BETA 450 RALLY by BOANO. Una fiorentina nel deserto

Da sempre Roberto Boano è stato appassionato di rally africani, le sue cinque Parigi Dakar ne sono l'evidente testimonianza, e non perde occasione per tornare sulle dune a collaudare nuove parti speciali di solito studiate per i modelli della casa alata di Iwata. Ma questa volta è diverso, grazie alla collaborazione con suo figlio Jarno, team manager della Beta Racing, è stata proprio la versione 450 della casa fiorentina ad essere il soggetto della attenzioni africane della Boano Family. La prima uscita ufficiale delle beta 450 con la veste raid è stata il rally dei Faraoni svoltosi in Egitto lo scorso ottobre con la partecipazione alla competizione di Antonio Colombo, che ha sempre colto degli ottimi piazzamenti di tappa non uscendo mai dalla top ten. Inoltre anche qualche pilota privato portava a spasso per il grande Sahara la beta kittata ed è proprio una di queste che abbiamo provato per voi con al manubrio il suo padre creatore che alla tenera età di cinq..sess…erotti anni non ha ancora perso la voglia di dare manate alla manopola del gas. Fondamentalmente la moto è quella di serie su cui viene montato un kit standard composto da parafango basso,serbatoio scomposto in due parti, per evitare che in caso di danno vada persa tutta la preziosa benzina, telaietto anteriore supporto carena, carena in kevlar carbonio con la relativa fanaleria, gli strumenti per la navigazione e un impianto elettrico adatto a far funzionare il tutto, pompa carburante, paramotore in alluminio con serbatoio dell'acqua e portattrezzi, sella con la presa d'aria visto che la cassa filtro viene scrupolosamente sigillata ed il parafango posteriore con i led obbligatori nei rally. Questa è la base su cui si lavora per un una spesa di €3.600, alla quale possono, poi, essere aggiunte tutte le modifiche per personalizzare al meglio assetto e prestazioni. Il comportamento dinamico è davvero ottimo, pur caricandola con una trentina di chili a pieno carico la beta non è affatto coricata sull'avantreno e mantiene una buona guidabilità. Certo la tecnica di guida è profondamente diversa nel deserto rispetto a quella nei nostri fettucciati, quindi i raggi delle curve sono molto più ampi e l'ottima trazione del super collaudato mono KTM regala derapate esagerate. Stringendo le ginocchia i 27 litri di carburante si fanno sentire a livello di ingombro ma la beta resta sempre agile e precisa con un'ottima risposta al gas, e delle sospensioni, opportunamente regolate, in grado di sopperire bene le asperità anche alle alte velocità alle quali si viaggia nei rally. Insomma i 2400 km di deserto egiziano percorsi durante il Faraoni sono stati un'ottimo banco di prova per la BetaBoano che non ha dato particolari problemi di affidabilità e siamo certi possa essere un mezzo davvero competitivo senza spendere cifre iperboliche.