Moto
Cagiva Elefant Story. Elefante buono
il 17/10/2018 in Moto
La Cagiva Elefant si scontrò sul mercato con modelli blasonati e amati come la Honda Africa Twin e la Yamaha SuperTénéré, ma riuscì a costruirsi un’ampia fetta di estimatori grazie a prestazioni elevate e a un curriculum sportivo di tutto rispetto

Il progetto Cagiva Elefant nasce dalla passione e dalla competenza di Roberto Azzalin e dalla voglia di Cagiva, allora proprietaria di Ducati, di partecipare ai grandi raid africani che, all’inizio degli Anni 80, stavano vivendo il loro periodo più florido e vedevano impegnate, in forma ufficiale, tutte le più grandi Case motociclistiche.
Quello di Cagiva fu un inizio con il botto. Era il 1985 e Auriol (che l’anno precedente correva con BMW e fu ingaggiato in modo decisamente rocambolesco, promettendogli una moto che ancora non esisteva…), fu fermato a pochi chilometri dal traguardo da un guasto meccanico. Si bucò un pistone ma riuscì comunque a concludere il rally in ottava posizione.
Buona la prima
Il risultato fu comunque motivante e i vertici della Casa varesina decisero di continuare ad investire nel progetto. Dopo anni funestati da varie sfortune, nel 1990 Edi Orioli portò la Elefant sul gradino più alto del podio della Paris-Dakar : un risultato eclatante che contribuì a decretare il buon successo commerciale della moto che doveva scontrarsi con mostri sacri come la Honda Africa Twin , la Yamaha Superténéré e la BMW GS (oltre che a tutte le monocilindriche, soprattutto giapponesi, che stavano vivendo un successo commerciale invidiabile).
Leggi l'articolo completo con la gallery fotografica su DUERUOTE.IT
Quello di Cagiva fu un inizio con il botto. Era il 1985 e Auriol (che l’anno precedente correva con BMW e fu ingaggiato in modo decisamente rocambolesco, promettendogli una moto che ancora non esisteva…), fu fermato a pochi chilometri dal traguardo da un guasto meccanico. Si bucò un pistone ma riuscì comunque a concludere il rally in ottava posizione.
Buona la prima
Il risultato fu comunque motivante e i vertici della Casa varesina decisero di continuare ad investire nel progetto. Dopo anni funestati da varie sfortune, nel 1990 Edi Orioli portò la Elefant sul gradino più alto del podio della Paris-Dakar : un risultato eclatante che contribuì a decretare il buon successo commerciale della moto che doveva scontrarsi con mostri sacri come la Honda Africa Twin , la Yamaha Superténéré e la BMW GS (oltre che a tutte le monocilindriche, soprattutto giapponesi, che stavano vivendo un successo commerciale invidiabile).
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