Il GP Città di Mantova sarà l’ultima gara di Tony Cairoli nel Mondiale MXGP. Una carriera lunghissima, quella del pilota siciliano nel Mondiale Motocross, iniziata nel 2004, circa 18 anni fa, quando ha fatto irruzione sulla scena mondiale, contro piloti del calibro di Ben Townley, Tyla Rattray e Marc De Reuver. La prima stagione gli portò un podio a Valkenwaard in Olanda e poi la sua prima vittoria in un GP a Namur in Belgio. Alla fine fu terzo in campionato con 447punti, dietro solo Townley e Rattray. Il futuro era suo.

Un anno dopo, nel 2005, il pilota del Team De Carli Yamaha ha ottenuto il suo primo titolo mondiale dopo una lotta con l'australiano Andrew McFarlane. I due piloti Yamaha hanno combattuto fino alla fine della stagione, anche se Cairoli ha finito con 567 punti, quasi 50 in più di McFarlane, con Alessio Chiodi al terzo posto con 504 punti per quello che può essere considerato un passaggio di consegne del la leadership del motocross italiano al suo più giovane connazionale.

Nonostante un inizio di campionato molto buono, il titolo MX2 2006 andò a  Christophe Pourcel nell'ultimo round del campionato a Ernee, in Francia. Alla fine Pourcel chiuse con 581 punti contro i 563 di Cairoli. Al terzo posto giunse un altro giovane pilota italiano, David Philippaerts.

La rivincita arrivò immediatamente nel 2007 quando Tony dominò la stagione precedendo l’ufficiale Red Bull KTM, Tommy Searle. Cairoli iniziò la stagione vincendo le prime 10 manche  e terminando con 10 vittorie nelle quali si aggiudicò 20 manche. Il suo bottino di punti in campionato fu di 660 contro i 501 di Searle. Terzo giunse il campione in carica Pourcel, questa volta surclassato da Cairoli.

Il 2008 è stato un anno difficile per Cairoli: un infortunio al ginocchio in Sudafrica gli condizionò l’intera stagione e il titolo fu di Tyla Rattray. Cairoli si trasferì alla classe MX1 nel 2009 e fu un esordio vincente, aggiudicandosi il titolo iridato davanti a Max Nagl. La classifica finale vide Cairoli a 561 punti e Nagl a 525.

Da quel momento è iniziato un vero e proprio dominio di Cairoli nella classe maggiore che permise al pilota italiano di vincere i titoli 2010, 2011, 2012, 2013 e 2014, avvicinandosi al pilota più titolato di tutti i tempi del motocross, Stefan Everts. Cairoli aveva anche accumulato 73 vittorie nei gran premi in quel periodo di controllo totale sui suoi rivali. Sembrava che in poco tempo sarebbe diventato il più grande pilota di grand prix di tutti i tempi.

Ma in quella che doveva essere la sua più grande stagione di sempre, con lo scontro contro il campione americano Ryan Villopoto, nel 2015, le cose non andarono per il verso giusto ed entrambi uscirono infortunati nelle fasi iniziali della stagione.

Nel campionato 2016, arrivò la sorpresa deil giovane pilota HRC, Tim Gajser e con solo due vittorie di GP in quella stagione sembrava sempre ormai che la leggenda italiana fosse alla fine della sua incredibile carriera.

Ma gli scettici furono smentiti l’anno dopo, quando ottenne il suo nono titolo mondiale e la sua 83esima vittoria in un GP nel 2017.

Da quella stagione vittoriosa però, gli infortuni e una concorrenza sempre più giovane ed agguerrita hanno complicato i piani di Cairoli. Nelle stagioni 2018, 2019, 2020 e ora 2021, ha raccolto 11 vittorie GP, ma nessun titolo. L’ultima vittoria, la 94^ di un incredibile carriera è arrivata due settimane fa nel GP di Pietramurata, all'età di 36 anni.

Ci mancherà Tony Cairoli, ci mancherà tantissimo questo ragazzo siciliano che si è guadagnato ogni singolo applauso ricevuto lungo le piste di tutto il mondo.