Moto
Test Husqvarna TE 125 MY25: bentornata!
Un moto buona per il ragazzo di 16 anni che vuole iniziare a correre, per l’amatore che si vuole divertire o per chiunque voglia comprarsi una enduro piccola, leggera e molto divertente. Il 125 torna in scena da protagonista
Un ritorno al passato con una moto del presente ma che guarda al futuro. Un po’ come una Lancia Delta HF, ma con meccanica e interni di oggi. Perché il gruppo KTM non faceva un 125 da enduro dal 2017. Perché questa moto mi riporta a quando, quell’anno, ci ho corso. Perché questa moto mi riporta ai miei 16 anni.
La nuova TE 125 si presenta con tutte le novità dei MY 2025 di Husqvarna: forcella WP XACT a cartuccia chiusa e mono XACT con tutti i registri accessibili e regolabili a mano (nel 2017 non era così), doppia mappatura con comando al manubrio, comandi di freni e frizione Brembo, avviamento solo a pulsante, forcellone rivisto e passa catena dedicato, nuovo faro a led, nuova grafica sempre molto minimal, manubrio Pro Taper senza traversino.
Nel suo ambiente naturale
Abbiamo svolto il nostro test in mezzo ai boschi per mettere questa moto alla prova per dove nasce, per l’enduro. Per il ragazzo di 16 anni che ci vuole iniziare a correre, per l’amatore che si vuole divertire o per chiunque voglia comprarsi una moto piccola, leggera e molto divertente. In questo modello 2025 c’è un cambio generazionale, il 125 torna in scena ma con l’iniezione. Io ero un po’ scettico, avendo visto come erano le prime Husqvarna e KTM a due tempi con l’iniezione TBI. Lente, sembravano depotenziate, piatte, magre, non ti davano quell’ allungo “potente” e continuo quando buttavi benzina a gogò nel carburatore. Pensavo fosse esattamente la stessa cosa, invece il nuovo sistema TBI, completamente diverso, mi ha davvero stupito.
Abbiamo scaricato la moto dal furgone e siamo partiti subito in un sottobosco viscido e bagnato per capire come fosse la TE 125 così standard, e già andava benone. Appena abbiamo raggiunto la prima mulattiera un po’ impestata abbiamo regolato la pressione degli pneumatici per adattarla alla giornata. Ho fatto su e giù un po’ di volte per capire come funzionasse realmente questa moto e cosa mi trasmettesse. Come ho già detto, il motore a iniezione mi ha stupito perché non ha fatto scherzi, si è immediatamente dimostrato sincero e, in combinazione con il cambio e la mappatura, mi ha subito aiutato ad uscire dalle situazioni poco favorevoli. Mi ha dato quella confidenza con l’erogazione che da anni si era persa nei 125, visto che gli ultimi 125 da enduro erano dei cross immatricolati, e di quelli mantenevano tutti i pregi ma anche i difetti. Difetti come l’erogazione, perché se il volano leggero del cross fa prendere i giri in fretta, toglie però quel passaggio fluido che agli enduristi serve per non perdere trazione in mulattiera.
Le qualità “racing” sono diventate lo standard
La mia TE 125 del 2017 era una moto racing, seguita da un team e da persone che arrivavano dal reparto corse KTM. Il motore era stato sistemato, in particolare lavorando sul carburatore e con tanti accorgimenti per farlo funzionare meglio con una buona erogazione, per far “borbottare” meno la moto, e per farla andar bene sia a 200 m sia a 1.000 m di quota. Allora un motore così era una cosa riservata solo ad alcuni. Adesso la moto esce di serie con questa versatilità: in pochi anni la qualità “racing” è diventata lo standard.
Su questa TE 125 l’erogazione infatti è sempre lineare e non fa mai scherzi, ti aiuta a tenere pronta la moto anche a bassissimi giri, non ti cambia di botto il regime e quindi garantisce sempre un’ottima trazione. Ho provato a fare una discesa lunga tenendo il gas chiuso per vedere la sua reazione, per vedere se si smentisse, per vedere se il caro e vecchio carburatore fosse preferibile. Ma no, anche in questa situazione l’iniezione ha fatto egregiamente il suo lavoro tenendo “pulito” il motore e dandomi subito ciò di cui avevo bisogno, il motore pronto e pulito.
Le due mappature sono ben distinte, per colore quando inserite e soprattutto per carattere. La Soft ti dà tanti bassi e una transizione tra bassi, medi ed alti lenta e regolare, una mappatura piacevole per la parte difficile, la mulattiera “tosta”. La Hard invece è l’opposto: pochi bassi e molto veloce nel far prendere giri al motore. Così diversa che nel brutto mi ha fatto “piantare”, non mi è stata d’aiuto, perché non ha il “sotto” e quando entra in coppia sul fondo reso viscido da una giornata di pioggia ti fa perdere trazione. Un difetto che si rovescia in un pregio se la usi per dove è studiata: allora ti da quello che serve, allungo e potenza dalla metà in poi.
Rispetto a una 2T a carburatore, insomma, le due mappature si sentono molto e rendono a mio parere la moto più “sartoriale”, nel senso che si adatta meglio alle varie esigenze. La differenza è netta come su una 4T, forse anche di più. Tra gli aggiornamenti troviamo anche due “maniglie” sotto la sella: servirebbero per spostare la moto, ma sono poco profonde e non le ho apprezzate più di tanto. Molto comodo il coperchio del filtro che dà la possibilità di un cambio rapido e allo stesso modo il coperchio delle regolazioni del mono, veloce da togliere ma non salta via: una chicca di estetica in più coprendo il tutto.
Freni e frizione sono praticamente gli stessi di KTM che funzionano bene. Bene la frizione mentre ai freni voto 9, non arriva al 10 perché ha il relé per la luce di stop toglie i primi centimetri della leva, altrimenti si avrebbe ancor più sensibilità alla frenata. Rispetto alla mia TE 125 2017 l’avviamento perde il pedale e guadagna il “bottoncino” al manubrio, una pulsantiera ben studiata e ben fatta, si trova subito anche in movimento e non dà fastidio mentre guidi.
Durante la giornata di test abbiamo sistemato un pochettino la moto, sfilando la forcella perché la trovavo troppo bassa. Una volta fatto questo ho trovato la moto molto più bilanciata e stabile, mi ha dato subito un ottimo feeling. Il mono già da standard dava molta trazione. Di queste XACT posso dire che non mi hanno messo in difficolta nelle parti veloci ma in ogni caso rimangono un pochino morbide per la mia guida. La moto non risulta eccessivamente “legnosa” quando si parla di curvare in poco spazio, come se fosse una curva al paletto.
In conclusione, sono rimasto sorpreso da questa moto: almeno a livello di motore, il racing di una volta è lo standard di adesso. La moto è cambiata parecchio dall’ ultima edizione, quella del 2017, ed è già pronta per fare bene. La TE 125 MY25 è una moto efficace, capace di adattarsi a molte esigenze diverse e che apre ancor di più il suo bacino di utenza. È ora più “facile”, sia rispetto al modello 2017 e ancora di più rispetto alle ultime cross “endurizzate”. La moto viene immatricolata da terze parti, a libretto è depotenziata quindi può essere guidata a 16 anni.
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