Moto
Beta Boano Rally Factory Atacama. Obbiettivo Dakar
il 24/05/2012 in Moto
Sull'ottima piattaforma della Beta 450 Enduro, il preparatore cuneese ha realizzato una special da urlo che parteciperà alla Dakar 2013 con Luca Manca

Come fai a sfidare le grandi
Case e i loro budget a sette
zeri con un mezzo costruito
in pochi esemplari? La risposta
ce la dà Jarno Boano: "In questa
moto ci sono 30 anni di esperienza in fuoristrada,
6 Dakar, 15 Sei Giorni di Enduro, 6
titoli Italiani, 4 titoli Europei, 2 Mondiali Junior
a Squadre, 1 Trofeo Mondiale". Il nome
Boano, quando si parla di gare fuoristrada,
è infatti un pezzo di storia e la tradizione
e l'esperienza, si sa, spesso valgono più
della forza bruta.
Il nuovo regolamento Dakar pare aver dato forti stimoli ai "piccoli" – sia costruttori che preparatori – e infatti nel 2013 le moto da Rally in piccola serie saranno parecchie. La famiglia Boano è partita da una base conosciuta: quella della Beta RR 450. La moto è stata rivista in funzione dell'impiego nei Rally con l'obiettivo, però, di non disperdere la sua anima enduristica. La motivazione? Da quando la Dakar si è trasferita in Sud America le tappe sono sempre più tecniche e variegate.
Il progetto Dakar è partito nella Factory cuneese a marzo 2010, ed è giunto ora alla sua terza evoluzione, siglata "Type D-03". Le due sorelle maggiori si sono fatte le ossa sul campo: il più giovane dei Boano, Ivan, l'ha portata personalmente in gara sia al Faraoni 2010 che alla Dakar 2011, assistito dal padre Roberto e dal fratello Jarno. La D-03 beneficia così di numerosi affinamenti frutto di quelle esperienze. Il motore, che già di serie è uno dei punti forti della Beta, è stato rivisto per adattarlo maggiormente all'impiego Rally: ha un rapporto di compressione più alto per raggiungere i 160 km/h, velocità adeguata all'utilizzo in gara senza andare a intaccare l'affidabilità (sono già stati superati i 1.500 km in test senza problemi). Beta, inoltre, lo fornisce con un carter predisposto al montaggio del radiatore olio (che sulla Atacama è montato dietro al radiatore acqua destro), la cui presenza permette anche di aumentare la quantità di olio motore totale, arrivando così a 2,5 kg. La frizione, che nei Rally è meno sollecitata che nell'Enduro, resta quella di serie; la pompa è Magura, preferita per la sua modulabilità. Lo scarico è assicurato da un sistema completo Leovince che prevede la possibilità di montare o meno un dB killer.
Il telaio rimane quello della Enduro 450, a cui è stata aggiunta una struttura anteriore molto minimal, indispensabile per sorreggere la strumentazione. Al posteriore, invece, si è intervenuti sul telaietto su cui gravano i due serbatoi da 6,5 litri. Quello principale da 23 litri, invece, si estende inferiormente fino a fondersi con la piastra paramotore, così da non influenzare il baricentro della moto. I tre serbatoi sono in alluminio, e non in plastica portante, perché secondo i Boano questa soluzione è l'unica che si è rivelata adatta alle piccole serie in termini di costo e resistenza alle cadute. Le saldature sono tutte eseguite sul lato rivolto verso il telaio, proprio per minimizzare il rischio di rottura in caso di caduta. Sempre per mantenere basso il baricentro, accorgimento fondamentale per queste moto che arrivano a imbarcare oltre 30 litri di benzina, è stato rifatto anche il piano sella, in fibra di carbonio. La moto, con una seduta più bassa, rimane snella tra le gambe, anche se meno della RR per via del serbatoio nettamente più largo. Sotto al piano sella si trova una delle modifiche più importanti della moto: la cassa filtro riprogettata in modo da mantenere l'elemento filtrante in posizione quasi orizzontale, la migliore per concludere la tappa senza problemi di aspirazione. Il filtro rimane quello originale Beta, già piuttosto grande, ma ora porta l'aria al carburatore (il classico Mikuni a depressione che usano un po' tutti) grazie a un condotto dritto, modifica che consente di guadagnare qualcosa in termini di potenza.
Classica la parte di navigazione, anche se un plus tecnologico arriva dai due faretti Led Trail Tech da 35 W capaci di una luce veramente notevole, pur avendo ingombri e peso minimi. A questo proposito, tirando le somme, l'insieme degli interventi ha inciso ben poco sul peso complessivo: la Atacama, infatti, pesa solo 14 kg più della Beta 450 RR, per di più ben distribuiti.
Il reparto freni conta su un disco anteriore factory maggiorato a 290 mm, mentre sul fronte sospensioni si sta valutando una soluzione con cartucce Öhlins inserite negli steli della forcella di serie. Qui si entra, però, nel campo della personalizzazione: Luca Manca corre con Öhlins TTX, ma i Boano prevedono una lunga serie di possibilità: si va dal cestello frizione rinforzato in alluminio, al mozzo posteriore con parastrappi grande come l'originale.
Ai clienti viene data la possibilità di testare la moto per un giorno o due, così da valutarne il potenziale, oltre che per apprezzarne la cura costruttiva legata a quei famosi trent'anni di corse; esperienza che emerge dagli accorgimenti adottati per tutti i rubinetti, gli attacchi, i tubi e le soluzioni per garantire la massima accessibilità in gara. Per questo motivo i Boano ipotizzano di non superare la decina di esemplari prodotti nel 2012: la cura artigianale richiede, come si sa, tempo e attenzione.
Il nuovo regolamento Dakar pare aver dato forti stimoli ai "piccoli" – sia costruttori che preparatori – e infatti nel 2013 le moto da Rally in piccola serie saranno parecchie. La famiglia Boano è partita da una base conosciuta: quella della Beta RR 450. La moto è stata rivista in funzione dell'impiego nei Rally con l'obiettivo, però, di non disperdere la sua anima enduristica. La motivazione? Da quando la Dakar si è trasferita in Sud America le tappe sono sempre più tecniche e variegate.
Il progetto Dakar è partito nella Factory cuneese a marzo 2010, ed è giunto ora alla sua terza evoluzione, siglata "Type D-03". Le due sorelle maggiori si sono fatte le ossa sul campo: il più giovane dei Boano, Ivan, l'ha portata personalmente in gara sia al Faraoni 2010 che alla Dakar 2011, assistito dal padre Roberto e dal fratello Jarno. La D-03 beneficia così di numerosi affinamenti frutto di quelle esperienze. Il motore, che già di serie è uno dei punti forti della Beta, è stato rivisto per adattarlo maggiormente all'impiego Rally: ha un rapporto di compressione più alto per raggiungere i 160 km/h, velocità adeguata all'utilizzo in gara senza andare a intaccare l'affidabilità (sono già stati superati i 1.500 km in test senza problemi). Beta, inoltre, lo fornisce con un carter predisposto al montaggio del radiatore olio (che sulla Atacama è montato dietro al radiatore acqua destro), la cui presenza permette anche di aumentare la quantità di olio motore totale, arrivando così a 2,5 kg. La frizione, che nei Rally è meno sollecitata che nell'Enduro, resta quella di serie; la pompa è Magura, preferita per la sua modulabilità. Lo scarico è assicurato da un sistema completo Leovince che prevede la possibilità di montare o meno un dB killer.
Il telaio rimane quello della Enduro 450, a cui è stata aggiunta una struttura anteriore molto minimal, indispensabile per sorreggere la strumentazione. Al posteriore, invece, si è intervenuti sul telaietto su cui gravano i due serbatoi da 6,5 litri. Quello principale da 23 litri, invece, si estende inferiormente fino a fondersi con la piastra paramotore, così da non influenzare il baricentro della moto. I tre serbatoi sono in alluminio, e non in plastica portante, perché secondo i Boano questa soluzione è l'unica che si è rivelata adatta alle piccole serie in termini di costo e resistenza alle cadute. Le saldature sono tutte eseguite sul lato rivolto verso il telaio, proprio per minimizzare il rischio di rottura in caso di caduta. Sempre per mantenere basso il baricentro, accorgimento fondamentale per queste moto che arrivano a imbarcare oltre 30 litri di benzina, è stato rifatto anche il piano sella, in fibra di carbonio. La moto, con una seduta più bassa, rimane snella tra le gambe, anche se meno della RR per via del serbatoio nettamente più largo. Sotto al piano sella si trova una delle modifiche più importanti della moto: la cassa filtro riprogettata in modo da mantenere l'elemento filtrante in posizione quasi orizzontale, la migliore per concludere la tappa senza problemi di aspirazione. Il filtro rimane quello originale Beta, già piuttosto grande, ma ora porta l'aria al carburatore (il classico Mikuni a depressione che usano un po' tutti) grazie a un condotto dritto, modifica che consente di guadagnare qualcosa in termini di potenza.
Classica la parte di navigazione, anche se un plus tecnologico arriva dai due faretti Led Trail Tech da 35 W capaci di una luce veramente notevole, pur avendo ingombri e peso minimi. A questo proposito, tirando le somme, l'insieme degli interventi ha inciso ben poco sul peso complessivo: la Atacama, infatti, pesa solo 14 kg più della Beta 450 RR, per di più ben distribuiti.
Il reparto freni conta su un disco anteriore factory maggiorato a 290 mm, mentre sul fronte sospensioni si sta valutando una soluzione con cartucce Öhlins inserite negli steli della forcella di serie. Qui si entra, però, nel campo della personalizzazione: Luca Manca corre con Öhlins TTX, ma i Boano prevedono una lunga serie di possibilità: si va dal cestello frizione rinforzato in alluminio, al mozzo posteriore con parastrappi grande come l'originale.
Ai clienti viene data la possibilità di testare la moto per un giorno o due, così da valutarne il potenziale, oltre che per apprezzarne la cura costruttiva legata a quei famosi trent'anni di corse; esperienza che emerge dagli accorgimenti adottati per tutti i rubinetti, gli attacchi, i tubi e le soluzioni per garantire la massima accessibilità in gara. Per questo motivo i Boano ipotizzano di non superare la decina di esemplari prodotti nel 2012: la cura artigianale richiede, come si sa, tempo e attenzione.
Beta Boano Rally Factory Atacama. Obbiettivo Dakar
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