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KTM 250 SX-F Prado e 450 SX-F Cairoli: le REPLICANTI
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Prendono il nome dai due campioni che con loro hanno corso e vinto (tanto). Sono efficaci come le versioni “standard” da cui derivano, ma ancora più belle, intriganti e raffinate
Se c’è una tinta che negli ultimi anni ha colorato prepotentemente il mondo del motocross, questa è l’arancio KTM. Dall’avvento delle categorie MX1 (poi diventata MXGP) e MX2, che nel 2004 sostituirono le storiche 250 e 125 2T all’interno del Mondiale Motocross, il marchio che ha letteralmente dominato questo periodo è proprio quello austriaco, capace di vincere ben 7 titoli costruttori in MX1/MXGP e addirittura 14 in MX2, la categoria dedicata ai più giovani. Una vera e propria dittatura, specie nella cilindrata più piccola, dove a un’indiscutibile competenza tecnica, che ha portato KTM a costruire le moto più competitive e veloci della categoria, gli uomini di Mattighofen sono stati capaci di affiancare un’attività giovanile in grado di generare il più grande vivaio di promesse di tutto il circus del motocross.
La #61 e la #222 hanno piastre forcella factory e corona anodizzate orange, paramotore in composito, sella factory Selle Dalla Valle, telaio arancione come sulle moto ufficiali, disco freno anteriore semi-flottante Moto Master con protezione, catena Regina color oro e grafiche Red Bull KTM Factory Racing
Fame di vittorie
Se è infatti vero che i successi alimentano la fame di vittorie, non diciamo una bugia se affermiamo che in KTM la parola “sazietà” abbia un significato sconosciuto. Questa mentalità racing ha poi generato nel corso degli anni ricadute anche sul prodotto: sempre più competitivo, sempre più veloce, sempre più affidabile e, di conseguenza, sempre più apprezzato: fino a quindici anni fa incontrare una KTM su una pista da cross amatoriale era un evento raro, oggi viceversa è un evento se in quella stessa pista la KTM non è la moto più diffusa. La differenza l’ha fatta il prodotto, al resto ci ha pensato il marketing, che soprattutto nel mondo del fuoristrada ha dato un boost prima sconosciuto.
E le moto di questo test riassumono in sé questo lungo percorso: prodotto, sport e marketing, insieme per celebrare due campioni purissimi in forza nella scuderia orange. Il primo non ha bisogno di presentazioni. È un nove volte campione del mondo, è italiano, ha il numero 222 sulla moto e si chiama Tony Cairoli. Il secondo invece è spagnolo e sembra essere l’erede naturale del pilota siciliano: latino come lui, talentuoso come lui e, soprattutto, vincente come lui; è Jorge Prado, il campione della MX2 in carica della MX2, dove ha vinto due titoli in due anni meritandosi la special numero 61, nonostante nel corso del 2020 debba correre con la quattroemmezzo nella classe regina del motocross,la MXGP.
Le moto dei più forti
Basterebbe a rendere speciali queste due KTM il fatto di essere le moto più apprezzate dell’ultimo MasterMX nelle rispettive categorie. E se non l'avete ancora visto... correte a farlo! Certo, in queste versioni celebrative sono ancora più fighe perché impreziosite da una lunga serie di parti speciali, ma la sostanza tecnica rimane quella delle moto standard.
Se è vero che le KTM sono “ready to race”, la “250 SX-F PRADO” e la “450 SX-F CAIROLI” lo sono ancora di più. Rispetto alle moto standard da cui derivano montano infatti piastre forcella factory anodizzate orange, il paramotore in composito, la sella factory Selle Dalla Valle, il telaio arancione come sulle moto ufficiali, il disco freno anteriore semi-flottante Moto Master, la protezione del disco freno anteriore, la corona arancione, la catena Regina color oro e, ovviamente, il kit grafiche in stile Red Bull KTM Factory Racing con i numeri #61 e #222 di Prado e Cairoli a dominare tabelle anteriori e laterali.
entrambe hanno nel motore il loro pezzo forte, ma negli anni KTM ha costruito attorno ai suoi propulsori delle ciclistiche incredibilmente efficaci, e a misura sia di amatore che di "pro"
Start the engine
Se già osservandole vi sale l’acquolina in bocca, è soltanto schiacciando il bottoncino dell’avviamento elettrico che potrete raggiungere i picchi di godimento più intensi. La 250 è la moto più completa e competitiva della categoria MX2: il pezzo forte è da sempre il motore bialbero, ma lo sviluppo continuo fatto dal reparto R&D austriaco ha prodotto una moto all’avanguardia in tutti gli aspetti, dalla ciclistica all’elettronica e, soprattutto, dal funzionamento omogeneo in tutti i comparti. E per capire la bontà di questa moto basta osservare la pienezza del radar pubblicato che non presenta nessuna flessione significativa.
Stesso discorso per la 450, anche se qui la concorrenza è anche più agguerrita rispetto alla duemmezzo. Anche qui il pezzo forte è il motore monoalbero, un esempio di come si coniugano trattabilità e potenza: spinge tantissimo dai bassi e allunga in modo impressionante. Ma anche la ciclistica è buona sia per divertirsi sia per spingere forte. Pur essendo molto più potente rispetto alla sorella da 250 cc è una moto che sa essere, allo stesso tempo, gentile con l’amatore e spietata con il pilota vero.
La maneggevolezza di entrambe è al top, e il merito è del perfetto mix di alcune scelte tecniche che, nel cross, sono ormai un marchio di fabbrica Kappa: la prima è il telaio monotrave sdoppiato, rigorosamente in acciaio e ormai un’unicità delle moto austriache; la seconda è il pacchetto sospensioni WP che sfrutta una forcella da 48 mm ad aria: a Mattighofen, nel cross, sono rimasti gli unici a credere in questa tecnologia che i costruttori giapponesi hanno ormai abbandonato. Il risultato finale è un ottimo bilanciamento dinamico complessivo e un’ampia possibilità di personalizzazione.
il mondiale mxgp sta per iniziare, e lo squadrone orange cercherà di allungare la sua scia di successi in tutte le classi: e con le Prado Replica e Cairoli Replica tutti gli appassionati potranno cercare le proprie vittorie....
In fuga per la vittoria
Una ciambella con il buco, quindi: competitive le SX-F MY2020 lo sono già nella versione “base” - giunte a un invidiabile livello di maturità - ma con queste due “repliche” il risultato è veramente perfetto, e il prezzo lievita ma non troppo: 700 euro in più rispetto alle versioni standard.
Il Mondiale Motocross sta per iniziare (1 marzo, Inghilterra) e l’armata KTM, che oltre a Prado e Cairoli può contare su un fuoriclasse chiamato Jeffrey Herlings, ha tutta l’intenzione di allungare la sua scia di successi. Staremo a vedere.
(dal Master MX 2020)
Difficile trovare ancora qualcosa da dire sulla KTM 250 SX-F. Le altre Case le invidiano un motore che da anni nessuno riesce a battere, ma la verità è che lo sviluppo a tappe forzate portato avanti a Mattighofen ha prodotto un veicolo all’avanguardia in tutti gli aspetti, dalla ciclistica all'elettronica, e soprattutto dal funzionamento impeccabilmente omogeneo in tutti i comparti. Il radar parla da solo, con una pienezza che rasenta la perfezione nei settori dedicati al motore e alla guida, e qualche piccola flessione solo alle voci "sospensioni" e "feeling iniziale", legata soprattutto a questioni di gusto personale. Ma al vertice della MX2 quest’anno per noi c'è senz'altro lei.
(dal Master MX 2020)
Negli anni scorsi la sua stella aveva patito gli attacchi della Yamaha, ma con la KTM non si può non fare i conti. Pur praticamente immutata, quest’anno nelle mutevoli condizioni di Cadrezzate ha fatto scuola: gran motore che spinge da sotto e allunga in modo impressionante, ciclistica in grado di assecondare sia quando si vuole andare a spasso che (soprattutto) quando si cerca il tempo e un equilibrio generale perfetto. Addirittura proverbiale la trazione: solo la Honda può competere con la SX-F su questo piano, ma con un posteriore molto meno rigoroso. Tra i pochi difetti il 'K' ha un feeling meno immediato rispetto alle giapponesi e una percorrenza di curva meno intuitiva.
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