Test Sherco Enduro 2025: progetto maturo

Sherco ha presentato in grande stile la nuova gamma enduro 2025, invitando la stampa specializzata a Beaune, cuore della zona vinicola della Borgogna, per provare i sette modelli in catalogo per la prossima stagione.

La gamma 2025 è composta da tre modelli 2 tempi, 125 SE, 250 SE e 300 SE e quattro modelli 4 tempi, 250 SEF, 350 SEF, 450 SEF e 500 SEF. Rispetto ai modelli dello scorso anno, le nuove enduro francesi hanno ricevuto aggiornamenti sia nel motore che nella ciclistica.

L’alimentazione delle due tempi resta a carburatore, ma le novità introdotte rendono le nuove Sherco più mature ed efficaci nelle varie condizioni di guida.

Le nuove plastiche hanno un disegno più omogeneo, finalizzato a facilitare gli spostamenti in sella, mentre la nuova cassa filtro migliora l’aspirazione ed è accessibile senza attrezzi che non servono neanche per cambiare il filtro.

Si è lavorato molto anche sulla riduzione del peso, introducendo un nuovo telaio in acciaio più leggero di 250 grammi, un ancoraggio del nuovo ammortizzatore forgiato, telaietto reggisella in alluminio più leggero di 254 grammi e nuovi radiatori più leggeri di 157 grammi.

Le impressioni di guida di Angelo Barbiero

125 SE - Prima moto usata al mattino presto, prato bagnato e contropendenze scivolose sono le condizioni che riportano subito la mente a quando si era ragazzini ma si facevano le gare importanti. La speciale tracciata era all’altezza e l’entusiasmo del ricordo mi ha fatto apprezzare molto la 125. Non ha un motore esagerato, ma è bello rotondo e sale con energia e senza indugi fino ad un discreto allungo. La spinta è paragonabile alle migliori enduro della categoria, forse un filo sotto alle cross targate. La ciclistica è molto piacevole e ho iniziato a sentire il beneficio delle tante modifiche fatte su queste 2025, che rendono le moto più piacevoli e divertenti.

250 SE - Fatti i primi giri la speciale si è segnata e sono venute fuori delle belle linee, ma il terreno che fa buono il vino della Borgogna è infido, estremamente viscido quando si bagna e pur asciugando rimanevano tratti insidiosi che rompevano il ritmo e costringevano a parzializzare sempre il gas. Mappa più morbida dunque e orecchie dritte: in queste condizioni la 250 era perfetta: ottimo feeling con il gas, erogazione ampia e ben distesa, lineare nel salire di giri e intuitiva nelle reazioni. La nuova spaziatura del cambio si è fatta apprezzare e il ritmo da prova speciale era sostenibile con una notevole leggerezza. Migliorando il tracciato ho provato la mappa più aggressiva, più per curiosità che per esigenza e il piacere di guida è cresciuto.

300 SE - Sono salito di cilindrata al pari del migliorare delle condizioni e sulla 300 ho potuto apprezzare appieno il potenziale delle nuove moto. Prima di tutto la moto trasmette sensazioni più morbide fin da subito rispetto alla versione 2024: tocco del gas, ciclistica, tutto è più dolce ed amichevole e la sensazione in sella è davvero molto piacevole. Entrando in ottica prova speciale il motore conferma le sue doti da purosangue, ma risulta ancora più rotondo e preciso. Ottima la rapportatura, energica la spinta, brillante di erogazione e coinvolgente il sound quando si allunga la marcia in cima ai salitoni. Da fredda sembrava grassa, sporca al tocco del gas, ma scaldandosi è risultata precisa, tanto da far comunque preferire la mappa morbida nel difficile.

250 SEF - Precisa e attaccata a terra è stata la prima delle 4T su cui sono salito e mi ha stupito per il comune miglioramento a livello di comfort, ma anche e soprattutto per il miglioramento delle performance del motore: allunga più di prima, è rotonda e consistente e appaga il pilota perché si può insistere con la marcia senza che cali drasticamente la spinta anche agli alti regimi. L’impostazione, come per le sorelle è da prova speciale: manubrio basso e posizione giusta per spingere al massimo.

300 SEF - Davvero un bel compromesso: pesi e inerzie da 250, più schiena e un apprezzabile allungo, il tutto con una rotondità eccellente con la mappa a piena potenza, quella che preferisco sulle piccole 4T di casa Sherco. In prova speciale una della più efficaci in assoluto, ma bella e divertente anche in giro per i boschi. Ho apprezzato i freni e la taratura delle sospensioni, che su queste 2025 è un buon compromesso tra sostegno e scorrevolezza. Così come ho apprezzato la nuova ergonomia: le superfici sono ben realizzate e continue nelle zone di maggior interazione col pilota e, oltre a muoversi bene, ci si tiene meglio alla moto. Sulla 300 si inizia a sentire la differenza, perché accelerazioni e decellerazioni costringono a tenersi alla moto con tutto il corpo.

450 SEF - Prima sensazione è stata quella di una moto leggermente ovattata nelle risposte, cioè fin troppo morbida, o meglio ammorbidita. Cresce rispetto a tutte le altre la sensazione di peso, credo a causa di inerzia e freno motore. La sensazione di guida, però, è quella di una moto con la mappa super morbida sempre, come col traction attivo quando non lo si desidera.

500 SEF - Una delle moto che mi ha divertito di più: sono uscito dal fettucciato per scadere dei tempi previsti, ma, fisico permettendo, avrei continuato. Più rotonda, sincera e precisa nelle risposte rispetto alla 450. Tocco del gas molto più pulito, preciso, ma mai arrogante. Si lascia guidare con leggerezza, ottima la trazione e la precisione dove bisogna scegliere di fino dove mettere le ruote. La taratura delle sospensioni è azzeccata, contrasta bene l’inevitabile inerzia e la grande coppia. Nel complesso le sensazioni sono state molto al di sopra di quanto mi aspettassi dalle sue taglie.

In generale si può dire che la serie di interventi effettuati sulla gamma hanno dato un risultato molto apprezzabile, nonostante nella sostanza non si tratti di una rivoluzione. Le cilindrate  che maggiormente brillano sono le 300, 2 e 4 tempi, concentrato di tutto lo sviluppo e precipitato di tutte le ottime sensazioni che testimoniano la maturità del progetto.