e i motori. I ragazzi di TM hanno preparato la pista a puntino, e le moto sono state all’altezza.

TM si è costruita una reputazione per i suoi modelli veramente “pronto gara”, come davvero fosse una specie di reparto corse che vende le sue moto a tutti. Salendo in sella questa impostazione racing la percepisci subito: ti porta a stare in avanti, caricando il manubrio che è basso come piace a me… il primo pensiero è stato: “Oggi ci sarà da divertirsi!”, e così è stato.

Non capita tutti i giorni di poter provare tutte le TM. Abbiamo trovato dei punti in comune non solo nell’impostazione e nei dettagli e accorgimenti che fanno la differenza quando si vuole correre, ma anche nel feeling. Le raggrupperemo in base al motore, focalizzandoci sulle Enduro visto che le cross le abbiamo provate di recente (qui e qui).

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Ciclistica rigorosa ma esigente

Il telaio in alluminio rende le moto pesaresi veramente stabili e agili. Questa ciclistica dà fiducia, soprattutto nel veloce: nei canali permette di fare curvoni a tutto gas, assorbe bene gli ostacoli come i tronchi nel fettucciato e le buche. Nelle curve strette al paletto va usata con un po’ più di forza e malizia, ma gira comunque bene.

Le sovrastrutture sono comuni a tutte le moto, variano gli attacchi del motore e la posizione dell’aspirazione, che nei 4T è anteriore, posizionata tra sella e manubrio mentre il serbatoio è centrale, viceversa nei 2T rimane convenzionale sotto alla sella.

Lato sospensioni, niente da dire: la forcella KYB da 48 è la forcella di riferimento, molti la considerano la migliore sul mercato e in questo contesto lavora molto bene: è scorrevole e precisa in inserimento, assicurando un corretto sostegno quando serve. Qui la taratura eccessivamente morbida che capita spesso sulle moto di serie non è certo contemplata! Anche il monoammortizzatore “Made in TM” funziona bene: tecnicamente è un po’ un ibrido tra alcuni elementi KYB e alcuni elementi Showa, ma quel che conta è che garantisce davvero un’ottima trazione.

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I 2T "piccoli": che bella sorpresa!

Le modifiche alla fasatura e il nuovo sensore TTPS hanno dato nuovo carattere ai propulsori 2T a benzina, che nella prima generazione non difettavano certo di potenza e allungo ma a fronte di un’erogazione fin troppo reattiva.

Ora il 125 è leggermente vuoto ai bassi, ma con un filo di frizione esce bene dalle curve: il motore sale velocemente di giri e ai medi/alti regimi da soddisfazioni, gira veramente forte. È stata davvero una piacevole scoperta, perché TM è la prima azienda a credere e a mettere sul mercato la ottavo di litro a iniezione, e il risultato è già ottimo. Resta poi il 144, simile al 125 ma più rapido a salire di giri e grintoso.

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I 2T "grossi": maneggiare con cautela!

Il 250 ha un motore bello pieno, con un gran tiro sotto, ed è il motore che ho preferito. In mappa 2 (dolce) sale di giri progressivo e l’entrata in coppia è più graduale rispetto alla mappa 1, si sente comunque tutta la potenza e va domato quando entra in coppia.

Se il 250 è un ottimo compromesso che già fa vedere, specie in mappa 1, di avere tanti muscoli e gradire una guida smaliziata, il 300 ha ancora più coppia, ma l’allungo è più lineare e le mappe aiutano a gestire la tanta potenza del motore. Resta comunque un’erogazione rapida, che per essere sfruttata appieno ha bisogno di un pilota di buon livello tecnico e buona preparazione fisica.

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4T: tanta schiena, ottima erogazione

Passando ai 4 tempi, il 250 bialbero è il motore più aggiornato, che negli ultimi anni ha dato tante soddisfazioni e titoli mondiali alla Casa pesarese a partire da quello 2015 con Eero Remes. È semplice da usare, con tanta coppia che spinge regolare e sembra non finire mai. E se si cerca più grinta… basta selezionare la Mappa 1.

Anche il 300 4T ha dimostrato tutto il suo valore dominando la E2 nelle ultime stagioni (titolo 2018 con Remes, 2019 con Larrieu e 2022 con Ruprecht) e finendo spesso sul podio anche della EnduroGP. Rispetto al 250 ha più schiena e rapidità nel salire di giri, ti permette di usare una marcia in più cosi da sfruttare tutto il suo inesauribile allungo. Non è potente come un 450 ma in termini di rapporto peso – potenza è secondo me il giusto compromesso per l’enduro di oggi. A proposito: il 450 c'è, sfrutta come base l'imbattibile motore della Supermoto... ma nel bosco è una moto per uomini veri!

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Un pacchetto da sogno... e da gara

A test terminato posso dire che queste TM EN sono moto dotate di una ciclistica precisa e stabile, che ospita motori di grande carattere con prestazioni di riferimento. Prodotti realizzati da una realtà piccola ma tecnicamente all’avanguardia e con una grandissima passione, che la ha portata a battersi senza paura e con successo contro aziende ben più grandi e strutturate.

Sono moto complete, che non richiedono praticamente nessun intervento per andare a correre. Moto che già così come nascono fanno sognare l’amatore e appagano il pilota più esperto e preparato. I prezzi si collocano nella fascia alta del mercato (da 9.800 della 125 a 11.770 euro della 300 2T), giustificati dalla qualità dei materiali e dalla certezza di salire in sella a un gioiello della tecnica con prestazioni davvero “pronto gara”.

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