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Tony Cairoli the movie. Cairoli risponde a Martin

il 30/12/2014 in News

Riceviamo e pubblichiamo la risposta di Tony Cairoli alla lettera aperta di qualche giorno fa di Paolo Martin

Tony Cairoli the movie. Cairoli risponde a Martin
Salve Sig. Martin,
ho letto con sorpresa la sua lunga lettera, e l'ho anche riletta perché molte cose le trovo inspiegabili, tanto che mi è venuto da pensare che lei il film non l’abbia proprio visto.
Cominciamo chiarendo che io non le ho mai chiesto di fare un'intervista per il film, né tantomeno ho deciso come tagliare il suo intervento o quello di qualcun' altro. Il film è su Antonio Cairoli ma non è stato né ideato, né realizzato né diretto né prodotto da Antonio Cairoli. I produttori sono due ragazzi olandesi che hanno raccolto immagini e interviste e hanno realizzato il film.
A cosa si riferisce quando dice ‘cosa ti abbia spinto a fare quelle dichiarazioni,’ quali dichiarazioni? Nel film non c'è alcun mio giudizio nei confronti del suo team, non c'è alcuna mia dichiarazione in merito alla professionalità del team o alla competitività delle moto. Ho soltanto espresso la mia opinione sui due anni, nei quali pur vincendo un titolo italiano, abbiamo ottenuto meno di quello che ci si aspettava e dopo la seconda stagione non avvertivo più la fiducia del team, mi sentivo un po’ abbandonato a me stesso, e per il futuro mi era stato proposto di correre il campionato triveneto. Credo di avere il diritto di esprimere la mia opinione su un periodo della mia vita.
Dovevo forse nascondere che ho sofferto il fatto di stare lontano da casa, di non essermi ambientato e di voler tornare a casa? Credo sia qualcosa che mi sia concesso di dire, oltretutto senza aver indicato motivi particolari. E lei sa benissimo che qualche motivo particolare l'avrei anche potuto indicare, ma io non ho nessun rancore come invece lei crede, e tantomeno nei suoi confronti, e non ho alcuna difficoltà a confermare che mi ha spesso accolto in casa e aiutato. E’ poi probabile che nel film gli autori abbiano evidenziato il momento difficile (è pur sempre un film), ma il mio ricordo dei due anni da Martin non è solo negativo, e il riassunto di quello che penso di quella esperienza è scritto da anni, virgolettato a mio nome, sulla pagina ‘About me’ sul mio sito web (tonycairoli.com): ‘Al mondiale motocross, classe 125, sono arrivato nel 2002: tre gare. Per me era l’avverarsi di un sogno, quasi non potevo credere di essere in mezzo a quei campioni che seguivo da quando ero bambino. A Genk, la prima, non mi sono qualificato e la mia gara d’esordio è stata Loket, Repubblica Ceka. Quell’anno si correva su manche unica. Per me neanche un punto, ventunesimo! In Russia qualificato e ritirato. E’ stata comunque una bella esperienza, che è servita a capire le difficoltà e il livello del mondiale. Nel 2003 ho partecipato a tre gran premi (Italia, Belgio e Germania) sempre con il Team Honda Tiscali di Paolo Martin ma non mi sono mai qualificato.
- E’ stata comunque una bella esperienza – c’è scritto, ed è quello che penso anche se non sono uno che si guarda dietro.
Però, anche perché come dice lei ‘non si diventa un atleta completo in qualche mese’, se un pilota che dopo due stagioni e zero punti al mondiale, e la prospettiva di correre il campionato triveneto, cambia team e in due stagioni fa 1014 punti al mondiale, forse qualcosa col primo team non ha funzionato.
Infine non posso nasconderle che non condivido la sua scelta di fare una lettera aperta su argomenti di cui avremmo potuto parlare in privato, e in conclusione mi trovo a dover respingere con decisione la frase dove afferma: -mi piacerebbe venisse rispettata la dignità del lavoro svolto, l’impegno e l’esperienza messe anche a tua disposizione- , che considero offensiva nei miei confronti: io ho sempre molta attenzione al rispetto di tutti e non ho mancato di rispetto a nessuno.
Sono dispiaciuto per questa sua reazione al film, ma ripeto che non ho niente di personale contro di lei, e anche nelle mie parole nel film non c’è niente contro di lei.
Per quanto mi riguarda questa discussione si può considerare chiusa. E’ il momento di pensare al 2015.
Distinti saluti.
Antonio Cairoli

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