Enduro
Picco stupisce ancora alla Dakar. Sua la categoria Marathon
il 20/01/2010 in Enduro
A 25 anni dalla sua prima Dakar, ha portato alla vittoria la Yamaha WR 450F
A esattamente 25 anni dalla sua prima partecipazione alla Dakar, l'intramontabile pilota veneto Franco Picco, 54 anni all'anagrafe, è riuscito
nell'incredibile impresa di portare la sua Yamaha WR 450F sino al termine dell'edizione 2010 del rally desertico per eccellenza conquistando la
vittoria nella categoria "Marathon", classe riservata alle moto derivate dalla serie e adattate allo scopo di renderle idonee ad affrontare le
impegnative tappe dell'arduo percorso argentino-cileno e al sorprendente 23° posto assoluto finale.
"Devo essere onesto, la mia Yamaha è stata proprio brava e il kit Rally Raid JVO Racing che ho montato è andato davvero alla grande. Fretignè sostiene che la sua Yamaha non andava più di 135 km/h, massimo 145 km/h all'ora, io invece ho toccato ben 156 km/h. La scelta della moto è stata fondamentale. Un solo aneddoto su tutti: la catena che ho utilizzato è stata quella originale, di serie, senza nemmeno toccarla. Certo è necessario stare molto attenti alla moto, lavorarci sopra con olio, filtro dell'aria ecc...ecc..., anzi a questo proposito: il filtro dell'aria è stato la carta vincente della mia Yamaha WR 450F. Nel 2009 la moto di Ronconi non andava così bene, la nuova scatola filtro permette alla moto di respirare meglio e la distribuzione dei pesi è migliore.
"Non pensavo assolutamente di arrivare 23° assoluto e, soprattutto, di vincere la categoria Marathon, mi sto dicendo bravo da solo. È stata una gara dura fino alla fine, in tutta sincerità pensavo fosse davvero più facile. L'anno scorso, guardandola da semplice addetto ai lavori (Picco fece il meccanico), mi era sembrata molto più semplice. Ero sicuro che andando piano e con estrema tranquillità sarei comunque arrivato in fondo e, invece, non è certo facile come si pensa... Io cercavo di andare piano, per non rischiare, ma in certi punti del percorso è troppo pericoloso e sei comunque costretto ad aprire il gas per toglierti da situazioni difficili."
Anche il francese Cyril Despres, vincitore assoluto della Dakar 2010, ha voluto complimentarsi di persona con Picco, confidandogli che più di una volta lo aveva osservato e ammirato al bivacco e che gli sarebbe tanto piaciuto vederlo anche in pista, per capire come un veterano come lui avesse ancora l'energia e la tecnica per essere così altamente competitivo.
Quella che più di una competizione agonistica rappresenta ormai un'icona nel mondo dei rally, la Dakar, ha visto al via Picco per la diciassettesima volta (in precedenza per lui 8 edizioni su due ruote, 6 in auto e 2 su camion). La grande avventura alla Dakar del pilota Yamaha iniziò, infatti, con la Parigi-Dakar del 1985: il suo debutto in sella a una Yamaha TT600 fu coronato da un terzo posto assoluto finale. Nell'interminabile curriculum di Picco figurano a oggi ben diciassette edizioni della Dakar con due secondi posti assoluti quali suoi migliori risultati (entrambi primi posti nella categoria riservata alle monocilindriche, sempre ottenuti su Yamaha Ténéré 750) e la partecipazione a ben venti Rally dei Faraoni. È proprio in terra egiziana, che Picco si è tolto le migliori soddisfazioni della sua carriera giungendo per due volte vincitore assoluto ai piedi delle piramidi, una delle quali, nel 1986, conquistata alla guida di una Yamaha Ténéré.
"Devo essere onesto, la mia Yamaha è stata proprio brava e il kit Rally Raid JVO Racing che ho montato è andato davvero alla grande. Fretignè sostiene che la sua Yamaha non andava più di 135 km/h, massimo 145 km/h all'ora, io invece ho toccato ben 156 km/h. La scelta della moto è stata fondamentale. Un solo aneddoto su tutti: la catena che ho utilizzato è stata quella originale, di serie, senza nemmeno toccarla. Certo è necessario stare molto attenti alla moto, lavorarci sopra con olio, filtro dell'aria ecc...ecc..., anzi a questo proposito: il filtro dell'aria è stato la carta vincente della mia Yamaha WR 450F. Nel 2009 la moto di Ronconi non andava così bene, la nuova scatola filtro permette alla moto di respirare meglio e la distribuzione dei pesi è migliore.
"Non pensavo assolutamente di arrivare 23° assoluto e, soprattutto, di vincere la categoria Marathon, mi sto dicendo bravo da solo. È stata una gara dura fino alla fine, in tutta sincerità pensavo fosse davvero più facile. L'anno scorso, guardandola da semplice addetto ai lavori (Picco fece il meccanico), mi era sembrata molto più semplice. Ero sicuro che andando piano e con estrema tranquillità sarei comunque arrivato in fondo e, invece, non è certo facile come si pensa... Io cercavo di andare piano, per non rischiare, ma in certi punti del percorso è troppo pericoloso e sei comunque costretto ad aprire il gas per toglierti da situazioni difficili."
Anche il francese Cyril Despres, vincitore assoluto della Dakar 2010, ha voluto complimentarsi di persona con Picco, confidandogli che più di una volta lo aveva osservato e ammirato al bivacco e che gli sarebbe tanto piaciuto vederlo anche in pista, per capire come un veterano come lui avesse ancora l'energia e la tecnica per essere così altamente competitivo.
Quella che più di una competizione agonistica rappresenta ormai un'icona nel mondo dei rally, la Dakar, ha visto al via Picco per la diciassettesima volta (in precedenza per lui 8 edizioni su due ruote, 6 in auto e 2 su camion). La grande avventura alla Dakar del pilota Yamaha iniziò, infatti, con la Parigi-Dakar del 1985: il suo debutto in sella a una Yamaha TT600 fu coronato da un terzo posto assoluto finale. Nell'interminabile curriculum di Picco figurano a oggi ben diciassette edizioni della Dakar con due secondi posti assoluti quali suoi migliori risultati (entrambi primi posti nella categoria riservata alle monocilindriche, sempre ottenuti su Yamaha Ténéré 750) e la partecipazione a ben venti Rally dei Faraoni. È proprio in terra egiziana, che Picco si è tolto le migliori soddisfazioni della sua carriera giungendo per due volte vincitore assoluto ai piedi delle piramidi, una delle quali, nel 1986, conquistata alla guida di una Yamaha Ténéré.
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