Moto
Test a testa: Husqvarna FC 250 vs Triumph TF 250-X
Abbiamo deciso di mettere a confronto la nuova inglesina con la moto di riferimento dell’attuale Mondiale MX2, che sta dominando con De Wolf e Coenen
Un debutto col botto: non ci potrebbe essere affermazione diversa per sottolineare l'arrivo di Triumph nel mondo del motocross. La Triumph TF 250-X ci aveva già stupito alla presentazione ufficiale in Florida, i risultati nel Racing hanno confermato quelle sensazioni positive. La duemmezzo inglese sta andando davvero forte, con diversi podi già all'attivo nel mondiale MX2.
Così abbiamo deciso di mettere a confronto la nuova inglesina (che, lo ricordiamo, a Hinckley si sono fatta tutta da soli, a partire dal telaio per continuare con forcellone, link e motore bialbero) con la moto di riferimento dell’attuale Mondiale MX2, la Husqvarna TC 250 che sta dominando con De Wolf e Coenen. Una moto espressione del gruppo dominatore negli ultimi anni della classe 250, ovvero KTM.
L'Husqvarna FC 250 MY25 è una moto non rivoluzionata: soltanto qualche accorgimento in particolare sul telaio che presenta rinforzi nella zona del cannotto e una riduzione della rigidezza nella zona del mono e per gli attacchi superiori del motore. E poi le nuove plastiche più funzionali per gli interventi sul filtro dell'aria e per le regolazioni sull'ammortizzatore, oltre alla nuova livrea grafica con il ritorno all'iconico bianco con inserti blu e gialli, tipico della casa svedese.
Pista scelta per la nostra prova quella internazionale di Max Land a Chignolo Po, dal fondo sabbioso con bei salti e diverse difficoltà tecniche. Tester impegnati il sottoscritto Dami Stefano ed il giovane talento classe 2002 Pablo D'aniello, veloce e stiloso pilota di buona caratura nazionale.
Anche per i modelli di serie posso confermare che quello di Triumph è davvero un debutto importante, subito al top. Ricordiamo che questo non è scontato, perché spesso succede che quanto si vede nel racing, dove gli interventi possono essere illimitati, non venga poi confermato con il modello di produzione.
Non è questo il caso. Nonostante la Husqvarna 250 sembri essere ulteriormente migliorata a livello ciclistico, con minor rigidità sulla parte posteriore unita ad un avantreno invece molto rigido, preciso ma non così intuitivo nell'inserire il canale, la Triumph dimostra ottime doti ciclistiche che la pongono come riferimenti più vicino ad un telaio giapponese, tipo quello Yamaha, che non al traliccio in acciaio austriaco. La moto inglese è più facile, più intuitiva, ti da fin dai primi metri più confidenza mentre Husqvarna richiede qualche giro in più di apprendistato per guidarla al meglio.
Ma la grande sorpresa arriva proprio dove non ti aspetti, dal motore. Riuscire ad essere da subito vicini al propulsore top di categoria è tanta roba, invece Triumph forse ha fatto addirittura meglio. I cavalli dichiarati, oltre 47 per entrambe le moto, sono confermati anche in pista. Con la differenza che la 250 inglese urla sempre di più rispetto all'austriaca. Sembra prendere più giri in alto, e sembra anche salire con più accelerazione fuori dalle curve. Il rumore Husqvarna è più cupo, certo fa tanta strada e non bisogna farsi ingannare dal rumore maggiore della Triumph.
Entrambe scaricano a terra tanti cavalli e vanno fortissimo, con un cambio marcia impeccabile. Ma in sella Triumph sembra regalare più emozioni, ti sembra di poter insistere di più sulla marcia con un allungo che non finisce mai.
Al momento non mi sento di dire che ci siano vincitori e vinti, anche se la mia preferenza è in piccola misura orientata verso Triumph. Questione magari di abitudini di guida pregressi. Ma una cosa è certa: non so in quanti si aspettassero una moto già così competitiva al debutto!
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