Moto
Test KTM 2010. Orange County
il 26/11/2009 in Moto
Nessuno stravolgimento su tutti i fronti: lunga vita al PDS e al carburatore. Più vivo che mai il 2T
Chi per
il 2010 si aspettava qualcosa
di rivoluzionario da
Mattighofen, forse rimarrà
deluso, ma in KTM hanno deciso di
seguire la strada dello
step by step.
Sulle Enduro e i Cross my 2010, quindi, niente leveraggi e nessuna iniezione elettronica. Le moto sembrano uguali, ma le novità ci sono e si sentono nel comportamento dinamico.
Degno di una speciale da Mondiale il banco di prova: terreno asciutto con pietre piantate con l'alternanza di tratti veloci e lenti, uniti a pezzi di fettucciato con curve di vario raggio.
Le enduro duettì
Partiamo dalla EXC 125 due tempi, il best seller indiscusso della categoria. Anche se tanti sedicenni la usano per andarci a scuola, la piccola ha un carattere corsaiolo. Sa essere divertente e velocissima e, nonostante la ridotta cubatura, ha coppia, spinge forte, grida come una matta e, anche nei cambi marcia, non accenna mai a calare. Il cambio è tipico Enduro, con la prima corta per poi distendersi. Il telaio è molto intuitivo e la nuova taratura delle sospensioni ha migliorato (come del resto anche nelle altre cilindrate) il comportamento dinamico. Ora trasmette molta più sicurezza e non dà più quella fastidiosa sensazione di perdere l'anteriore. Le novità ai freni si sono dimostrate valide sul fronte della modulabilità e della progressione, senza perdere mordente.
Le altre sorelle 2T, sono molto simili nell'impostazione: stessi freni e uguali sospensioni, anche se con una differente taratura. Il 300 è una moto molto richiesta per le caratteristiche di potenza e leggerezza. È divertente, intuitiva e facile, anche se la velocità che raggiunge in brevi spazi fa capire che tra le gambe si ha qualcosa di sostanzioso. Il motore, infatti, è prontissimo a ogni sollecitazione del gas. Rispetto al vecchio modello è più rapido e divertente. Rimane ottima e non ci stancheremo mai di ripeterlo, la soluzione dell'avviamento elettrico anche sul due tempi.
L'invincibile armata quattro tempi
Le due tempi sono affascinanti, ma il quattro tempi è la moto di tendenza. La 250 EXC-F è la più divertente: ti permette di fare cose incredibili, avendo una coppia esagerata, un peso ridotto e una potenza da prima della classe. Insomma, è la moto che fa felici tutti. La cosa che più sorprende è il suo cambio marcia. Le sospensioni si sono dimostrate più in "ordine" rispetto agli anni passati, è migliorata sia la trazione, sia la stabilità.
Tre cilindrate una moto: 400, 450 e 530. La modifica al telaio le ha rese più guidabili ma, soprattutto, è aumentata la stabilità che, in alcune situazioni, mancava. Le sospensioni che le equipaggiano, sono le stesse, anche nella taratura. Nonostante le somiglianze però, i motori conferiscono alle moto tre caratteri diversi.
Il 400 non strappa mai, rende la guida fluida e tende poco a intraversare: quando si mettono le marce spinge, ma senza mai mettere in crisi la ciclistica. Tipico da Enduro il cambio, con la prima corta, comodo nelle ripartenze incarognite. La leva è abbastanza alta e questo permette di non urtarla inavvertitamente. Morbidi e precisi gli innesti. La frizione, comandata dalla pompa Brembo, è precisa e modulabile in tutte e tre le motorizzazioni.
La 450 è la regina. A ogni colpo di gas la risposta è piena e brillante. Rispetto al 400, il "primino" si utilizza meno, visto che il motore è più reattivo e vigoroso.
La grossa 530 è ancora un oggetto impegnativo, il monoalbero spinge molto e in alcuni casi può mettere in difficoltà, perché l'inerzia del motore si fa sentire e rende la moto meno intuitiva. Il grosso mono tende a vibrare un po' di più rispetto alle altre EXC, anche se spinge e allunga all'infinito. Non si può dire che una sia meglio di un'altra, è solo questione di gusti... e di gas.
Le Cross quattro tempi
Pochi gli interventi sulla reginetta della MX2. In pista, però, rimane un vero spasso, grazie a sospensioni che lavorano in perfetto equilibrio. Il propulsore è caratterizzato da una schiena e un allungo al top della categoria. Il cambio marcia è il punto di forza di questa 250. Non è un caso che nel Mondiale si trovino spesso un nugolo di Kappa nelle prime dieci posizioni. La moto è un ottimo compromesso, un razzo pronto gara. Con questa 250 si evita di dover spendere soldi in kit di preparazione e, con i tempi che corrono, risparmiare è tutto! Forcella e mono, come detto, ora sono OK, ma i piloti magari potranno dirottare un po' di budget dalla preparazione del motore a un bel paio di sospensioni SXS. Le novità più interessanti per il 2010 riguardano la 450 e, proprio per questo, l'avevamo già provata sul numero 19 di XOffRoad. Qui ricordiamo solo che la potenza è il suo vero punto di forza e,quindi, richiede una buona dose di allenamento.
Il due tempi che non invecchia
La gamma 2T rappresenta una solida realtà e i modelli 2010 sono la conferma di quanto detto. Per loro, oltre agli aggiornamenti comuni a tutta la gamma, ci sono vari interventi mirati.
Il 125 si guida bene, le sospensioni lavorano al meglio e, grazie al suo peso piuma, la staccata e l'inserimento in curva risultano fulminei, rispetto alle attuali MX2 a quattro tempi. Ma la piccola paga pegno in uscita, soprattutto su terreni duri e senza appoggi. Vi assicuro, però, che una volta presi i giri, questa moto non ha niente da invidiare alle rivali di doppia cubatura. L'allungo è molto buono e, grazie a una carburazione ottimale, anche il cambio marcia si effettua senza incertezze. Una moto divertentissima, capace di regalare grandi emozioni... soprattutto in aria!
La 250 è una moto da interpretare: la potenza è tanta ma è distribuita, soprattutto, da metà in su. Il motore gira bene, con un allungo interminabile e un buon cambio marcia. Nei tratti molto veloci, soprattutto in discesa, questa duemmezzo trasmette una leggera instabilità sull'anteriore, problema che, di certo, perdendo un po' di tempo, potrebbe essere risolto lavorando sui registri delle sospensioni. È la moto perfetta per chi ha poco tempo da dedicare alla preparazione fisica, ma desidera forti scariche di adrenalina!
Sulle Enduro e i Cross my 2010, quindi, niente leveraggi e nessuna iniezione elettronica. Le moto sembrano uguali, ma le novità ci sono e si sentono nel comportamento dinamico.
Degno di una speciale da Mondiale il banco di prova: terreno asciutto con pietre piantate con l'alternanza di tratti veloci e lenti, uniti a pezzi di fettucciato con curve di vario raggio.
Le enduro duettì
Partiamo dalla EXC 125 due tempi, il best seller indiscusso della categoria. Anche se tanti sedicenni la usano per andarci a scuola, la piccola ha un carattere corsaiolo. Sa essere divertente e velocissima e, nonostante la ridotta cubatura, ha coppia, spinge forte, grida come una matta e, anche nei cambi marcia, non accenna mai a calare. Il cambio è tipico Enduro, con la prima corta per poi distendersi. Il telaio è molto intuitivo e la nuova taratura delle sospensioni ha migliorato (come del resto anche nelle altre cilindrate) il comportamento dinamico. Ora trasmette molta più sicurezza e non dà più quella fastidiosa sensazione di perdere l'anteriore. Le novità ai freni si sono dimostrate valide sul fronte della modulabilità e della progressione, senza perdere mordente.
Le altre sorelle 2T, sono molto simili nell'impostazione: stessi freni e uguali sospensioni, anche se con una differente taratura. Il 300 è una moto molto richiesta per le caratteristiche di potenza e leggerezza. È divertente, intuitiva e facile, anche se la velocità che raggiunge in brevi spazi fa capire che tra le gambe si ha qualcosa di sostanzioso. Il motore, infatti, è prontissimo a ogni sollecitazione del gas. Rispetto al vecchio modello è più rapido e divertente. Rimane ottima e non ci stancheremo mai di ripeterlo, la soluzione dell'avviamento elettrico anche sul due tempi.
L'invincibile armata quattro tempi
Le due tempi sono affascinanti, ma il quattro tempi è la moto di tendenza. La 250 EXC-F è la più divertente: ti permette di fare cose incredibili, avendo una coppia esagerata, un peso ridotto e una potenza da prima della classe. Insomma, è la moto che fa felici tutti. La cosa che più sorprende è il suo cambio marcia. Le sospensioni si sono dimostrate più in "ordine" rispetto agli anni passati, è migliorata sia la trazione, sia la stabilità.
Tre cilindrate una moto: 400, 450 e 530. La modifica al telaio le ha rese più guidabili ma, soprattutto, è aumentata la stabilità che, in alcune situazioni, mancava. Le sospensioni che le equipaggiano, sono le stesse, anche nella taratura. Nonostante le somiglianze però, i motori conferiscono alle moto tre caratteri diversi.
Il 400 non strappa mai, rende la guida fluida e tende poco a intraversare: quando si mettono le marce spinge, ma senza mai mettere in crisi la ciclistica. Tipico da Enduro il cambio, con la prima corta, comodo nelle ripartenze incarognite. La leva è abbastanza alta e questo permette di non urtarla inavvertitamente. Morbidi e precisi gli innesti. La frizione, comandata dalla pompa Brembo, è precisa e modulabile in tutte e tre le motorizzazioni.
La 450 è la regina. A ogni colpo di gas la risposta è piena e brillante. Rispetto al 400, il "primino" si utilizza meno, visto che il motore è più reattivo e vigoroso.
La grossa 530 è ancora un oggetto impegnativo, il monoalbero spinge molto e in alcuni casi può mettere in difficoltà, perché l'inerzia del motore si fa sentire e rende la moto meno intuitiva. Il grosso mono tende a vibrare un po' di più rispetto alle altre EXC, anche se spinge e allunga all'infinito. Non si può dire che una sia meglio di un'altra, è solo questione di gusti... e di gas.
Le Cross quattro tempi
Pochi gli interventi sulla reginetta della MX2. In pista, però, rimane un vero spasso, grazie a sospensioni che lavorano in perfetto equilibrio. Il propulsore è caratterizzato da una schiena e un allungo al top della categoria. Il cambio marcia è il punto di forza di questa 250. Non è un caso che nel Mondiale si trovino spesso un nugolo di Kappa nelle prime dieci posizioni. La moto è un ottimo compromesso, un razzo pronto gara. Con questa 250 si evita di dover spendere soldi in kit di preparazione e, con i tempi che corrono, risparmiare è tutto! Forcella e mono, come detto, ora sono OK, ma i piloti magari potranno dirottare un po' di budget dalla preparazione del motore a un bel paio di sospensioni SXS. Le novità più interessanti per il 2010 riguardano la 450 e, proprio per questo, l'avevamo già provata sul numero 19 di XOffRoad. Qui ricordiamo solo che la potenza è il suo vero punto di forza e,quindi, richiede una buona dose di allenamento.
Il due tempi che non invecchia
La gamma 2T rappresenta una solida realtà e i modelli 2010 sono la conferma di quanto detto. Per loro, oltre agli aggiornamenti comuni a tutta la gamma, ci sono vari interventi mirati.
Il 125 si guida bene, le sospensioni lavorano al meglio e, grazie al suo peso piuma, la staccata e l'inserimento in curva risultano fulminei, rispetto alle attuali MX2 a quattro tempi. Ma la piccola paga pegno in uscita, soprattutto su terreni duri e senza appoggi. Vi assicuro, però, che una volta presi i giri, questa moto non ha niente da invidiare alle rivali di doppia cubatura. L'allungo è molto buono e, grazie a una carburazione ottimale, anche il cambio marcia si effettua senza incertezze. Una moto divertentissima, capace di regalare grandi emozioni... soprattutto in aria!
La 250 è una moto da interpretare: la potenza è tanta ma è distribuita, soprattutto, da metà in su. Il motore gira bene, con un allungo interminabile e un buon cambio marcia. Nei tratti molto veloci, soprattutto in discesa, questa duemmezzo trasmette una leggera instabilità sull'anteriore, problema che, di certo, perdendo un po' di tempo, potrebbe essere risolto lavorando sui registri delle sospensioni. È la moto perfetta per chi ha poco tempo da dedicare alla preparazione fisica, ma desidera forti scariche di adrenalina!
Test KTM 2010. Orange County
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