Supercross
AMA Supercross 2025 - Anaheim 2: l'analisi di Stefano Dami
Il Campionato si dimostra imprevedibile con 3 diversi vincitori in 3 gare, sia nella 450 che nella 250 West Coast, anche se nella seconda gara di Anaheim sono tornati alla vittoria i due favoriti della vigilia
Anaheim II conferma la grande imprevedibilità di un campionato dove al momento su 3 gare si sono visti 3 vincitori diversi, sia nella 450 che nella 250 West Coast. In una pista difficile, dal terreno molto scivoloso e dove si andava a terra facilmente, tornano alla vittoria i due favoriti della vigilia, il campione in carica Jett Lawrence e la futura promessa Haiden Deegan. Entrambi lo hanno fatto di forza, con una vittoria perentoria, ma con modalità diverse.
Il numero 1 di casa Honda quest'anno sembra molto più calmo e riflessivo. Sa che il campionato è lungo e che bisogna portare a termine ogni gara senza commettere grossi errori, e questo lo si vede soprattutto nei primi giri della finale. Sia qua ad Anaheim che a San Diego ha subito dei sorpassi nel corso delle battute iniziali, e non è una cosa così usuale da vedere. Nell'ultimo main ha saputo poi rimediare con facilità, andandosi a riprendere la posizione sia nei confronti di Roczen che di Anderson, mentre a San Diego il sorpasso di Tomac al primo giro si è poi rivelato decisivo, visto che i due hanno rimontato insieme fino alla fine ma Jett non ha più trovato varchi aperti per tentare l'attacco. Un Lawrence come al solito molto preciso nella guida, sciolto e disinvolto e con una velocità che quando si trova pista libera davanti per gli altri diventa quasi impossibile tenere il passo.
Deegan invece ha usato la sua arma migliore per tornare al successo, ovvero l'aggressività unita ad una condizione mentale che in pochi anno. Già nella heat ha fatto capire a Beaumer le sue intenzioni con un contatto al limite che ha gettato il pilota KTM a gambe all'aria. Nel primo giro del main quest'ultimo avrebbe potuto restituire il favore, proprio nella stessa curva si sono ritrovati ma a parti invertite. Ma Deegan ha curvato ai 200 all'ora negli ultimi 5 centimetri di sponda in alto ed è andato in fuga fino alla bandiera a scacchi.
Saranno loro due a giocarsi questo titolo? Di sicuro loro ci saranno, ma potrebbe rientrare anche Shimoda che continua stoicamente a correre per racimolare punti e rimanere in lizza. Simpatico il giapponese, che ha appeso un cartello fuori dalla tenda Honda con le risposte alle probabili domande dei giornalisti e dei fans: "Si, ho due dita rotte. Si, stasera corro lo stesso. Si, fa male!"
Ritornando alla 450, Anaheim II ci ha regalato però anche una favola, di quelle scritte per farti commuovere e per ricordare quanto conti l'uomo nel motocross. Ken Roczen in red plate con la sua Suzuki, come non avveniva dal 17 Gennaio 2015, quando proprio il tedesco si era trovato in testa al campionato con la gialla che allora era un team ufficiale blasonato ed a cui in tanti aspiravano.
Ora che non c'è quasi più nessuno che corre con Suzuki, ora che la casa giapponese ha dimostrato con i fatti, anche a livello commerciale, che il motocross non è la loro priorità, vederla la davanti fa sorridere.
Roczen c'è, nonostante gli infortuni, nonostante non sia più giovanissimo. Ha la fame dei giorni migliori (il duello con Anderson degli ultimi giri lo dimostrano), ha un team di persone intorno valide ed entusiaste, ha i partner giusti per rendere competitiva anche una RMZ450. E lui ci mette il resto, ci mette il cuore come sempre, ci mette l'allenamento, il sudore e la fatica. I risultati sono incredibili, per cui godiamoci questa favola per quanto durerà!
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