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Yamaha YZ 250F. Mezzogiorno di fuoco

il 03/11/2009 in Moto

La YZ-F a carburatore lancia la sfida alle rivali con l'iniezione. Costa 8.390 euro

Yamaha YZ 250F. Mezzogiorno di fuoco
Per Yamaha, il 2010 è stato l'anno della svolta. Accanto alla rivoluzionaria YZ 450F è arrivata anche la nuova YZ 250F, meno "controcorrente", ma terribilmente efficace.

L'estetica della "piccola" di Iwata lascia a bocca aperta e si capisce subito come si sia lavorato parecchio per trovare una perfetta armonia generale. Il disegno delle plastiche è molto originale e rende questa moto snella e sobria. Solo l'ancoraggio sella-serbatoio sembra un filo largo, ma, una volta seduti, non si avverte quest'ingombro laterale.
Azzeccate anche le distanze con le pedane e con il manubrio (il classico Pro Taper senza traversino che contraddistingue le Yamaha).
Una prima novità subito visibile a occhio nudo è proprio la piastra superiore, dotata di una doppia possibilità di fissaggio per i cavallotti del manubrio. Ruotandoli si ottengono quattro diverse regolazioni, che permettono a tutti di trovare la posizione ideale.
Ma la grande novità riguarda il telaio. Anche Yamaha, alla fine, si è dovuta arrendere e affidarsi, come tutte le giapponesi, a un perimetrale bilaterale, ovvero con il cannotto che si divide in due tronconi. Alla vista appare molto sottile e dà una sensazione di leggerezza a tutta la moto.
Per proseguire con le differenze a livello ciclistico, bisogna ricordare che c'è una diversa taratura della forcella Kayaba da 48 mm, dotata di un nuovo trattamento superficiale sugli steli. Il monoammortizzatore è posizionato più in basso e questa soluzione ha garantito uno spazio maggiore alla scatola filtro, rivista e ridisegnata.
Si è intervenuti anche sul motore, il noto bialbero, per cercare di rendere più corposa la risposta ai bassi. Innanzitutto è stato rivisto il condotto di scarico della testa, mentre gli alberi a camme hanno una diversa fasatura. Anche le sedi valvole, che sono rimaste cinque (la 450 è passata alle quattro!), hanno subito delle modifiche. Nuove le molle valvola, più leggere e di minor carico. Niente iniezione, si è rimasti fedeli al carburatore (con nuove tarature e pompa di ripresa), che lavora abbinato a un condotto della scatola filtro con una forma più piccola e allungata.
Il gruppo frizione è stato rivisto sia all'interno, sia nel fulcro dove si aggancia il cavo, così da ottenere un diverso tiraggio. In effetti, al tatto, la leva rimane molto morbida. Il cambio vede una modifica nella rapportatura, con terza e quarta più lunghe.
Tutto nuovo lo scarico, mentre la centralina è stata rimappata, così da adeguarsi ai vari interventi sul propulsore.

Abbiamo provato la YZ 250F sul circuito di Cadrezzate (VA).
I primi giri di pista confermano che gli interventi sul motore hanno raggiunto il loro scopo: la moto ai bassi spinge davvero molto forte e si riesce a uscire dalle sponde di sabbia con grande facilità. Curvando in seconda, però, si rischia di ritrovarsi troppo presto a dover cambiare rapporto. Allora è preferibile usare la terza e aiutarsi, quando necessario, con la frizione. Il motore prende i giri veloce, grazie anche a una carburazione molto a punto, che in fase di rilascio tende a far scoppiettare leggermente la moto. Però, arrivati vicino al limitatore, l'allungo non è irresistibile, o meglio, la curva di potenza non continua a crescere al pari dei giri del motore. Così si sente urlare questo duemmezzo, ma non si fa troppa strada ed è preferibile passare al rapporto successivo. Il cambio marcia è buono e anche nelle situazioni più difficili, come per esempio in salita, si puòcontare su una discreta coppia, che permette di utilizzare il motore senza impiccarlo troppo.
In definitiva, questo 250 a carburatore dice la sua. Ha fatto un gran passo avanti rispetto al 2009 e potrebbe mettere i bastoni fra le ruote alle debuttanti con l'iniezione.
Molto interessante il confronto con la '09, che avevamo "bancato" sul numero 10 di XOffRoad (Ottobre 2008). La potenza max alla ruota è ora di 33,96 a 11.000 giri, contro i precedenti 33,10 a 11.500 giri. La YZ-F gira un filo meno in alto, quindi, ma con molta più schiena ai bassi. Sembra un altro motore. Non a caso la coppia max della '10 (26,13 Nm a 7.200 giri) è ottenuta a un regime di gran lunga inferiore della '09 (26,5 Nm a 8.500 giri). Significativa la riduzione di peso (in ordine di marcia, quindi con tutti i liquidi ma senza benzina): la nuova moto è scesa a 97,7 kg
Nonostante la YZ 250F sia parecchio cambiata, la parte ciclistica non riserva sorprese a chi era già abituato a guidare Yamaha. Il nuovo telaio ha mantenuto intatte le caratteristiche di stabilità sul veloce e la forcella ha migliorato l'affondamento sulle grosse buche prese ad alte velocità.
Nel complesso, la YZ-F è molto ben bilanciata, permette di osare in staccata e nei punti in cui le velocità sono alte. Idem sui salti: in aria si riesce a giocare in tutta tranquillità, in quanto risulta leggera e prevedibile nelle reazioni.
Nel misto stretto, invece, c'è qualche piccola esitazione, soprattutto a centro curva, dove si ha la sensazione che questa moto faccia fatica a mantenere la piega. L'ingresso è lineare e semplice, ma poi bisogna intervenire con più decisione nel seguire la traiettoria da percorrere, altrimenti il rischio è di rialzarsi e andare larghi. Nelle piccole buchette ravvicinate, prese a bassa velocità, la forcella sembra battere leggermente sulle braccia, ma, visto che la moto ha solo un'ora di vita, forse necessita di un tempo maggiore per rodarsi. Il mono lavora bene in trazione e, spingendo con forza sulle pedane, ci si garantisce una buona motricità.
Il reparto sospensioni, nel complesso, risulta bilanciato e solo negli atterraggi più duri avrei preferito una taratura più rigida, ma si sa che una moto standard va poi personalizzata. A mio avviso, per un'utenza media non dovrebbero essere necessari interventi di rilievo.
Il freno anteriore risulta ben gestibile e nella norma come potenza, mentre il posteriore tende a bloccare leggermente la ruota. Forse pecca un pochino di modulabilità e richiede grande sensibilità del pilota per gestire al meglio la frenata. La YZ 250F, quindi, si candida tra le protagoniste della MX2 e della stagione di vendite 2010. Purtroppo, l'esborso è salito parecchio, siamo a quota 8.390 euro. Per ora, visto che non tutte le concorrenti hanno ancora definito i prezzi, è la più cara delle 250 4T.
Due le colorazioni disponibili, blu e bianca.
Uno sguardo agli accessori: tra gli altri, Yamaha propone la piastra paramotore, le protezioni per il telaio e per i radiatori. Tutti in alluminio.

Yamaha YZ 250F. Mezzogiorno di fuoco
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